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lunedì, Novembre 25, 2024

Morti bianche in calo. Ma sempre tre ogni giorno

Tre morti sul lavoro al giorno e un ferito ogni cinquanta secondi. Le cifre snocciolate da Bruno Giordano, magistrato e direttore nazionale dell’Ispettorato del lavoro, colpiscono forte, anche perché, come afferma Giuseppe Diamanti, presidente Irfa, istituto di riabilitazione e formazione Anmil (associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro) «anche solo una morte bianca è una sconfitta per tutti».

Nonostante ci sia ancora molta strada da percorrere, però, gli sforzi degli ultimi anni in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro non sono stati vani se Domenico Viggiano, direttore Area Funzionale Dipartimentale di Prevenzione Igiene e Sicurezza sui luoghi di lavoro, riferisce che dal Duemila ad oggi c’è stato un abbassamento costante della curva, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni.

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Da sinistra Beneforti, Vitale e Viggiano

Di sicurezza nei luoghi di lavoro si è parlato nella Sala Sant’Ansano del Santa Maria della Scala, nell’ambito del Festival della Salute di Siena, con Giovanna Bianco, responsabile settore previdenza e sicurezza nei luoghi di lavoro, direzione sanità welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Gessica Beneforti, referente regionale per la sicurezza sul lavoro della Cgil Toscana, Fabrizio Vitale, referente Confindustria nel Comitato Regionale Sicurezza sul Lavoro, Domenico Viggiano e Giuseppe Diamanti, con Bruno Giordano in collegamento videotelefonico. L’evento è stato condotto da Viola Carignani di Radio Siena Tv. 

«Abbiamo un ottimo controllo sul territorio – dice Giovanna Bianco -. Tenendo conto che il dato nazionale è di una programmazione dei controlli su almeno il 5% delle aziende, in Toscana la media è dell’8% ma in alcune zone specifiche è anche più alta». Una fetta importante dell’attività regionale, continua Bianco, riguarda anche la formazione per la prevenzione, destinata anche ai datori di lavoro e ai soggetti che fanno formazione. «La attuiamo anche nei confronti della scuola – aggiunge – per creare una cultura della sicurezza fin dai banchi delle elementari».

Da sinistra Carignani e Bianco

La testimonianza di Fabrizio Vitale riguarda anche il camper dei vaccini, presente in tutte le aziende. In particolare, in quelle che offrono servizi essenziali di pubblica utilità, si effettua sia il vaccino antinfluenzale che la terza dose anti Covid.

«Abbiamo inoltre proposto un’attività di supporto per qualsiasi richiesta riguardante salute e sicurezza sul lavoro – continua Vitale – anche con alcune associazioni, che riusciremo a completare nel 2022».

Particolarmente intensa l’attività di ispezione da parte dell’Asl Toscana Sud Est. «Abbiamo controllato poco più del 13% delle aziende della zona – informa Domenico Viggiano – nonostante il ministero richieda il 5%. Le abbiamo trovate sostanzialmente in buona salute, anche se non tutte sono uguali e perfette, quindi in alcuni casi abbiamo dovuto elevare sanzioni. Ma ci sono anche diverse aziende in cui non sono stati rilevati problemi».

Da sinistra Viggiano e Diamanti

Diamanti spiega in che cosa consiste l’attività dell’Irfa. «Cerchiamo di portare la cultura della sicurezza sul lavoro agli invalidi. Organizziamo circa cinquanta corsi all’anno in tutta la nazione, per cercare di ricollocarli. È difficilissimo, ma questa è la nostra sfida per il 2022. Siamo stati i primi ad istituire il corso testimonianza, portando i nostri invalidi nelle scuole a raccontare il loro infortunio».

«La sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori non è un costo, ma un investimento – precisa Gessica Beneforti -. Garantire la sicurezza però non bastano interventi spot sull’onda dell’emotività. È frutto di un lavoro corale che ha bisogno di tante figure e misure, norme certe e coordinamenti forti, per non disperdere risorse ed energie».

Gessica Beneforti

Importante anche la revisione, la manutenzione e il continuo aggiornamento dei macchinari, ai fini di una maggiore sicurezza, come ribadisce Vitale, citando il progetto Industria 4.0.

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