Meri Lolini ci propone oggi un secondo racconto sul Natale – il precedente fu “Un presepe diverso” -. La festa coniugata alla sofferenza dove anche una goccia d’acqua può essere il regalo più bello (dr).
Lei è seduta e sta sfogliando un libro. La cui protagonista della storia sta festeggiando la sua promozione con tanti colleghi e amici. Tutti stanno apprezzando quelle squisite tagliatelle al salmone e qualcuno si alza e inizia a intonare una canzone mentre il pianista muove le sue dita agilmente sulla tastiera.
L’emozione di quella festa la coinvolge, ma immediatamente il suo entusiasmo viene spento al pensiero della malattia che l’ha colpita e di quelle giornate su quel letto di ospedale. La smorfia compare nella sua espressione e chiudendo il libro si allunga su quella poltrona, come a farsi accogliere da quella comodità cercando un abbraccio dello schienale per essere consolata.
Lucia è in quella sala da sola e dalla finestra vede che il sole sta ormai tramontando. Le giornate di quel dicembre strano le fanno sempre ricordare la tanta sofferenza che deve e dovrà sopportare.
Il pranzo della festa, come nel racconto, sarà diverso anche se sarà con i suoi nipoti e i suoi figli. Non ha ancora allestito il presepe e neanche le luci intermittenti dell’albero ancora brillano nell’angolo di sempre nella sua casa. Forse quest’anno non ha voglia di mettersi ad aprire le tante scatole delle palline colorate e delle tante statuine che sono sempre state le protagoniste delle sue scene natalizie.
Lucia guarda il calendario e conta che mancano solo cinque giorni a Natale, però è anche consapevole che con questo mostro invisibile che ha seminato in lei tanto dolore sarà molto improbabile pensare che sarà tutto come sempre. Si chiede come realizzerebbe il presepe. Ecco che la sua immaginazione la conduce in un viaggio e inizia a pensare a varie ipotesi. Si convince che i personaggi saranno i tanti infermieri e medici, che l’hanno curata e in questo presepe immaginario saranno loro i protagonisti che insieme a lei avranno tanta speranza nella nascita del Salvatore.
La buona novella di questo Natale è sicuramente la ricerca della salvezza dalle malattie e dalla guerra e pensa che potrebbe essere in una fialetta di vetro verde come la speranza, che verrà scoperta da un genio vestito di bianco. Lui che arriva in una piazza vuota ed inizia a chiamare tutti, perché lui ha il regalo di Natale eccezionale, che è la magica goccia della salvezza. Così le finestre inizieranno ad aprirsi e qualcuno si affaccerà incuriosito e giù in fondo c’è una luce. E’ in quel momento, che arriva un camioncino e da lì proviene una voce che dice a tutti: “La scienza ha scoperto la goccia magica per la guarigione di tutti! E’ Natale, è arrivato il regalo della vita per tutta l’umanità!”
L’uomo vestito di bianco è felice ed il suo volto è stanco e provato dall’impegno della sua ricerca sia di buoni pensieri che dei tanti virus. Si aprono le porte e la piazza si riempie di tante persone incuriosite. Lui dispensa a tutti la goccia della salvezza.
Questo è il desiderio per il prossimo Natale, per ritrovare la vita grazie alla guarigione del mondo sia per le malattie che per le guerre. Lucia desidera che nel presepe di quest’anno sarebbe bello, che ci fosse la fontana di quest’acqua benedetta, che sgorgando sanifichi il mondo e tutte le sue creature.
Sarà la cometa nel cielo, che ci guiderà verso la salvezza e l’arrivo di Gesù e questa sarà l’unica certezza per tutti noi. Saranno tutte le comunità religiose e tutte le fedi diverse del mondo, che invocheranno la comunione di tutti noi intorno ad un desco ricco di speranza e pronto a donare la salute sia per le menti che per i corpi. Saranno le ali degli angeli che porteranno quell’aria magica, dove i pastori del presepe porteranno le loro pecorelle in un pascolo sicuro, dove tanta erba tenera e profumata di salute e di pace sarà il loro cibo sicuro. Immaginare un presepe dove la salvezza trionfa è un augurio per tutti noi.
La speranza non deve mai abbandonarci e dobbiamo avere la forza di creare situazioni di condivisione fra i popoli. Sul teatro della vita c’è l’artista appassionato che mentre recita con le sue emozioni guarda quel pubblico con protagonisti da tutto il mondo ed è felice che questo Santo Natale ha portato all’uguaglianza di ognuno noi e quel silenzio è rotto dal grande applauso quando entra lei che recita la parte della Pace.
Eccomi con i tanti pacchetti magici da aprire e sono certa che uscirò da questa malattia grazie al messaggio del Natale insieme all’amore della mia famiglia. In questi giorni è importante avere l’albero natalizio dell’umanità con messaggi a lettere enormi di tutti i colori ed in tutte le lingue per sentirci tutti elementi di quell’insieme chiamato umanità.
Lucia prende un grande foglio e disegna il presepe che ha progettato ed è sicura che è quello giusto, perché esprime quello che sta vivendo nel suo cuore. Il suo albero sarà illuminato con una tante lampadine colorate come le tante bandiere degli Stati del mondo e non saranno intermittenti, ma saranno sempre accese ed ammirate dai tanti abitanti che aspettano la pace. La befana arriverà ed anche lei sarà speciale in queste festività. La mente di Lucia era impegnata nell’allestire il suo Natale da sogno che aveva immaginato.
Lucia era felicissima che il regalo di quel Natale particolare era stato il dono della sua salvezza e la grande gioia di poter riabbracciare tra poco i suoi cari. Le emozioni devono sempre guidarci per affrontare i problemi e per risolverli e pensò che i suoi pensieri le avevano fatto una buona compagnia inconsapevole in quel momento complicato.
Meri Lolini