Tra sangue e solidarietà, decine di barche pronte a infrangere il silenzio e la paralisi globale
L’ennesima carneficina sulla popolazione di Gaza ha visto una delle sue pagine più tragiche il 25 agosto 2025, quando un attacco binario dell’esercito israeliano, definito “double-tap”, ha colpito il Nasser Medical Complex a Khan Younis nel sud della Striscia, uccidendo circa 22 persone — tra cui almeno cinque giornalisti. Il primo colpo ha colpito il quarto piano dell’ospedale, mentre il secondo ha centrato la scala d’emergenza, dove soccorritori e media si erano radunati poco dopo per aiutare i feriti. Tra le vittime, spiccano nomi come il cameraman di Reuters Hussam al-Masri — ripreso in diretta nella fase fatale del bombardamento — la freelance AP Mariam Abu Dagga e il fotografo di Al Jazeera Mohammed Salam, insieme ad altri operatori sanitari e civili. Questo attacco è arrivato nel quadro di un’offensiva che ha finora causato oltre 62.000 morti nella Striscia, secondo i dati più recenti delle Nazioni Unite.
La risposta internazionale è stata immediata e vibrante: l’ONU ha chiesto indagini urgenti, denunciando la cronica assenza di responsabilità nei precedenti casi simili, mentre media, organizzazioni per la libertà di stampa e leader politici hanno definito l’attacco un crimine di guerra.
In un contesto segnato dalla paralisi istituzionale e dal silenzio dei governi occidentali, è l’Italia — dal basso — a rispondere con un gesto di straordinaria solidarietà. Il Global Movement to Gaza ha annunciato la mobilitazione di decine di imbarcazioni cariche di attivisti e aiuti umanitari, pronte a salpare da Genova e dalla Sicilia per unirsi alla Global Sumud Flotilla, la più grande missione marittima civile mai organizzata verso Gaza. Secondo quanto dichiarato da Maria Elena Delia, coordinatrice italiana del movimento, alcune barche partiranno dalla Sicilia il 4 settembre, mentre da Genova il 31 agosto, in un atto di volontà collettiva che ha il sapore di una preghiera attiva.
Nel capoluogo ligure, Music for Peace insieme al Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) ha lanciato una campagna per raccogliere 45 tonnellate di generi alimentari entro il 29 agosto: il 30 agosto, in una cerimonia aperta alla cittadinanza, tutto il materiale dovrà essere imbarcato per partire il giorno seguente. L’azione si inserisce in un quadro internazionale coordinato: dalla Spagna partiranno navi il 31 agosto, seguite da convogli da Tunisia e Sicilia il 4 settembre.
A questa missione hanno aderito figure note del panorama internazionale e italiano. Tra loro Greta Thunberg, attivista simbolo della lotta per il clima, e Zerocalcare, fumettista romano da sempre vicino alla causa palestinese, che ha scelto di partecipare attivamente alla campagna come voce di denuncia contro il genocidio e il silenzio mediatico. La sua adesione porta un messaggio chiaro: “Non possiamo restare a guardare”. Accanto a loro, anche attori, musicisti, medici, giuristi e cittadini comuni, decisi a trasformare la solidarietà in azione concreta.
Questa flottiglia non è solo un tentativo di consegnare viveri e medicine, ma un faro che illumina la resistenza popolare contro l’assedio. È un gesto politico e morale che chiede: da che parte stai?
Nel cuore di questa tragedia, tra il sangue degli ultimi giorni e la speranza che prende il largo, l’Italia ha scelto di salpare: per Gaza, per la verità, per la dignità.