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martedì, Dicembre 3, 2024

“Onore a Naval’nyj e a tutte le vittime di Putin”

Manifestazione domani al Duomo per Radicali, Italia Viva, Azione, Europa+, Ecologisti e altre sigle ancora

Riceviamo e pubblichiamo da Claudia Cardone…

Il dissenso ha sempre dei costi: per chi disobbedisce e subisce critiche, processi e privazioni della libertà; per le istituzioni, fortemente messe in discussione da un’opinione contraria, radicale e intransigente; per la società, che viene attraversata da conflitti, non sempre limitati al livello verbale e ideologico.

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La scomparsa di Aleksej Naval’nyj, morto il 16 febbraio scorso all’interno della colonia artica IK-3 nella regione russa di Jamalo, dove stava scontando una pena tanto dura quanto ingiusta, ha riproposto il tema, sempre più attuale, del diritto di essere contro, del rapporto fra potere e libertà.

Ovviamente, ciò non significa sottrarsi al rispetto delle leggi o all’ordinamento dello Stato, né ledere la libertà degli altri, ma deve indicare che lo Stato non dovrebbe limitare i diritti e le libertà individuali delle sue componenti: ogni persona deve avere la libertà di poter esprimere in maniera pacifica le proprie idee, almeno finché non costituisca un pericolo diretto e concreto.

Rispetto a ciò, abbiamo il dovere anche a Siena di rivolgere un devoto ringraziamento al coraggio dimostrato da Aleksej Naval’nyj: “… lo hanno minacciato, maltrattato, avvelenato, arrestato, incarcerato, ma non sono riusciti a metterlo a tacere. Ha lottato instancabilmente per il popolo russo, in veste di attivista contro la corruzione, candidato politico, blogger e avvocato, per il diritto di far sentire la sua voce, di fare domande e di dissentire. O, in altre parole: per la libertà di pensiero e di espressione, sua e degli altri cittadini russi” (David Sassoli).

Claudia Cardone *

(*) Esperto OCSE per le Politiche di Innovazione

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