Il 28 giugno a Firenze primo incontro regionale per costruire una rete tra liste civiche, associazioni e cittadini. Eros Tetti e Alessandro Mecacci raccontano l’ambizione di un nuovo patto
Europa Verde, componente di Alleanza Verdi e Sinistra, sta lavorando a una “Casa Comune” che unisca liste civiche, associazioni e cittadini in una rete regionale coesa. Il 28 giugno 2025 a Firenze presso il giardino Caponnetto Lungarno del Tempio, è previsto il primo incontro che conferma l’intento di Europa Verde – AVS di costruire una piattaforma politica ampia e radicata.
L’incontro “Casa Comune” si presenta come un momento chiave per trasformare una galassia di esperienze civiche e ambientaliste in un progetto politico coeso. In vista delle elezioni regionali e delle sfide ambientali e sociali della Toscana, è il momento di chiedere conto delle prospettive, delle alleanze e della capacità di Europa Verde di rafforzare la propria presenza istituzionale e costruire un’alternativa credibile alla destra sovranista.
Lo chiediamo a Eros Tetti portavoce regionale, e al portavoce del coordinamento senese Alessandro Mecacci.
Il loro appello sottolinea l’importanza di dialogo locale — ad esempio con liste civiche, sindacati e comitati — e di politiche che coniughino ecologia, giustizia sociale, innovazione democratica e partecipazione giovanile. In vista delle elezioni regionali, vogliamo approfondire le vostre priorità, la strategia di rete e le proposte concrete per Siena e la Toscana.
Eros Tetti (Portavoce Regionale)

Come intendete coinvolgere in modo strutturato e permanente liste civiche, comitati e cittadini in tutto il territorio toscano, garantendo al tempo stesso coerenza e identità politica? Quali sono, nello specifico, gli obiettivi del dialogo avviato con sindacati, liste civiche e comitati? Su quali temi intendete rafforzare collaborazione e piattaforme condivise?
“Noi non siamo solo portatori di battaglie ambientali storiche: oggi vogliamo essere un punto di riferimento per una visione integrale che tiene insieme ambiente, lavoro, giustizia sociale e sicurezza. L’Ecologismo integrale che proponiamo non si accontenta di soluzioni parziali: parte da una lettura profonda delle crisi del nostro tempo e costruisce risposte nuove e concrete, capaci di riconnettere ciò che per troppo tempo è stato diviso. Sappiamo che ambiente, lavoro e territorio non sono temi separati, ma parti di un’unica equazione. E solo la nostra visione ha il coraggio di superare i vecchi conflitti tra sviluppo e tutela, tra sicurezza e diritti, tra economia e giustizia sociale. Vogliamo un nuovo patto sociale che metta in rete imprese responsabili, lavoratori, cittadine e cittadini, associazioni, sindacati e istituzioni. O costruiamo insieme questa nuova alleanza, riconoscendo che nessuno si salva da solo, oppure saremo travolti da forze globali che ci considerano solo numeri, territori da sfruttare e persone da dividere. È il tempo di un cambiamento strutturale, non di aggiustamenti: noi siamo pronti, con idee, proposte e visione”.
Qual è il vostro piano per far crescere la presenza istituzionale di Europa Verde in vista delle regionali, sia a livello di consiglieri regionali sia in municipalità particolarmente critiche?
“Stiamo ricevendo sempre più adesioni: sindaci, amministratori locali, persone impegnate nei territori stanno entrando nel nostro progetto. Questo è il segno che la nostra proposta è reale, radicata, capace di parlare alle comunità. Oggi votare Verdi in Alleanza Verdi e Sinistra significa dare forza a un progetto politico autentico, che rimette al centro il Buon Vivere dei cittadini. Puntiamo ad un risultato a 2 cifre per AVS. Non si tratta di uno slogan, ma di una visione concreta: città vivibili, territori curati, servizi pubblici accessibili, lavoro dignitoso, aria pulita. Il Buon Vivere è la nuova frontiera dell’innovazione sociale ed ecologica, ed è la risposta più avanzata alla crisi climatica, economica e democratica. Chi sceglie noi, sceglie un futuro fatto di alleanze tra persone, istituzioni, imprese e territori. Un futuro che non si limita a resistere, ma ha il coraggio di rigenerare”.
Avete menzionato di voler essere “l’unica vera innovazione nel centrosinistra”. In che modo intendete caratterizzarvi visivamente e programmaticamente per distinguervi da altre forze progressive?
