Stefano Bisi scrive un nuovo libro sull’illecito compiuto dall’Antimafia nel sequestrare gli elenchi del Grande Oriente d’Italia
Stefano Bisi, Gran Maestro del Goi oltre che giornalista e scrittore. Di recente ha pubblicato un libro on line con un titolo inequivocabile: “C’è un giudice a Strasburgo. La Commissione Nazionale Antimafia non poteva sequestrare gli elenchi del Grande Oriente d’Italia”.
Una vicenda lontana. Ce ne vuole parlare?
“Tutto ha inizio nell’estate del 2016 quando la Commissione parlamentare Antimafia allora presieduta dall’onorevole Rosy Bindi si reca in Sicilia nei luoghi dell’allora superlatitante Matteo Messina Denaro ascoltando magistrati e forze dell’ordine. Ci sarebbe un sistema a copertura del boss in cui risulterebbero presunti intrecci pure con la Massoneria. Chiedo di essere audito spontaneamente per sgomberare il campo dagli equivoci riguardo al Grande Oriente d’Italia e mi ritrovo dentro una vicenda veramente assurda e inquietante. Un atto di prevaricazione culminato nel sequestro degli elenchi degli iscritti al Vascello il primo marzo 2017. Sono stato audito due volte da quella Commissione che si appellava, senza imbarazzo, alla legge fascista del 1925 che mise fuori legge la massoneria. Ho avuto l’impressione che l’onorevole Bindi, e non solo lei, mirasse a strumentalizzare il presunto ruolo di copertura della massoneria nei confronti di Matteo Messina Denaro e l’inchiesta calabrese, sui presunti legami tra mafia, ‘ndrangheta e massoneria, allo scopo di stanare un avversario politico. Tentativo andato a vuoto. Ma si è cercato indubbiamente di colpire ingiustamente la Massoneria, di metterla all’angolo, come si dice in gergo pugilistico, ma per fortuna non ci sono riusciti grazie alla nostra compattezza e trasparenza ed alle battaglie giudiziarie che ci hanno dato ragione con la sentenza della Cedu a Strasburgo”.
Quali erano le circostanze politiche, sociali, culturali che hanno dato origine alle vicende narrate? La può contestualizzare storicamente?
“La Massoneria è da sempre un’associazione, ed il Grande Oriente d’Italia è la comunità massonica italiana storica e più numerosa, che tutela il libero pensiero e cerca di fare il bene all’Umanità. Ma è stata spesso evocata, al di là della per noi nefasta vicenda P2, e data in pasto all’opinione pubblica per distrarre l’attenzione da vicende politiche ed economiche e dai problemi reali del Paese. Se poi come in quegli anni accadde che il Vicepresidente della Camera e poi vice presidente del consiglio Luigi Di Maio dice “Fuori dalle liste omofobi, razzisti e massoni” fa un grave errore, anzi è una diffamazione. Così anche l’ex premier Renzi quando disse “scrocconi, truffatori, e massoni”, anche questa è una diffamazione. Caccia alle streghe che la Massoneria non merita per i suoi alti ideali e finalità”. Si avvertiva un clima pesante ed erano state presentate pure delle proposte di legge che miravano ad escludere i massoni dalle cariche pubbliche e amministrative, qualcuno voleva anche riscrivere l’articolo 18 della Costituzione per mettete in difficoltà noi massoni”.
Chi sono i protagonisti della storia? Chi sono stati i personaggi principali della vicenda e quali ruoli cruciali hanno avuto?
“La presidente Rosy Bindi, il segretario della Commissione Marco Di Lello e diversi membri dei 5Stelle fra i quali l’onorevole Giarrusso che vedeva la Massoneria ovunque. In più la Commissione aveva alle sue dipendenze anche diversi magistrati. Al di là di qualche battuta sui grembiuli, i cappucci ed altre che riguardavano la ritualità ho sempre avvertito una sensazione di trovarmi di fronte ad una nuova Santa Inquisizione con poteri esorbitanti ed eccessivo in un paese democratico”.
Quali sono gli eventi chiave? Qual è stato l’evento o la decisione più significativa che ha segnato l’evoluzione della storia?
“Naturalmente quella di non consegnare gli elenchi. Volevano sapere i nomi degli iscritti e vedere se c’erano nomi importanti della politica. Ci siamo opposti per una questione di diritto e privacy, perché non c’era motivo per acconsentire ad una simile pregiudizievole richiesta. Sono venuti 15 finanzieri dello Scico al Vascello e alla fine hanno portato via gli elenchi. Noi abbiamo avviato tutte le iniziative giudiziarie legittime per opporci all’abuso ed in ultimo abbiano fatto ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia e l’operato della Commissione Bindi dopo sette anni di attesa. C’è stato un giudice, anzi una corte a Strasburgo che ha fatto Giustizia accertando la Verità e la legalità del Goi”.
Ha dovuto prendere delle decisioni importanti. Ci sono stati momenti in cui le scelte fatte hanno portato a dilemmi morali o etici?
“No, perché quando sai che l’Ordine è pulito e trasparente e che si tratta di un’aggressione, il Gran Maestro ed i membri della Giunta devono fare il bene dei fratelli e difenderli e noi lo abbiamo fatto in piena coscienza e responsabilità”.
Quali conseguenze ha avuto questa storia, sia a livello personale che nel Goi?
“A livello personale non nego che ci sono stati momenti difficili ma sono stato sempre deciso a battermi ed andare avanti con coraggio e senza panico. Lo imponeva la storia gloriosa del Grande Oriente e di tutti i Gran Maestri che mi hanno preceduto fra i quali Armando Corona”.
Dopo la sentenza, si aspetta qualche conseguenza nell’ordinamento giuridico Italiano?
“Credo che il Parlamento debba ripensare al ruolo e ai poteri delle commissioni di inchiesta. Quanto deciso a Strasburgo serva da esempio a tutti coloro che vogliono ghettizzarci o bandirci senza motivo. Certo ci sono stati dei segnali inquietanti e bisogna sempre stare in campana. Continuo a dire oggi che quando comincia la persecuzione della Massoneria suona il campanello d’allarme per la democrazia. Successe nel 1925 quando il Parlamento approvò la legge firmata da Benito Mussolini e dal Ministro della Giustizia Alfredo Rocco, che dichiararono fuorilegge la Massoneria. Antonio Gramsci si oppose a questa legge, non perché fosse massone perché non lo era ma, dopo, da lì ad un anno, finirono le libertà di tutti, dei partiti, dei giornali. Quindi bisogna stare attenti, quando comincia la persecuzione della massoneria deve scattare l’allarme. C’è una poesia di un pastore luterano e teologo tedesco, Martin Niemoller, che durante un sermone disse “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. Ecco, questa poesia bisogna tenerla bene in testa per tutti”.
La sua visione della Massoneria riguardo al futuro. Quanto è esposta ai venti della modernità e dell’ego imperante in questa epoca?
“Ci guardiamo attorno e lo vediamo continuamente questo decadimento di valori con tutto quello che comporta. Ma da oltre tre secoli la Massoneria continua ad avere la Saggezza, la Bellezza e la Forza di essere al mondo e nel mondo, di vivere ed anticipare i cambiamenti, di essere un baluardo del libero pensiero e soprattutto di migliorare ed elevare gli uomini che hanno a cuore le sorti dell’Umanità”.