Gioia Pangallozzi è una giovane ballerina senese nata il 7 settembre del 1999.
La danza è la sua passione più grande e l’ha ereditata dalla mamma, Irene Stracciati, che le ha fatto da insegnante per i primi 10 anni. La danza è il fil rouge che unisce le loro vite, anche se con sfumature diverse, oltre naturalmente al fatto di essere madre e figlia.
“Ho sempre voluto fare la ballerina ed è infatti ciò che ho scelto di fare” dice Gioia senza alcun tentennamento.
Negli anni è stata persino indirizzata verso altri sport come la ginnastica artistica, il nuoto e l’equitazione ma Gioia, dopo qualche lezione li ha abbandonati. Lei era sicura di una cosa: voleva solo ballare.
La danza però è una disciplina che chiede molta dedizione e in una fase dell’adolescenza Gioia ha attraversato un periodo di crisi, seppur breve. In quei giorni si è chiesta seriamente se valesse davvero la pena continuare quell’attività.
“Da ballerina e artista puoi attraversare momenti, brutti e senza stimoli, in cui ti senti persa – confida Gioia -. Sono però riuscita a motivarmi, ricordandomi perché ho scelto di ballare”.
All’età di 13 anni Gioia si è trasferita a Firenze e ha continuato a ballare anche nella sua nuova città.
Anzi, l’ha fatto in modo sempre più importante. E’ stata ammessa infatti alla Dancer At Work di Eugenio Buratti, un centro di avviamento alla professione.
Le sue giornate iniziavano con le prime lezioni di ballo alle 9.00 del mattino e si concludevano con le lezioni serali delle scuole superiori. Grazie alla passione che ha sempre motivato la sua vita, è riuscita a conciliare sia l’impegno nello studio che quello nella danza.
Nel novembre nel 2017 decide di fare un’audizione per un teatro di Berlino, il Friedrichstadt-Palast. Per tre mesi non ha nessuna notizia, ma nel febbraio del 2018 la direzione del Friedrichstadt la ricontatta per proporle un contratto di lavoro.
“Un’emozione indelebile” racconta Gioia con la luce negli occhi.
La passione, la dedizione, la costanza, la professionalità, la voglia di mettersi in gioco e la forza di non mollare mai l’hanno portata in Germania, da un giorno all’altro, nel teatro con il palcoscenico più grande del mondo.
Gioia di base ha una formazione sia classica che contemporanea e grazie al teatro di Berlino che ha iniziato a studiare altri stili come l’hip-hop.
Per Gioia ogni mattina è dedicata alla danza classica e al ripasso delle coreografie, il pomeriggio dalle 18.30 alle 19.30 è il momento del trucco di scena e la sera sale sul palcoscenico per lo show, che dura fino alle 22. La vita della ballerina si ripete così tutti i giorni, escluso il lunedì, quando si riposa.
“A Berlino c’è spazio per tutti” dice Gioia della città che l’ha accolta.
A gennaio è iniziato il suo sesto anno di lavoro per il Palast e Berlino è ormai la sua nuova casa. Una grande città, piena di stimoli, scelta dai giovani e dagli artisti, dove ognuno può essere ciò che vuole, compresa Gioia.
“Questo lavoro mi offre non solo l’occasione di ballare in un teatro di grande importanza – racconta – ma anche di incontrare coreografi famosi. In più il fatto di salire ogni sera sul palcoscenico insieme ad altri cinquanta ballerini, tra cui ben diciassette italiani, è molto stimolante. In Italia non avrei mai potuto avere un futuro come ballerina”.
La famiglia le è stata sempre molto vicina e le piace la sensazione di grandissimo affetto che riceve dalle persone che ama ogni volta che torna a Siena.
“Per questo è sempre bello tornare – racconta la giovane -. Anche se questo avviene abbastanza di rado perché i giorni delle feste sono quelli in cui si lavora di più. Ormai mi sono abituata a rinunciare a tante cose, compreso il Natale”.
Gioia vive il momento, prendendo quello che viene dal suo lavoro e dalla vita, senza prefissarsi degli obbiettivi specifici, se non quello di ballare il più possibile.