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sabato, Giugno 7, 2025

Referendum 2025: domani e lunedì al voto su lavoro e cittadinanza

Cinque schede, cinque quesiti e un appello alla partecipazione: l’Italia chiamata a decidere

Domani, domenica 8 e lunedì 9 giugno, le urne saranno aperte in tutta Italia. Si vota per cinque referendum abrogativi: cinque quesiti, cinque schede di colore diverso, cinque scelte che riguardano diritti, lavoro, cittadinanza. È un passaggio importante. Per questo il primo invito è alla partecipazione. Prima del Sì o del No, c’è un gesto fondamentale: andare a votare.

Il quorum è la condizione essenziale affinché i referendum siano validi. Se non si raggiunge il 50% più uno degli aventi diritto, tutto decade, qualunque sia l’esito delle urne. Chi sceglie di astenersi esercita legittimamente un’opzione prevista, ma va detto con chiarezza: non partecipare equivale a rinunciare a incidere su temi fondamentali. Per questo l’appello è semplice e fermo: andate a votare. Poi, ognuno deciderà secondo la propria coscienza.

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Cinque schede, cinque colori, cinque quesiti

Ai seggi verranno consegnate cinque schede, ciascuna con un colore diverso per distinguere le materie oggetto del voto.

Scheda rossa: riguarda i controlli a distanza sui lavoratori introdotti dal Jobs Act. Il quesito propone l’abrogazione della norma che consente l’utilizzo di strumenti tecnologici per controllare da remoto i dipendenti, anche senza accordo sindacale.

Scheda arancione: punta ad estendere le tutele contro i licenziamenti illegittimi anche ai lavoratori delle piccole imprese (meno di 15 dipendenti), dove oggi il reintegro non è previsto.

Scheda gialla: riguarda i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo nelle aziende con più di 15 dipendenti. Il referendum propone di ripristinare la possibilità del reintegro, oggi esclusa in questi casi.

Scheda grigia: intende abolire l’attuale forma di lavoro occasionale con voucher, considerata da chi promuove il referendum una modalità che alimenta precarietà e lavoro povero.

Scheda verde: tocca un tema simbolicamente e politicamente delicato: la cittadinanza. Il quesito propone l’abrogazione della norma che permette il riconoscimento della cittadinanza italiana solo al compimento dei 18 anni per i figli di stranieri nati in Italia. Si tratta, in sostanza, di riaprire la strada allo ius soli temperato o anticipato.

Una proposta per cinque Sì

Comitati promotori, realtà sociali, sindacati – in primis la CGIL – spingono per un voto compatto a favore di tutti e cinque i quesiti. La loro proposta è chiara: cinque Sì per rafforzare i diritti, contrastare la precarietà, tutelare il lavoro e riconoscere la cittadinanza a chi è italiano di fatto. Ma anche tra chi condivide l’obiettivo politico generale, c’è chi invita a valutare ogni singolo quesito nel merito. Non è un pacchetto da accettare o rifiutare in blocco: ciascun cittadino può votare Sì a uno, No a un altro, e lasciare in bianco altri ancora. Ogni scheda è un’opportunità di scelta autonoma.

Un voto libero, consapevole, personale

Votare secondo coscienza significa prima di tutto informarsi. Significa leggere, ascoltare, riflettere. Non serve schierarsi per forza con qualcuno: serve capire cosa si vota, e cosa comporta un Sì o un No. Il referendum abrogativo ha un meccanismo semplice: se vince il Sì, la norma viene cancellata. Se vince il No, resta in vigore. Tutto qui. Ma le conseguenze sono concrete: si parla di contratti, di licenziamenti, di riconoscimenti giuridici, di vita quotidiana. Per questo la responsabilità è grande. E non va delegata.

La democrazia vive se la partecipiamo

Non è solo un voto tecnico. È un atto di cittadinanza. È una delle poche occasioni in cui le persone possono decidere direttamente, senza intermediari. È un momento in cui la politica – quella vera, fatta di scelte collettive – torna in mano alle persone. Qualunque sia l’esito, la cosa peggiore sarebbe l’indifferenza.

Le urne sono aperte dalle ore 7:00 alle 23:00 di domenica e dalle 7:00 alle 15:00 di lunedì. Cinque schede, cinque domande, una sola certezza: oggi e domani la democrazia aspetta la tua voce.

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