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venerdì, Novembre 22, 2024

Caso Rossi, Miceli: “Marini non è sereno, chiediamo la riapertura delle indagini con un nuovo giudice”

Fu suicidio, istigazione al suicidio o omicidio? A distanza di 9 anni dalla morte di David Rossi, manager di Banca Monte dei Paschi, precipitato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, rimangono ancora tanti dubbi e, nonostante le due archiviazioni del tribunale di Siena, il caso è ancora aperto. La commissione parlamentare d’inchiesta sta cercando di ricostruire quanto accaduto la sera del 6 marzo 2013, ascoltando quanti, a vario titolo, furono coinvolti nella vicenda. Contraddizioni, non ricordo, fatti nuovi, stanno emergendo dalle audizioni che dipingono un quadro confuso di quanto avvenne dopo la scoperta del cadavere. L’ultima rivelazione in ordine di tempo è del magistrato Nicola Marini che, a confortare la sua tesi dell’intenzione di togliersi la vita da parte di Rossi, ha raccontato che ben 35 volte il manager avesse cercato la parola suicidio dal suo computer sul web. “Siamo rimasti basiti di come il procuratore abbia travisato il contenuto di alcuni atti. Non è questo che dice la procura di Genova che ha esaminato il Pc di Rossi – spiega l’avvocato Carmelo Miceli, legale della moglie di Rossi Antonella Tognazzi e di sua figlia Carolina Orlandi -. Le dichiarazioni di Marini sono fuorvianti, lui parla di ricerca della parola suicidio invece si tratta di file evidence, sono 2 cose diverse. Ad oggi non è documentato che Rossi abbia cercato per 35 volte la parola suicidio. Questo dimostra come Marini non sia sereno e faccia dichiarazioni a difesa del suo operato”.

L’avvocato Miceli sta seguendo il caso Rossi e ha spulciato tutte le carte che riguardano l’inchiesta, spera di essere ascoltato dalla commissione parlamentare per puntualizzare le incongruità uscite dalle audizioni. “I parlamentari sta facendo un grande lavoro, con serietà, equilibrio, concluderanno con una relazione. Ovviamente non è la sede per il contraddittorio e per questo noi vogliamo che sul caso si torni ad indagare perché la giustizia faccia chiarezza”. Il legale della famiglia di Rossi elenca quanto, secondo lui è stato trascurato nelle indagini e annuncia la prossima mossa. “La verità la chiediamo all’autorità giudiziaria, per questo depositeremo a breve un’istanza di riapertura delle indagini dove chiederemo l’individuazione di un giudice competente che non può essere il dottor Marini: chiederemo il compimento di una serie di atti con il diritto di poter essere parte attiva nella ricostruzione dei fatti”.

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