Un torneo pionieristico tra intelligenza artificiale e sport apre il dibattito su futuro e umanità
A Pechino, per la prima volta, è andato in scena un torneo di calcio giocato esclusivamente da robot umanoidi autonomi. Quattro squadre universitarie si sono sfidate in partite 3 contro 3, con robot che prendono decisioni da soli grazie a sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale. Un evento che ha attirato l’attenzione non solo degli appassionati di tecnologia, ma anche di chi si interroga su cosa significhi competizione sportiva in un’epoca di automazione crescente.
Da un lato, l’evento è celebrato come un traguardo straordinario: ogni caduta, ogni mossa imprecisa dei robot è un’occasione di apprendimento per i sistemi di IA, che potranno così migliorare le loro performance e – secondo alcuni esperti – magari un giorno influenzare anche le strategie degli atleti umani.
L’idea di partite miste, con umani e robot che giocano insieme, viene persino ipotizzata, seppur con la dovuta cautela per la sicurezza.