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sabato, Giugno 28, 2025

Chianciano Terme, difficile l’equilibrio dell’integrazione

Firmato un protocollo con la Prefettura: nasce un Tavolo di Coordinamento per affrontare le criticità di accoglienza e legalità con istituzioni, scuola, sanità, volontari e cittadini

A un anno dalla sua elezione, l’amministrazione comunale di Chianciano Terme si trova a fronteggiare una delle sfide più complesse e divisive del panorama locale: la gestione dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) che, per numeri assoluti e percentuali, fanno di Chianciano il Comune con la più alta concentrazione di richiedenti asilo della provincia di Siena.

Una realtà che non può essere ignorata né lasciata a se stessa. Per questo, il Comune ha recentemente sottoscritto, in accordo con la Prefettura di Siena, un protocollo d’intesa volto a promuovere l’integrazione dei cittadini stranieri ospitati nei CAS. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, garantire il rispetto della legalità, dall’altro, cogliere tutte le opportunità normative offerte dal sistema dell’accoglienza per costruire percorsi concreti di inclusione.

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Il cuore operativo dell’iniziativa è la nascita di un Tavolo di Progettazione e Coordinamento, che si propone di affrontare con metodo e trasparenza i nodi critici del fenomeno migratorio. Ne fanno parte soggetti istituzionali, Terzo Settore, scuola, sanità, rappresentanze sindacali e professionali, enti privati e le stesse strutture di accoglienza. A sottolineare il valore del lavoro svolto, la sindaca Grazia Torelli ha ringraziato la consigliera Clori Bombagli e l’assessora al Sociale Alessandra Chiezzi per l’impegno nella costruzione di questa rete.

Il Tavolo si articola in sottogruppi tematici che affronteranno aspetti concreti dell’integrazione: dall’insegnamento dell’italiano all’educazione civica, dalla formazione professionale all’accesso al lavoro regolare, fino alla tutela della salute e al diritto alla casa. Un approccio ampio, che punta a responsabilizzare tutte le componenti della comunità locale, senza scorciatoie e senza retorica.

La risposta della cittadinanza, come spesso accade quando si parla di immigrazione, si presenta sfaccettata. Alcuni commenti pubblicati sulla pagina Facebook del Comune esprimono apprezzamento per l’iniziativa e una disponibilità a collaborare, ma altri manifestano disagio, timori e sarcasmo. C’è chi auspica un equilibrio maggiore tra le esigenze dei nuovi arrivati e quelle dei residenti storici. C’è chi riconosce la bontà dell’idea, ma teme che resti tutto sulla carta. C’è anche chi cede al tono polemico, contrapponendo in modo netto accoglienza e sicurezza, come se fossero elementi incompatibili.

Queste reazioni sono il termometro di una tensione reale, che non va né negata né amplificata artificialmente. Chianciano Terme è una comunità in cerca di una nuova identità, nel mezzo di una crisi socio-economica che dura da anni e che la trasformazione dell’accoglienza inevitabilmente incrocia. Il compito dell’amministrazione è dunque delicato: ascoltare, mediare, agire con rigore ma senza chiudersi alla solidarietà, provando a costruire un modello di convivenza che tenga insieme diritti, doveri e coesione sociale.

Non sarà un percorso facile. Ma, come ha ricordato la sindaca Torelli, affrontarlo con strumenti concreti, con trasparenza e in collaborazione con tutte le forze attive sul territorio, è l’unico modo per non lasciare che le difficoltà si trasformino in rancori, o che le paure si trasformino in intolleranza e rabbia.

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