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lunedì, Novembre 25, 2024

Sillabari di Primavera, l’attesa di un passaggio

La Primavera è alle porte. No. La Primavera è dentro di noi, perlomeno dall’inizio di questo inverno mai stato. Ed essendo la stagione che viviamo come attesa di un passaggio, il passaggio sarà imperativamente, dic dic fac fer, indietro ad uso melina. Ok, il tiki taka ha rotto i palloni, a partire dal nome: ci fu un tempo dove si stigmatizzavano gl’inutili fraseggi sulla mediana, e oggi nessuno sa cosa siano.

Ben oltre le idee di giusto e sbagliato, c’è un centrocampo con un numero dieci, Pelè o Rei. Vi aspettiamo laggiù, al Sillabario.

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Olimpiadi di Roma 1960: la retorica ad esse correlata mai si è estinta permanendo vivissima particolarmente nei cronisti italiani, particolarmente nei cronisti sportivi italiani, particolarmente nei cronisti sportivi romani de Roma.

Cartina di tornasole: riponete gli ombrelli.

Tu commerciale: inflitto in molti esercizi commerciali, appare fintamente egualitario, non fa sentire più giovani e non sono stati dimostrati incrementi del fatturato conseguenti al suo uso.

Sansiro: due cuori nella pallavolo”, uno scatto di Gaia Corniola degli Psicopompa

Essere in grado: è irrilevante essere o non essere in grado, è determinante invece essere in graduatoria. Una qualunque graduatoria.

Social divisi: ma dopo che succede?

Laico: un tempo stato, oggi azione sociale, famosa quella a Chopin.

Quetto & Quetta: ora uniti nell’eternità.

Manager: in un mondo con molti managers potrebbe non essere garantita una corretta manutenzione e detersione delle strade.

Formatore: figura che compare quando tutto funziona a pieno regime.

Ricamatore: professione sempre tra le più richieste e meglio retribuite particolarmente in video.

Friggitrice ad aria: dov’è la novità?

Conferimento: riguarda poteri e rifiuti. È sempre auspicabile la differenziazione.

Soglia psicologica: tutto complotta per farvi passare la soglia. Nuove soglie verranno. Non siate succubi delle soglie, ma non pretendete di levarvi qualche soglia.

Cuochi stellati: la permanente difficoltà di comprendere se l’eventuale apposizione di un’aureola possa essere considerata diminutivo o accrescitivo.

Sublime: la necessità di rendere gli altri compartecipi foodbloggando e recensendo dell’esperienza vostra con un comune crudo di pesce od una banale mousse prezzati ad un livello che la ragione rifiuta fermamente nell’autoconvincimento fortissimo di non essere stati gabbati, bensì coinvolti in un percorso esperienziale estetico, estatico e… continuate pure liberamente convinti e convincenti.

Divino/divina: situazione completamente sovrapponibile alla precedente ma con importo a tre cifre e sicura consapevolezza di non passare da blasfemi.

Io che ho fatto uno stage su Urano: recensendo un locale fusion su TripAdvisor.

Ubriachezza modesta: non curarsi dell’etichetta.

Alzata di genio: coincidente spesso con alzata di spalle, preludente alzata di tacchi. Si celebri con alzata di gomito.

Arricchimento: quello degli altri. Il vostro è, fatalità, sempre morale.

Arrendez-vous: quando non ti ho vista arrivare.

Nonna/o per indicare una persona in età avanzata: artefatto di fasulla affettuosità evidenziante soltanto il fatto che non si sia mai nemmeno tentato di studiare da nipote.

Agenda: quelle colorate non pervenute. Ma di tutte quest’altre agende, che fare?

Avvocato del diavolo: la fondamentale importanza di sapere selezionare la clientela.

Carriera: come è evidente si tratta di salire su un carro. È detta grande se i carri sono più di due, consecutivi ma anche contemporanei.

Ma buongiorno: cosa c’è da avversare?

Leone da tastiera: va bene quel giorno fatidico, ma tutti gli altri?

Matematicamente: nonostante le grandi potenzialità l’uso è limitato alle classifiche sportive, particolarmente quando sono in ballo retrocessioni con correlati patemi d’animo.

Fine vita: a.aa.aaa.

Imbecilli di turno: mai un’astensione per protesta, uno sciopero, una rivendicazione salariale.

Decreto: frequentemente congruo ed appropriato il ricorso al diminutivo.

Di cattivo gusto: tenendo a mente che ci si muove nella mera soggettività, è auspicabile verificare previamente la sussistenza eventuale di un’assuefazione al panna e nocciola.

Selfie: un tempo autoscatto, con tempo di posa. Per fermo posta, esprimere cordusio.

Fluidità di genere: opportunità divagante laddove possa non essere certa la fluidità del pensiero ed in subordine del traffico veicolare.

App: apposta approntata per appiccicarsi.

Status symbol: sempre gassoso, millantante liquido, fraintendente solido.

Roma: per quanto possa apparire incredibile vi sono attualmente in Italia oltre cinquantacinque milioni di persone che non vivono a Roma.

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Mario Mittelmann: Klagenfurt, vivente. Antonio Fiabane: Vezzano Bellunese, vivente.

Non sono mai stati selezionati come tedofori olimpici, ma a parziale compenso hanno ricevuto una recentissima piccola gratificazione comparendo in uno streetview mentre sedevano nella veranda di un caffè.

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