Che il desiderio di Pace diventi incontenibile

Penso al popolo ucraino in questo inizio d’anno. Molti, moltissimi civili massacrati da bombe, missili e droni russo-iraniani. Oggi comunque siamo tutti vittime di un gerarca furioso che vuole solo appagare i suoi sogni di grandezza.

I desideri profondi di Pace , fraternità e libertà sono tuttavia prerogativa di ciascun popolo, anche e soprattutto di quelli oppressi da un tiranno; e nel 2023, mi auguro, sono certo, scoppierà la pace in Europa…

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Non è possibile che la stessa popolazione dello Stato aggressore, pur in un regime poliziesco ed autoritario, subisca passiva la furia di un dittatore affetto da spirito imperialista di dominio e la sua falsa propaganda.

Mariupol 2022, la bella città, ombra di quello che era. Post di Rolf Draht

Trovo ispirazione in un altro pensiero di inizio anno. Lunedì prossimo saranno 119 anni dalla sua nascita e già 46 anni sono passati dalla sua scomparsa: Giorgio La Pira e la sua profonda ispirazione cristiana che l’attuale Papa ha voluto decretare “venerabile” nel 2018.

Il “Sindaco Santo”, forte, pur con umiltà francescana, delle sue convinzioni, si fece spesso protagonista effettivo di Pace, ambasciatore di fratellanza e costruttore di ponti fra i popoli. “Bisogna abbattere muri e costruire ponti” ripeteva sempre…

Con un approccio quale quello di questo Padre della patria, aldilà della giusta difesa degli aggrediti – gli ucraini naturalmente -, occorre affermare presso gli altri potenti della terra che la forza della richiesta di PCE (Piattaforma Conti Energia a Termine) e la fine delle violenze devono essere perseguite senza preventivi calcoli di possibili vantaggi economici e politici derivanti da una guerra non combattuta e le cui conseguenze le subiscono altri.

In questo quadro tutti coloro che, pur si rifanno a religioni diverse, a cominciare dalle monoteiste ebraismo, islamismo e cristianesimo, si debbono ritrovare non solo nella preghiera a Dio, ma anche al tavolo di una pace concordata da realizzare prima possibile facendo cessare il massacro di militari e civili che non hanno colpe e che stanno indifferentemente dietro a ciascun fronte.

Questa unione di intenti deve poter essere realizzata con urgenza per porre fine ad un conflitto che genera lutti e povertà nei popoli coinvolti. La guerra militare e commerciale non è certamente necessaria in un mondo civile.

Cena di Natale al riparo dai bombardamenti. Post di Natasha Yuriychuk

L’auspicio è che la fede, insieme alla realpolitik, illumini le menti e accenda la volontà positiva dei governi avversi e soprattutto dei poteri che possono incidere nelle scelte delle nazioni contrapposte.

“Il desiderio di pace viene dal basso” diceva Giorgio La Pira… Speriamo che l’anno 2023 appena iniziato ci porti dunque una pace necessaria che faccia riconciliare il mondo e lo riporti ad affrontare avversità reali come il clima, l’economia e la pandemia, che esistevano ed esistono.

Sono emergenze e lutti, generati non da volontà ma dal percorso “naturale” degli eventi. Per affrontarli, certo non aiuta che l’umanità si trovi al cospetto di un’escalation nucleare.

Gianfranco Antognoli

Le foto sono tratte dal profilo pubblico del Gruppo Fb (20.542 membri) “Italia-Ucraina, due popoli uniti da un unico amore”. In copertina di Post di Ivana Paisi (sost.).

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