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domenica, Giugno 29, 2025

La Toscana approva l’ordinanza anti‑caldo

Proteggere chi lavora sotto il sole: un provvedimento estivo per evitare stress termico e colpi di calore

In un’estate segnata da temperature sempre più estreme, la Regione Toscana ha deciso di mettere al primo posto la tutela della salute di chi lavora all’aperto. Fino al 31 agosto 2025, nei giorni in cui la mappa Worklimate – sviluppata da INAIL e CNR – indica un livello di rischio termico “alto” per lavoratori esposti al sole e impegnati in attività fisica intensa, sarà vietato svolgere lavori pesanti tra le 12:30 e le 16:00 in agricoltura, florovivaismo, cantieri edili all’aperto e cave.

Questo divieto immediatamente operativo, sancito con un’ordinanza di igiene e sanità pubblica firmata dal presidente Eugenio Giani, risponde all’allarme crescente sui rischi associati a isolamento termico, umidità e raggi solari prolungati, elementi che espongono seriamente i lavoratori a malori e, nei casi più gravi, a esiti letali .

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Il provvedimento non vuole limitarsi a un gesto simbolico: prevede sanzioni per chi non rispetta la norma e chiarisce che, nei giorni a rischio “alto”, le attività non dovranno essere svolte nonostante l’adozione delle misure previste nelle Linee Guida regionali del 16 giugno 2025.

Rimangono escluse dal divieto le attività essenziali legate a pubbliche amministrazioni, servizi pubblici, protezione civile e altre funzioni di pubblica utilità, di modo da non bloccare interventi necessari.

Questo provvedimento si inserisce nella scia di analoghe misure già adottate da altre regioni Italiane come Puglia, Calabria e Lazio, segno di un’attenzione istituzionale crescente verso gli effetti concreti del cambiamento climatico sul lavoro e sulla salute pubblica.

La scelta di basare il divieto su rilevazioni rigorose della mappa Worklimate, presente sul portale ufficiale, offre una base scientifica e immediata per le decisioni in azienda e consente di modulare l’ordinanza con precisione, limitandola a quando e dove serve davvero.

Il presidente Giani ha sottolineato come temperature e umidità elevate non siano emergenze passeggere, ma situazioni sempre più frequenti e intensi, e abbia definito la misura un intervento urgente ma essenziale per proteggere chi affronta il sole ogni giorno con la schiena china, una scelta consapevole in linea con le sfide poste dalla crisi climatica .

Le aziende interessate sono comunque chiamate a continuare a applicare tutte le misure previste dalle Linee Guida – tra cui idratazione, pause frequenti, abbigliamento protettivo – anche nei giorni non bollino rosso, con l’obiettivo di prevenire colpi di calore, esaurimenti e infortuni .

Questo provvedimento rappresenta un chiaro segnale: quando caldo e sole diventano nemici della sicurezza, la Regione interviene con strumenti concreti e basati su dati, portando in primo piano la dignità del lavoro all’aperto e riconoscendo che le sfide del clima non possono più essere ignorate sul fronte delle misure di prevenzione sul lavoro.

Interessante capire come, nei prossimi mesi, questo modello regionale potrà essere adattato anche altrove, supportato da innovazioni tecnologiche come sensori climatici nei campi e applicazioni di monitoraggio in tempo reale, o integrato da provvedimenti di sostegno economico per chi sospende l’attività nei giorni “rossi”, nonché da una sensibilizzazione generale su una serie di rischi sempre più urgenti nella logistica del lavoro estivo.

Con questo impegno, la Toscana si pone come esempio di una gestione evoluta del lavoro nel clima che cambia, offrendo strumenti etici e basati sull’evidenza per garantire che il lavoro all’aperto, prezioso e indispensabile, non diventi una minaccia per la salute.

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