9.5 C
Siena
mercoledì, Aprile 2, 2025

Il PD nel mondo: radici, presenza e sfide per gli italiani all’estero

Luciano Vecchi racconta l’organizzazione, le iniziative e le battaglie del Partito Democratico per la rappresentanza e i diritti degli italiani nel mondo

Luciano Vecchi, oltre che un amico è un politico italiano di lunga esperienza, con radici nella Federazione Giovanile Comunista Italiana; ha attraversato le trasformazioni della sinistra italiana, essendo stato esponente del PCI, PDS, DS e attualmente del PD. Vanta un’esperienza significativa come parlamentare europeo. Attualmente, è il responsabile degli italiani nel mondo per il Partito Democratico. Inoltre è segretario della VI Commissione Tematica del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

Come è strutturata l’organizzazione del PD tra gli italiani all’estero?

- Advertisement -

“Il PD, all’estero, ha 4 coordinamenti continentali, 12 federazioni e oltre 100 circoli, con poco meno di 5.000 iscritti. Il PD è l’unico partito italiano che riconosce piena “cittadinanza politica” agli italiani nel Mondo. Oltre 80 componenti dell’Assemblea nazionale e della Direzione del Partito sono residenti all’estero. E d’altronde ben 7 dei 12 parlamentari eletti all’estero sono del Partito Democratico”.

In quali Paesi si registra la maggiore presenza di iscritti e sostenitori del PD?

“Le nostre strutture più consistenti sono, ovviamente, nei Paesi di tradizionale emigrazione italiana (Svizzera, Belgio, Germania, Argentina e Brasile). Ma il PD si sta radicando anche in altre aree (Spagna. Portogallo, Regno Unito, Nordamerica, Australia, ecc.) dove più forte è il flusso di nuova mobilità, soprattutto giovanile”.

Quali sono le principali attività e iniziative promosse dal PD per coinvolgere gli italiani all’estero?

“Oltre alle attività più strettamente di partito, svolgiamo una intensa opera di informazione e di coinvolgimento delle comunità italiane sia promuovendo i rapporti con l’Italia che sostenendo la piena integrazione nei Paesi di residenza. Da questo punto di vista è di grande rilevanza in ruolo dei Comites (Comitati degli italiani all’estero: sono più di cento), nei quali abbiamo costruito, nella maggior parte dei casi, ampie maggioranze progressiste”.

Quali sono stati i risultati elettorali del PD nella circoscrizione estero nelle ultime elezioni politiche? E quanti parlamentari del PD sono stati eletti nella circoscrizione estero?

“Il PD, alle elezioni politiche del 2022 e alle Europee 2024, si è confermato essere di gran lunga il primo partito nel mondo della emigrazione italiana, in un quadro nel quale, l’insieme delle forze di centrosinistra sfiora i due terzi dei consensi. Nel concreto abbiamo ottenuto, alla Camera, il 28,2%, al Senato il 34,0 % e nel voto all’estero per le Europee 2024, il 30,3%. Eleggendo cosi, come detto, 4 deputati (su 8) e 3 senatori (su 4)”.

Come il PD mantiene i contatti con le diverse comunità italiane all’estero?

“Le organizzazioni e i militanti del PD sono parte integrante delle Comunità italiane. È forte il tessuto associativo, soprattutto nei Paesi di più lunga storia migratoria, basato sia sulle appartenenze regionali che su opzioni culturali o mutualistiche. Tessuto che va salvaguardato e sviluppato”.

Quali sono le principali sfide che affrontano gli italiani all’estero? Quali le principali tematiche e preoccupazioni espresse dagli italiani all’estero nei confronti dell’Italia? Quali sono i rapporti del PD con l’attuale governo in merito alle politiche per gli italiani all’estero?

“Il numero di italiani che vivono, lavorano e studiano fuori dai confini nazionali continua a crescere. In quindici anni siamo passati da 3,5 a quasi 7 milioni, stando alle cifre ufficiali che sono sottostimate”.

“Le naturalizzazioni di italo discendenti – continua Vecchi – sono solo una piccola parte dell’incremento. Il grosso è rappresentato da in flusso di oltre 100.000 giovani che, ogni anno, vanno a cercare migliori condizioni di vita e di lavoro oltre confine.  E, in buona parte, sono giovani con un buon livello di istruzione e, in maggioranza, partono dalle regioni del nord Italia. Per il governo Meloni sono una seccatura a cui negare sostegno e diritti (D’altronde, anche se italiani, sono comunque migranti, quindi, per le destre… brutta gente). Per noi, oltre ad essere cittadini con diritti e doveri, sono anche una risorsa indispensabile per il futuro dell’Italia. Come si capisce tra noi e la destra l’approccio è esattamente il contrario”.

“In due anni e mezzo di Governo Meloni – conclude – non vi è stato alcun provvedimento a favore degli italiani all’estero ma solo tagli. Tagli ai servizi consolari, tagli ai fondi per l’informazione e la rappresentanza, tagli per i corsi di lingua e cultura italiana, tagli alle agevolazioni fiscali per il rientro in Italia, eliminazione del sostegno a chi rientra in Italia a causa di licenziamento. Le uniche due “voci” con segno positivo vengono da iniziative dei Parlamentari del PD: sostegno ai servizi consolari grazie alla razionalizzazione del rilascio dei passaporti e (parziale) reintegro dei fondi per i Comites (utilizzando parte del margine di manovra sul Bilancio riconosciuto ai gruppi di opposizione)”.

Come il PD intende garantire una maggiore rappresentanza degli italiani all’estero nelle istituzioni italiane?

“Nonostante la crescita numerica il numero di parlamentari eletti all’estero è prefissato dalle norme. Il 12% degli italiani (tanti sono i concittadini fuori confine) eleggono solo il 2% dei parlamentari. Il governo Meloni sta cercando di annichilire gli organi di rappresentanza (Comites e CGIE: Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) sia tagliando i finanziamenti sia ignorando il ruolo consultivo che la Legge gli riconosce. Non tutte le Regioni hanno Consulte o organi di rapporto con chi risiede all’estero. Noi pensiamo che occorrano meccanismi efficaci di partecipazione perché essi sono, o dovrebbero essere, un ottimo investimento per i sistemi economici, culturali e sociali sia del Paese che delle singole realtà regionali e locali”.

Sono previste iniziative per sostenere le nuove generazioni di italiani all’estero? Come il PD intende coinvolgere i giovani italiani all’estero nella vita politica e sociale del Paese?

“Sono due gli aspetti importanti. Il primo è quello di sviluppare un rapporto costante con l’Italia. Dalla conoscenza della lingua, ai rapporti con le realtà socioeconomiche e territoriali. Il secondo è quello di agevolare, se desiderato, il rientro in Italia. Purtroppo il governo Meloni ha quasi del tutto eliminato gli strumenti di agevolazione al reinserimento in Italia. Altro che “Prima gli italiani”. Nella destra prevale lo slogan Föra dai ball…

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI