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venerdì, Novembre 22, 2024

Wiatutti mai ha dimenticato Paolo De Luca

Stiamo per pubblicare una lunga riflessione-ricordo di Maurizio Cenni che, a margine dei recenti festeggiamenti organizzati dai Fedelissimi per la ricorrenza della promozione in serie A, racconta il proprio rapporto con Paolo De Luca, scomparso il 31 marzo del 2007.

Il Presidente venuto da sotto il Vesuvio è indubbiamente la figura che raccoglie in sé quanto di più glorioso abbia mostrato la Robur.

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Sull’onda di un’amicizia, cresciuta al di là del rapporto istituzionale, Maurizio, sindaco di Siena tra il 2001 e il 2011, racconta dell’espansione a Sud della città, del modello Bolton, delle vicissitudini condivise con De Luca riguardo quel nuovo stadio – mai costruito – cui mancava la seconda curva.

Ma per parlare di De Luca, bisogna creare l’ambiente, dargli calore e quindi vogliamo far precedere questa “minestra riscaldata” da una citazione e due link al blog wiatutti, dove Simone Bernini, il boss, si è confermato negli anni il senese più impegnato a tramandare la memoria di Paolo De Luca.

Il primo link è del 6 aprile 2013 – https://wiatutti.blogspot.com/2013/04/in-onore-di-paolo-de-luca.html -: Paolo De Luca è scomparso da sei anni e, nella ricorrenza, Simone vuol ricordare, a tutti coloro che scrissero messaggi per la sua scomparsa, cosa avevano detto e cosa si erano ripromessi.

Il secondo link è del 29 maggio 2017 – https://wiatutti.blogspot.com/2017/05/bene-e-andata-bene.html -: per il decimo anno dalla scomparsa di Paolo De Luca, Wiatutti dà resoconto dell’evento che ha organizzato tre giorni prima – le Leopoldelle a Vico Alto – per discutere della figura di Paolo De Luca. A quell’evento fu rilevante il contributo dato da un’artista del talk-show come Luciano Sardone che contribuì a ideazione, organizzazione e conduzione della celebrazione del Presidentissimo che ancor oggi definisce il proprio “mito”.

La citazione infine è di Dario De Luca che, a quell’evento del 26 maggio 2017 si presentò in fretta e furia. Avrebbe dovuto esserci la sorella Selvaggia, influenzata, e lui la sostituì all’ultimo momento. “Mio padre – ebbe a dire – ha sempre lavorato per lasciare qualcosa di concreto a chi sarebbe arrivato dopo di lui”.

Purtroppo questa eredità a Siena è stata usata poco e male. Durante le elezioni si è celebrata la 16sima ricorrenza dalla sua morte e il “Presidentone” continua a rimanere un esempio inimitato.

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