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lunedì, Novembre 25, 2024

Mps, unica prospettiva lo spezzatino?

Di salvatori della patria, passati i tempi d’oro, alla Banca Monte dei Paschi se ne sono visti ben pochi, anzi nessuno.

In tanti si sono avvicinati, accreditandosi come tali, ma di piano industriale in piano industriale i conti della banca si sono via via assottigliati; ed è ormai difficile sostenere che i problemi vengono solo dal passato. Non che le gestioni disastrose successive possano alleviare il giudizio sulle eredità pesanti, ma è ormai chiaro che tutto non può essere fatto risalire ai tempi del solo avv. Mussari e della singola acquisizione della AntonVeneta.

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Se la banca non trova pace, se continua ad essere sotto i riflettori della cronaca – leggiamo oggi https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/05/mps-la-resa-dei-conti-si-avvicina-spezzatino-delle-attivita-inevitabile-dopo-il-flop-della-gestione-pubblica/6251217/ – è perché è all’ordine del giorno della politica, tanto da far ritenere di avere un peso sulle elezioni suppletive di settembre.

Se continua ad avere come unica prospettiva il cosiddetto “spezzatino” bisognerà dirselo che c’è qualcuno e qualcosa che non funzionano qui ed ora.

Sicuramente non aiutano i contenziosi aperti. Troppe le vicende legali, avviate o minacciate che, agendo da fattori di incertezza, tengono lontane le altre banche.

Se l’obiettivo di Siena è principalmente quello di mantenere in città la Direzione della Banca bisognerà pur individuare una proposta che asseconda e rende permanente una tale volontà. E comunque, oggi, non essendoci alcun compratore all’orizzonte, bisogna agire con grande responsabilità e con una coerente azione istituzionale fortemente unitaria perché lo Stato centrale mantenga il proprio ruolo di azionista.

Bisogna saper aspettare tempi migliori, che si avvii e si consolidi la ripresa.

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