La Valdichiana delle rievocazioni più preziose

Come Torrita di Siena e Montepulciano si apprestano alle elezioni comunali dell’8-9 giugno

Se alla vicina Umbria basta un qualcosa di commestibile per battezzare una sagra e creare identità culturale paesana, lo stesso non è per gli orgogliosi comuni senesi che hanno feste di tradizione secolare, quasi tutte riprese appena il boom del dopoguerra ha riportato un po’ di benessere. Queste feste ora rappresentano anche parte del confronto delle future elezioni europee in quanto la comunità internazionale molto può dare e altrettanto vuol fare per quegli eventi che vanno sotto il nome di rievocazioni. Intorno al palio dei Somari a Torrita c’è qualcosa che parte molto prima, così come avviene questo intorno al Bravìo di Montepulciano che domani inizia un iter che si concluderà con la vera e propria manifestazione il prossimo 25 agosto.

Torrita

Ci verrebbe da dire che l’atmosfera politica che si vive intorno la corsa per le elezioni torritesi sia inebriante… il vinsanto di Montefollonico, i liquori con cui la Bonollo si è rilanciata a Vinitaly dopo il lutto per la scomparsa del cavalier Francesco… Ma gli elettori potrebbero trarre un’informazione imprecisa.

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Di certo non si è ancora affievolito l’eco delle gesta di Cobra e Shakira che hanno dato il diritto di sfottò a Porta Nova che ha primeggiato anche nello “sfoggiato” (bandiere a Porta a Sole, tamburi a Porta a Pago). Giunto alla 67sima edizione questo palio dei somari non è mero folclore, ma percorso di appartenenza e appunto di sfoggio di prestigiosi costumi d’epoca. Per questo inizia sempre sotto l’egida della Regione Toscana.

Giacomo Grazi presenta 67 edizione Palio dei Somari con Antonio Mazzeo, presidente Consiglio Regionale, la consigliera regionale Elena Rosignoli e Laura Rosignoli della Sagra di San Giuseppe

Il territorio ha una realtà artigiana e imprenditoriale marcata e chi si impegna ancora nella tradizionale agricoltura, non sempre sta dentro i confini del tradizionale. Linea Verde non molto tempo fa ci ha portato in visita alla Tunnel Farm che c’è a Torrita, luogo di produzione e di studio. In tutto il mondo ce ne sono tre.

Giacomo Grazi, sindaco uscente, sembra abbastanza sicuro di un suo terzo mandato. C’è da dieci anni in carica ed ha sempre beneficiato di incoraggiamenti plebiscitari: nel 2014 lo appoggiavano Pd-Psi-Sel e prese il 62,02%, nel 2019 era candidato per PD, Psi e +Europa che gli valsero il 56,30%.

Si è candidato per la stessa coalizione del 2019 già a febbraio quando ancora qualche perplessità sul terzo mandato c’era. Da quel momento ha cominciato a confrontarsi con alleati e associazioni del luogo. Ci stupisce un po’ che tra di esse abbia voluto inserire quelle sportive da lui definite non solo importanti ma utili nel percorso di salute della popolazione.

Diego Canapini della Lista Torrita Insieme

Entusiasmo, voglia, identità, aspettative. Ma anche attenzione a quello che non va. Diego Canapini, lo sfidante che alza il vessillo della civica “Torrita Insieme”, sostenuta dal centrodestra, ha iniziato sui social a segnalare ed evidenziare gli argomenti della sua campagna. Il suo programma: vorrebbe che Torrita non diventi luogo visitato solo nei giorni del palio dei Somari. Promette ai suoi sostenitori una devota abnegazione nell’interpretare le istanze inascoltate da anni.

Montepulciano

Michele Angiolini, centrosinistra, nel 2019 divenne sindaco con il 56,19%. Aveva ricevuto il testimone da un altro sindaco del Centrosinistra – Andrea Rossi – eletto nel 2014 con il 65,65%. Un così ampio consenso è stato messo a rischio nel marzo scorso da uno strabiliante esito delle primarie del campo largo.

