11.3 C
Siena
giovedì, Novembre 21, 2024

L’agricoltura sostenibile e la spesa consapevole per salvare il pianeta

Se è vero che siamo quello che mangiamo, come sosteneva nell’800 il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, è altrettanto certo che ciò che mangiamo deve provenire da un’agricoltura sostenibile per il rispetto della salute e dell’ambiente.

E’ il concetto che anima la One Ealth di cui ha parlato la dottoressa Annalisa Santucci del dipartimento biotecnologie, chimica e farmacia dell’Università di Siena nell’ambito dell’incontro del Festival della Salute con gli studenti del liceo Piccolomini dal titolo “Il futuro dell’agricoltura, del cibo e dell’alimentazione”.

- Advertisement -

“E’ ragionare su una visione globale della vita sul pianeta pensando al rispetto dell’uomo, degli animali e dell’ambiente – ha spiegato Santucci -. Oggi la produzione intensiva, il consumo esagerato e i notevoli scarti mettono a rischio l’ecosistema, bisogna ragionare su un’economia alimentare circolare che porti sulle nostre tavole prodotti a basso impatto, così come bisogna cambiare le nostre abitudini ed evitare gli sprechi. Sono troppi i rifiuti alimentari che produciamo e che dobbiamo imparare a ridurre e a riutilizzare nel concetto di circolarità che dovrà portare al punto di rifiuto 0”.

Mangiare sano e consapevole è dunque la chiave per vivere bene e a lungo. Come?

“Seguendo una dieta corretta e uno stile di vita regolare” ha spiegato la dottoressa Barbara Paolini, medico chirurgo, direttore UOSA dietetica e nutrizione clinica AOU Senese. “La dieta mediterranea è appurato che sia la migliore per la salute dell’uomo. La piramide alimentare che tutti conosciamo mostra quali e quante volte alla settimana è bene consumare carne, pesce, cereali, legumi etc. L’invito è a bere molta acqua e consumare tanta frutta e verdura, indispensabili per l’organismo. Attenzione, il termine dieta non indica un regime alimentare per perdere peso ma uno stile di vita che comprende oltre al cibo, l’attività fisica e la scelta di alimenti genuini. Leggete bene le etichette quando fate la spesa ed evitate i piatti già pronti che sono ricchi di sostanze nocive. Dico no alla bistecca coltivata in laboratorio di cui si sta parlando perché è un prodotto chimico”.

Le coltivazioni e gli allevamenti intensivi, dunque, rispondono alla grande richiesta di cibo del mondo occidentale ma non sono sinonimo di qualità e fanno danni all’ambiente. L’invito degli esperti è di tornare ad una agricoltura di qualità. “I produttori bio rispettano l’ambiente – ha spiegato Giuseppe Romano, presidente dell’associazione italiana agricoltura biologica -, quando acquistate un prodotto che viene dalle nostre aziende siete certi della genuinità. Lo si riconoscono dal simbolo che accerta la provenienza. Sta crescendo la cultura per un consumo consapevole”.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI