La questione dell’invaso Farma-Merse, si protrae da molto tempo. Già
nell’immediato dopoguerra si cominciò a sentire parlare dell’esigenza di
creare un lago artificiale che raccogliesse le acque dei fiumi Merse e Feccia
con l’obiettivo di irrigare l’intera Maremma.
Un’idea che cominciò a prendere corpo con tanto di presentazione del
progetto per la costruzione di una diga nella valle dove scorrono i fiumi
Merse e il suo affluente Feccia. Lavori ed espropri andarono avanti, ma il progetto non si è
mai concretizzato. In Regione Toscana fu, infatti deciso di sospendere i
lavori, senza che questi riprendessero.
Oggi uno dei più convinti sostenitori della realizzazione di questo
progetto è Francesco Oporti, consigliere comunale di Chiusdino dal 1975 al
1990 e vice presidente commissione per il lago.
“La mia battaglia è iniziata da giovane consigliere comunale: avevo 25
anni ma non potevo fare nulla trovandomi in netta minoranza politica.
Eravamo in pochi a favore di questa iniziativa che invece considero
strategica ed oggi, con la situazione idrica a livelli quasi drammatici,
ritengo sia stato davvero un errore di quel periodo”.
Il dibattito sul lago del fiume Merse si protrae da oltre 40 anni e ha
occupato tutti gli anni ’80 a fronte di un progetto che prevedeva già una
sua realizzazione con oltre 33 miliardi di lire spesi per le prime opere
strutturali e per gli espropri dei terreni. Un progetto che ad oggi resta
incompiuto.
“Il progetto è rimasto nel cassetto di qualche struttura burocratica della
Regione – continua Oporti – ma credo che sia opportuno riprenderlo e
svilupparlo con tutte le migliorie necessarie. Ad esempio integrando
l’opera con una centrale idroelettrica e con aree di pannelli solari per
avere una autentica massa energetica coniugata alla massa idrica di almeno
100 milioni di metri cubi di raccolta”.
Un progetto che secondo Oporti “porterebbe vantaggi per la Maremma, con la
possibilità di irrigare almeno 35/40 mila ettari con 35/40 milioni di metri
cubi di acqua. Per la Val di Merse porterebbe a utilizzi idrici per
agricoltura, future attività serricole, allevamenti; pesca sportiva,
osservatori per la fauna, attività veliche e sportive. Oltre al lato
agricolo questa grande opera porterebbe anche uno sviluppo turistico,
imprenditoria, trattandosi di un bacino lacustre di circa 10 Km.q. con diga
a basso impatto ambientale, quindi attività dell’indotto. Un progetto che,
dopo l’approvazione ed utilizzando la procedura d’emergenza idrica
nazionale con la nomina di un coordinatore Commissario delle acque sarebbe
realizzabile in 5 anni”.
Secondo Oporti sarebbe la miglior soluzione per risolvere l’emergenza
idrica e rilanciare il territorio.
“Per la Toscana meridionale, Siena e Grosseto occorre un grande lago, come
quello di Bilancino nella soluzione minimale, come il volume potenziale di
Montedoglio nell’Alto Tevere mella soluzione più efficace. Tra l’altro in
pian di Feccia non ci sono paesi da evacuare, solo poderi abbandonati e
quindi sarebbe un territorio ideale con la confluenza del fiume Feccia con
il Fiume Merse, quest’ultimo con grande capacità idrica anche in piena
estate grazie alla doppia sorgente de “Le Vene” in località Ciciano”.
La questione dell’invaso è tornata attuale vista l’emergenza idrica ed
oggetto dell’intervento in Regione del consigliere regionale avvocato
Alessandro Capecchi di Fratelli d’Italia:
“Recentemente l’unico politico che ha fatto un intervento in Regione di
livello “sposando” completamente questo progetto – racconta Oporti – è il
consigliere regionale avvocato Alessandro Capecchi di fdi che in una
intervista a Il Tirreno del 5 aprile scorso ha dichiarato come l’invaso sul
Fiume Merse rappresenti la soluzione per la siccità di tutto il territorio
senese e grossetano”.
Un’attenzione che Oporti si augura possa essere funzionale a togliere dal
cassetto il progetto:
“Mi aspetto che il Governatore della Regione Toscana faccia sentire la sua
voce – conclude Oporti – Il mio impegno comunque prosegue per non far
cadere nuovamente questa opportunità nel dimenticatoio. Sono a disposizione
di ogni persona di buona volontà che intenderà lavorare con me al rilancio
del progetto”.