I voti, contati e formalmente ricontati, hanno dato questo risultato: Michele Angiolini, Pd, sindaco uscente 910, Riccardo Pizzinelli, sfidante, indipendente socialista 908; la città per lo sfidante, le frazioni per Angiolini. Visto l’esito, verrebbe da dar ragione a chi, in altri comuni, le primarie l’ha escluse, perché, forse, rimettere insieme tutto il campo largo richiederà veri gentlemen’s agreements e vera capacità di onorare/accontentare gli “sconfitti” prima ancora di averne il potere.

Michele Angiolini, sindaco in fascia, al centenario della signora Settimia

Montepulciano è una cittadina, ricca di tradizione, ma anche ricca di cultura contemporanea che si esprime al suo massimo nel Cantiere Internazionale dell’Arte (prossimi 12-28 luglio), che si raccoglie per celebrare la scomparsa della professoressa Marchianò, deceduta in solitudine, intellettuale e docente di estetica, che ralleva compositori ed esecutori nel nome di Henze e che celebra in modi sempre nuovi il suo Bravìo. Quest’anno le novità sono state due: la nomina a Reggitrice di Irene Bettollini, prima donna in assoluto nel suo ruolo e la doppia dedica sul panno che andrà ai vincitori del Bravìo. Le motivazioni sono assolute: il cinquantenario della rediviva festività poliziana e il centenario dalla nascita di don Marcello Del Balio che del nuovo Bravìo è stato il fautore. Montepulciano è tuttavia anche stata funestata in questi giorni da un ennesimo incidente mortale sul lavoro che ha portato le istituzioni accanto alle parti sociali.

In queste elezioni dunque il Partito Democratico è chiamato con i suoi alleati a difendere e sostenere Michele Angiolini che si troverà contro un volto noto, Gianfranco Maccarone, avvocato, appartenente a Fratelli d’Italia ma candidato unico del Centrodestra come nel 2019 quando i suoi 1.970 voti gli valsero il 27,05% dei consensi e quattro seggi in consiglio. Molto seguita la sua serie di incontri che si interseca fra le frazioni con quella analoga di Angiolini.

Gianfranco Maccarone presenta alle frazioni poliziane la sua iniziativa politica

E se un candidato sostiene la continuità, l’altro vorrebbe che si cominciasse letteralmente a costruire il futuro di Montepulciano con opere sia nella viabilità, che nei servizi alla salute, che, infine, a favore della pratica sportiva.

L’ipotesi di ribaltone tuttavia non è sostenuta unitariamente dal centrodestra. C’è un’altra candidata in area liberal, forse anche centrista. Si tratta dell’avvocatessa Nunziata Carbè, nativa di Noto, ma da tempo insediata in Toscana che è sostenuta dalla lista Futuro Poliziano. Al momento anch’ella sta ripercorrendo la strada in visita alle frazioni, dove soprattutto ascolta le tematiche proposte.

Nunziata Carbè presenta il suo programma

Di recente la sua lista ha voluto fare una specificazione piuttosto ferma circa la propria identità politica: “Futuro Poliziano precisa che mai ha trattato con il Movimento 5 Stelle alcuna ipotesi di accordo elettorale. Precisa inoltre di essere forza politica territoriale per superare le logiche partitiche, cioè liberi cittadini che si sono rimboccati le maniche da oltre un anno, privi di qualsiasi tessera”.

Il Movimento 5S aveva partecipato sia nel 2014 che nel 2019, fermandosi un po’ oltre il 10% dei consensi e ottenendo seggi in consiglio comunale.

Riprendiamo domani, qui di seguito le precedenti puntate di questo viaggio nella politica della provincia senese: 1.Siena e chi non vota, 2.Poggibonsi, 3.Colle di Val d’Elsa, 4.Valdelsa minore, 5.Chianti, 6.Asciano-Monteroni, 7.Il resto di Crete-Valdarbia, 8.ValdiMerse, 9.Valdorcia, 10.Montagna. 11.Pienza-Chianciano.

(le immagini dei candidati sono prevalentemente presi dai loro profili pubblici sui social, in copertina la foto in home del Cers – Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche)

(12 – continua)

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