La morte del pontefice argentino trasforma la Città Eterna in un’arena di incontri politici e simbolici, segnando un momento di convergenza tra fede e geopolitica
Il funerale di Papa Francesco, celebrato il 26 aprile 2025, ha visto la partecipazione attiva di oltre 400 mila persone, tra cui leader mondiali, reali e pellegrini, trasformando Roma in un epicentro di diplomazia internazionale. La cerimonia, tenutasi in Piazza San Pietro, è stata guidata dal cardinale Giovanni Battista Re e ha attirato delegazioni da 148 paesi e territori, inclusi Palestina e Kosovo, oltre a rappresentanti di dieci organismi internazionali.
Tra i presenti, figure di spicco come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, il primo ministro britannico Keir Starmer e il principe William, il presidente francese Macron hanno reso omaggio al feretro del pontefice. Significativi incontri diplomatici si sono svolti ai margini dell’evento, inclusi colloqui tra Trump e Zelens’kyj, evidenziando come la cerimonia funebre abbia facilitato dialoghi politici di rilievo.
La scelta di Papa Francesco di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, anziché nelle tradizionali tombe papali, riflette la sua umiltà e il desiderio di riformare il papato in un ruolo più pastorale. Il suo lascito, centrato sulla compassione per i poveri, la difesa dei migranti e la giustizia ambientale, continua a influenzare la Chiesa e il mondo.
In un gesto simbolico, un murale apparso a Roma raffigura Papa Francesco che si chiede “E a questi chi li ha invitati?”, riferendosi ironicamente alla presenza di leader politici con valori divergenti dai suoi. Questo sottolinea come la figura del pontefice continui a essere al centro di discussioni politiche e culturali anche dopo la sua morte.
Con la Chiesa ora in attesa del conclave per eleggere il successore di Francesco, previsto dopo il periodo di lutto di nove giorni, si apre una nuova fase di riflessione sul ruolo del papato nel contesto globale contemporaneo.
(in copertina una foto pubblicato dal quotidiano The Guardian)