Vorremmo fare due considerazioni sulla serata di lirica in Camollia di ieri. L’evento era una “prova di altra Siena”, cioè una chiusura stabilita con ordinanza e precedente richiesta del Comitato di Via Camollia, di un tratto urbano la cui presunta strategicità nel sistema viario, concede rare occasioni di mostrarsi come area pedonabile vivibile. Cittadini ed esercenti della via per due volte negli ultimi due anni hanno conferito con il vicesindaco Corsi ottenendo promesse di impegno e di rivisitazione della loro valenza.
Aperti fino a tarda sera nella porzione di strada quattro cinque esercizi di ristoro e altrettanti di sporzionamento; l’offerta andava dal kebab al pesce San Pietro, chi li aveva, ha messo tavoli e seggiole sul lastricato. Davanti a Enzo, ristorante di tradizione, il tappeto con pianoforte che accoglieva Ilaria Posarelli al pianoforte accompagnata dalla soprano Chiara Panacci, dotate artiste del Progetto Italian Opera di Siena.
L’evento era a costo zero per la collettività. Fortemente sostenuta da Enzo Parri, titolare dell’omonimo ristorante, la sua iniziativa ha ricevuto il placet dell’Associazione Centro Storico Città di Siena che si è adoperata per facilitare l’evento. Il suo Presidente, David Chiti, era seduto a tavola insieme al suo vice Marco Paglialunga e alcuni ospiti tra cui la soprano Cristina Ferri, che con l’Acscs e l’Italian Experience Hub, sta portando a compimento il progetto di un cortometraggio realizzato a Siena per combattere gli abusi e le violenze contro le donne la cui presentazione formale è prevista a settembre.
Al termine, Chiti ha voluto complimentarsi con le artiste, gli intervenuti e lo stesso Enzo. “Non è di tutti i giorni – ha detto – dare vita in una maniera così originale a una parte della città cui l’opinione generale sembra riconoscere la sola valenza di luogo di transito. Nostra funzione è credere nelle persone e intervenire come facilitatori per tutte quelle comunità che vorranno fare altrettanto. Chi era qui stasera ha visto quanto il piccolo sacrificio di scegliere un’altra strada o posteggiare cento metri più lontano da casa può significare per creare suggestivi eventi a impatto zero per la finanza pubblica. Saremmo accanto a Ezio, al Comitato, e a chi vorrà intraprendere iniziative analoghe per ripeterle o provarle in altre parti della città”.
Visibilmente emozionato Enzo Parri, anche per il duetto di soprani, realizzatosi prima della conclusione, quando alla Cristina Ferri è stato chiesto di alzarsi da tavola e accompagnare la sua voce, non riscaldata precedentemente, a quella di Chiara Pannacci. “La lirica è per me vita – ci dice -. Non poteva essere diversamente giacché sono figlio della cuoca del Conte Guido e ho passato la mia infanzia alla Chigiana. Lì è sbocciato un amore mai sopito e condiviso negli anni con tanti amici che in buona parte non ci sono più. Con il prossimo inizio dei corsi della Chigiana (NDR, 4 luglio), ho già tanti altri amici che vorrebbero fare un’esperienza analoga e venire a suonare in strada. E magari ci saranno anche gli archi oltre il pianoforte”.
Siamo certi che riuscirà a realizzare il suo progetto. L’evento di ieri è stato più ameno che affollato, se si fa eccezione per il continuo transito pedonale, prevalentemente di turisti incuriositi, talvolta coinvolti nelle prestazioni delle cantanti; forse il “bis” con una miglior comunicazione risulterà più coinvolgente e appetibile. Fra le cose da stigmatizzare, il fatto che pur con l’ordinanza di chiusura in vigore è stato ripetuto il transito di motociclette e scooter, incivile, irrispettoso e talvolta arrogante, almeno finché le esecuzioni di brani dalle opere più note non sono iniziati.
Quindi in alto i brindisi sull’ultima aria che chiaramente è stata “Libiamo ne’ lieti calici” dalla Traviata e vediamo cosa succederà.