Tutte le Ong italiane sono d’accordo: impossibile evacuare in sei ore un milione di persone
Con criterio di estrema urgenza, praticamente l’intero mondo della cooperazione italiana, si è rivolta a ogni propria manifestazione locale per diffondere il presente appello umanitario urgente alla Comunità Internazionale dopo l’avvertimento di evacuazione del Nord e Centro di Gaza.
Lo ha fatto l’AOI – cioè l’Associazione delle Ong Italiane operante dal 2001 -; lo ha fatto il CINI – che è composto da ActionAid, CBM, Plan International, Save the Children, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo VIS, SOS Villaggi dei Bambini e WWF -; lo ha fatto infine LINK 2007, un network che raggruppa 16 tra le più importanti e storiche Ong italiane: AMREF, CESVI, CIAI, CISP, COOPI, COSV, ELIS, FONDAZIONE CORTI, ICU, INTERSOS, LE RÉSEAU, LVIA, MEDICI CON L’AFRICA CUAMM, SOLETERRE, WEWORLD, WORLD FRIENDS.
Si legge nella nota congiunta: “Gli abitanti della Striscia di Gaza nella notte tra il 12 e il 13 ottobre hanno ricevuto sui loro telefoni un avvertimento da parte dell’esercito israeliano per l’evacuazione di tutta la zona nord e centrale della Striscia entro le 14 ora locale del 13 ottobre”.
E anche le Nazioni Unite hanno ricevuto la stessa comunicazione per la messa in sicurezza di tutto il loro staff e strutture, comprese scuole ed ospedali. Ma – riferisce la nota a sottolineare come si stia chiedendo l’impossibile o, peggio, ci si stia creando un alibi – l’area è sotto incessanti bombardamenti da cinque giorni, le strade sono distrutte. A Gaza non esiste un luogo sicuro. Non c’è elettricità né benzina”.
“Questa richiesta da parte di Israele – sostengono le ONG – è irragionevole, non è possibile spostare oltre un milione di persone in poche ore. Sostenere le ragioni di questa decisione oggi significa lasciare indietro civili innocenti che hanno diritto ad essere protetti, inclusi i più vulnerabili tra cui anziani, sfollati, degenti, e centinaia di migliaia di bambini”.
Le Ong italiane, quindi, si uniscono alla richiesta del Segretario generale ONU al sottosegretario Blinken che si trova in Medio Oriente, alla Presidente UE Von Der Leyen, la cui visita in Israele è prevista per oggi per “bloccare l’operazione annunciata da Israele prima che gli scenari prospettati dagli esponenti del suo Governo, a partire dal Primo Ministro, diventino realtà ”.