“Noi non diciamo che vogliamo essere l’innovazione. Noi siamo l’unica vera innovazione politica oggi credibile in Italia. L’ecologismo integrale che portiamo avanti non è un’utopia, ma il cuore delle strategie europee per affrontare le grandi crisi del nostro tempo: quella climatica, economica, sociale e democratica. Le nostre proposte sono perfettamente allineate con le direttive europee più avanzate: siamo noi a tenere il passo con l’Europa, mentre gran parte della politica italiana – compresa quella che si definisce progressista – continua a inseguire vecchi modelli e a offrire risposte deboli e frammentarie. Secondo il World Economic Forum, entro il 2030 la transizione ecologica può creare fino a 78 milioni di posti di lavoro netti a livello globale. Ma per cogliere davvero questa opportunità, l’Italia deve avere il coraggio di imboccare la strada che noi indichiamo: quella della riconversione ecologica dell’economia, della giustizia climatica e del Buon Vivere. Non parlo di egemonia culturale, ma è evidente che all’orizzonte non ci sono altre visioni capaci di coniugare futuro, lavoro, diritti e territori come la nostra. È il tempo della svolta, e noi siamo già avanti”.
Che tipo di iniziative rivolte ai giovani intendete avviare per costruire leadership e coinvolgimento nelle prossime stagioni politiche?
“Accanto al progetto dei Verdi, c’è un fronte giovanile in crescita: i GEV – Giovani Verdi Europeisti. Con loro stiamo costruendo spazi reali di partecipazione e formazione politica, anche grazie al lavoro condiviso con Luca Boccoli, leader nazionale del movimento giovanile e candidato alle ultime Europee anche in Toscana. Non vogliamo giovani da mettere in vetrina o usare come arredo nelle liste. Vogliamo giovani che si prendano il partito, che lo attraversino, lo cambino, lo guidino. Perché la transizione ecologica, per essere vera, deve essere anche generazionale. E noi stiamo già aprendo le porte a questa nuova classe dirigente”.
Il portavoce senese Alessandro Mecacci

Vi siete organizzati di recente a Siena, anche sulla scia di buoni risultati elettorali. Quali sono le prime azioni programmatiche e le iniziative che intendete lanciare per rafforzare questa base elettorale?
“Le prossime elezioni regionali rappresentano per noi un’occasione preziosa per continuare ad aprire il dibattito e far maturare una visione ambiziosa e concreta per la Siena del futuro. In un momento in cui molti si limitano ad amministrare la decadenza, senza coraggio né direzione, noi proponiamo un salto di qualità: portare Siena e la sua provincia al passo con i grandi temi del nostro tempo. Non bastano più la gestione ordinaria e la nostalgia del passato: serve un progetto vivo, capace di rendere questo territorio un laboratorio politico avanzato, innovazione sociale e rigenerazione economica. Siena, con il suo patrimonio culturale e paesaggistico, può diventare il simbolo di una nuova alleanza tra città e campagna, tra tradizione e futuro. Una relazione che qui ha radici profonde e che oggi può diventare la chiave per affrontare le sfide della crisi climatica, del lavoro e dello spopolamento rurale. Noi abbiamo le idee e il coraggio per proporlo. Adesso è il momento di costruirlo insieme”.
Come intendete consolidare il dialogo fra Europa Verde, le forze politiche di centrosinistra, e le istituzioni locali mantenendo anche un rapporto attivo con associazioni, comitati e forme di cittadinanza?
“Per noi le sigle non sono un fine, ma strumenti al servizio di un progetto più grande. Le rispettiamo, ne valorizziamo la storia, ma ciò che ci guida è la costruzione di una visione politica capace di rispondere alle sfide reali del nostro tempo. Il progetto che portiamo avanti da anni nasce da un’esigenza profonda: dare una svolta sostenibile e coraggiosa al nostro territorio. Per farlo, servono idee chiare, radicamento e, soprattutto, l’apertura verso tutte e tutti coloro che vogliono contribuire a questo cambiamento. Chi comprende che il tempo della transizione è adesso, trova in noi non un recinto ideologico, ma una casa politica in evoluzione, pronta a rigenerare il presente e costruire futuro”.
Credo che una politica nuova ci vuole , l’ unione tra liste civiche e ambientalismo per tutelare il territorio.