Più entrate per lo Stato, più pressione sui cittadini: cosa è successo davvero?
Quando il governo di Giorgia Meloni ha annunciato la riforma fiscale, l’obiettivo dichiarato era chiaro: ridurre il peso delle tasse per lavoratori e imprese, stimolare l’economia e semplificare il sistema tributario. Ma a distanza di mesi, i numeri raccontano una storia diversa: la pressione fiscale è aumentata e il gettito per lo Stato è cresciuto. Come mai?
Secondo gli ultimi dati ufficiali, la pressione fiscale – cioè il rapporto tra le tasse pagate e la ricchezza prodotta nel Paese – è salita al 42,6%. Un valore più alto rispetto agli anni precedenti. Il governo ha spiegato questo aumento sostenendo che più persone hanno trovato lavoro, portando così a maggiori entrate per lo Stato. Tuttavia, economisti ed esperti sostengono che la vera causa sia un’altra: con l’aumento dei prezzi e degli stipendi nominali, molte persone sono finite in fasce di tassazione più alte, pagando così più tasse anche senza un reale aumento del potere d’acquisto.
Oltre all’effetto degli stipendi più alti, ci sono state anche nuove tasse introdotte direttamente dal governo. Tra queste, una tassa speciale su banche e assicurazioni, che secondo le stime dovrebbe portare circa 3,5 miliardi di euro nelle casse dello Stato. L’idea era quella di usare questi fondi per migliorare i servizi pubblici, in particolare la sanità. Un’altra novità riguarda alcune modifiche alle imposte su prodotti bancari e assicurativi.
Allo stesso tempo, il governo ha varato tagli fiscali per i redditi più bassi, ma con risorse limitate: il rischio è che questi benefici vengano vanificati dall’aumento generale della pressione fiscale.
A questo punto la domanda è inevitabile: il governo voleva davvero ridurre le tasse o ha fatto male i conti? Probabilmente la verità sta nel mezzo. Alcune misure, come i tagli per i redditi bassi, erano reali, ma altre politiche hanno portato a un aumento complessivo delle entrate fiscali. In parte, questo potrebbe essere stato un effetto indesiderato, ma è anche possibile che il governo avesse bisogno di più soldi per coprire le spese pubbliche e ridurre il deficit.
Alla fine, la promessa di un fisco più leggero per tutti si è scontrata con la realtà: chi lavora e produce di più si è ritrovato a pagare più tasse. Il governo sostiene che con il tempo la riforma darà i suoi frutti, ma per il momento il risultato è chiaro: invece di un alleggerimento, il peso fiscale è aumentato.