Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa iniziativa locale a sostegno del nostro amico e titolare della rubrica “Cuperlo e il pensiero: un ossimoro”.
Un nuovo PD capace di dar voce ai suoi iscritti, ai suoi elettori e di rappresentare una parte della società quella che fa della dignità la sua ragione e scopo, per parlare all’intero Paese.
Riuscirci implica recuperare la credibilità, la reputazione, che si è perduta a causa dei troppi compromessi nei quindici anni di vita che abbiamo alle spalle. Pesano le sconfitte disseminate negli ultimi anni: dal referendum costituzionale del 2016 alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 sino alla vittoria della destra il 25 settembre del 2022.
Oggi il PD è a rischio, ma con noi sono a rischio soprattutto il centrosinistra e l’autonomia della politica democratica.
E’ su questa base, che si è Costituito il Comitato provinciale senese di sostegno alla candidatura di Gianni Cuperlo a Segretario del PD attraverso la piattaforma “Promessa Democratica”.
Promessa è una bella parola, ma perché risulti credibile nella politica bisogna colmare lo scarto tra dichiarazioni e fatti, tra propositi e comportamenti. Quello scarto è evidente se guardiamo al governo di questa destra, ma qualche peccato lo abbiamo commesso anche noi, recita la Piattaforma di Cuperlo.
Va cambiato molto nella vita democratica interna. Sinora il Pd non ha mai avuto un segretario o segretaria che si sia dedicato unicamente alla costruzione e radicamento del partito. Tutti hanno ricoperto quell’incarico sotto l’urto di emergenze e della spinta all’immediatezza di nuovi governi. Il punto è che senza costruire un partito del centrosinistra consolidato sul territorio qualunque soluzione al vertice non potrà colmare il vuoto di passione e senso di appartenenza cresciuto in questi anni.
Anche per questo è giusto porre fine a doppi e tripli incarichi. Si fa un mestiere alla volta.
Dirigere il partito (da un circolo alla segreteria nazionale) non deve essere l’autobus per andare altrove. Serve quindi di ricostruire un partito che non sia solo nelle istituzioni, ma divenga il promotore di una crescita sociale per chi parte svantaggiato e non ha voce e luoghi di rappresentanza e per battere le ingiustizie.
Non vogliamo un partito “istituzionale”, ma “costituzionale” dove chi si impegna fuori dalle istituzioni non venga considerato di meno, casomai di più.
Bisogna dire basta alla logica delle “correnti” e dare invece valore alle persone, alle diverse generazioni e generi, ai saperi e alle esperienze diverse.
Promessa democratica è fare opposizione a una destra che non rinuncia alla “fiamma”, che vorrebbe una rivincita sui principi di laicità, dialogo e diritti. Una destra che tenta di rileggere la storia sugli anni più bui e sulle conquiste di libertà e responsabilità delle donne.
Un governo forte coi deboli da contrastare in Parlamento, nelle piazze, nell’incontro con associazioni, sindacati, cultura.
Proponiamo la costruzione dal basso di “Comitati per l’Alternativa” perché l’opposizione non vivrà solo nelle istituzioni, ma dovrà percorrere il paese. Anche così il nuovo PD può far vivere nell’oggi una vocazione maggioritaria da reinventare col protagonismo delle persone.
Restituire alla battaglia per un lavoro pagato il giusto la centralità che deve avere a partire dalla “restituzione” a donne e giovani delle opportunità e dei diritti che sono stati loro negati a lungo. In questa logica va superato il Jobs act per contrastare precarietà e disuguaglianze con la previsione di un Piano straordinario di Buona Occupazione per giovani e donne.
Affiancare alla lotta per un lavoro dignitoso, un reddito di base per quanti un lavoro non hanno o non sono in condizione di cercarlo come fondamento senza il quale ogni libertà materiale vacilla.
Rinnovare quella formidabile architettura, il welfare state, che dalla seconda metà del Novecento grazie all’impulso del socialismo democratico e del personalismo cristiano ha promosso una concezione universalistica dell’assistenza (socio-sanitaria e previdenziale).
Farlo nel tempo attuale significa prevedere una nuova architettura del modello da adattare alle esigenze di una società mutata per dinamiche demografiche e territoriali, introducendo un criterio indispensabile di prossimità nella fruizione dei servizi con particolare attenzione alle aree interne.
Il Partito Democratico nel momento della sua fondazione è stata una grande intuizione da riscoprire dopo la sconfitta del 25 settembre che avviene in un momento di difficoltà per la democrazia occidentale.
I conflitti oggi aperti e che decideranno un nuovo ordine mondiale e un’altra economia dello sviluppo si affrontano solamente in una lotta che accomuni forze e culture del socialismo e dell’universo progressista nelle loro diverse declinazioni.
La carneficina consumata in Ucraina è la testimonianza più tragica di tutto ciò. La condanna dell’invasione russa assieme al sostegno della resistenza ucraina sono la bussola per ogni giudizio sull’evolversi di quella guerra. Dalla capacità di attivare una forte azione politica e diplomatica capace di coinvolgere in primo luogo Washington e Pechino discenderà l’autonomia identitaria e politica dell’Europa nel nuovo scenario globale.
Il testo integrale della Piattaforma politica di Gianni Cuperlo si può scaricare da: https://giannicuperlo.it/
Di seguito i nomi delle prime adesioni al comitato provinciale senese per Cuperlo segretario del PD:
Fiorenza Anatrini, Antonino Barillà, Sirio Bussolotti, Luciano Carapelli, Carla Caselli, Luca Ceccobao, Dino Marchese, Giulia Periccioli, Letizia Marconi, Simonetta Pellegrini, Ivano Zeppi.