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mercoledì, Aprile 2, 2025

Turismo, Regione contro Governo alla Corte Costituzionale

In gioco il futuro del Testo Unico e la regolamentazione del settore?

La Toscana si prepara a un confronto giuridico di rilevanza nazionale, costituendosi in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per difendere il proprio Testo unico del turismo, approvato nel dicembre 2024. La decisione è una risposta all’impugnazione del governo, che contesta la legittimità di alcune disposizioni della legge regionale, ritenute in contrasto con la normativa statale in materia di libertà di impresa e con gli articoli 3, 41, 42 e 117 della Costituzione.

Il governo ha sollevato dubbi specifici: teme che la legge regionale possa limitare eccessivamente la libertà di impresa, creando disparità tra le strutture ricettive, sovrapporsi alle competenze statali in materia di ordinamento civile e regolamentazione delle professioni turistiche, e contrastare la tutela del patrimonio culturale, di competenza statale.

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La Regione Toscana, dal canto suo, difende con forza la validità e la modernità del Testo unico, sottolineando come esso miri a semplificare le procedure amministrative, valorizzare le comunità locali, promuovere un turismo sostenibile, regolamentare gli affitti brevi, definire standard di qualità per le professioni turistiche e incentivare l’uso delle nuove tecnologie.

Il presidente Eugenio Giani ha dichiarato: “Restiamo convinti della bontà e della modernità del nuovo Testo unico. Siamo pertanto pronti a difenderci in giudizio davanti alla Consulta per portare avanti la nostra idea legata alla disciplina di questo settore. La nuova legge punta su semplificazione delle procedure, valorizzazione delle comunità locali e promozione di un modello di turismo sostenibile e accessibile. Un testo frutto di condivisione con tutti gli attori del settore, che mette al centro l’utilizzo delle nuove tecnologie, la sicurezza dei lavoratori e la qualità dei servizi. La nostra proposta innova e aspira a diventare ispirazione per la disciplina nazionale in materia di affitti brevi, professioni turistiche, extra alberghiero non imprenditoriale e destinazioni d’uso”.

L’assessore Leonardo Marras ha aggiunto: “La decisione del Governo di impugnare il Testo unico è un atto che non condividiamo e che riteniamo infondato. Per questo, ci costituiamo in giudizio davanti alla Consulta per difendere una legge che rappresenta un passo avanti fondamentale nella regolamentazione e nella valorizzazione del settore turistico, comparto strategico per l’economia regionale. Confidiamo che la Corte riconosca la validità del nostro impianto normativo, che punta a conciliare lo sviluppo turistico con la tutela del territorio e il rispetto delle esigenze delle comunità locali. Siamo fiduciosi che questa battaglia porterà alla conferma della nostra legge, consentendo alla Toscana di continuare a essere un modello di governance turistica innovativa”.

La decisione della Corte Costituzionale avrà un impatto significativo, poiché definirà i limiti delle competenze regionali in materia di turismo e stabilirà un equilibrio tra le esigenze delle regioni e l’interesse nazionale.

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