“Uno studio in rosso “ è un romanzo pubblicato nel 1887, scritto da sir Arthur Conan Doyle, che nacque il 22 maggio 1859 ad Edimburgo in Scozia in una famiglia di origini irlandesi.
Studiò medicina ed accettò un incarico come medico di bordo su una baleniera diretta al Circolo Polare Artico. Si laureò nel 1881 ed iniziò a lavorare sulla nave Mayumba che collegava Liverpool con le coste occidentali dell’Africa. Successivamente provò ad aprire degli studi di medici, dove ebbe scarso successo e così rinunciò alla medicina e si dedicò alla carriera letteraria.
Nel 1887 fu pubblicato questo romanzo ed è la prima volta che appare Sherlock Holmes con il suo amico il medico Watson. Svolgeranno le indagini e vivranno insieme nell’appartamento a Londra di Baker Street al 221B.
Sherlock Holmes è dotato di un carattere calmo e tranquillo, ama rimanere in vestaglia quando è a casa, suona il violino, fuma la pipa e a volte assume sostanze per combattere la depressione, come la cocaina e la morfina, ma quando deve risolvere un caso affronta le indagini in modo energico, attivando il suo acuto spirito di osservazione e le sue eccezionali capacità deduttive. Lui collabora con la polizia per arrivare alle soluzioni dei vari casi.
Il titolo di questo romanzo deriva dall’affermazione del protagonista, che sostiene che nella matassa incolore della vita corre il filo rosso del delitto e il nostro compito consiste nel dipanarlo ed isolarlo per arrivare alla soluzione del caso. Il lettore viene completamente rapito dalle varie teorie di Sherlock Holmes e di Watson, per arrivare all’identificazione dell’assassino e vengono portati alla sua attenzione vari particolari della scena del delitto grazie alla loro attenzione ed alle loro riflessioni.
Il romanzo è suddiviso in due parti e la prima è ambientata a Londra dove si verificano i due omicidi e sarà l’attenzione di Sherlock Holmes a far emergere dei particolari sia sulle orme, che sul momento dell’accaduto, che può essere avvenuto in concomitanza o meno di un temporale e quella parola scritta sulla parete con il sangue: ”RACHE”.
Questa parola viene ricondotta al nome femminile Rachel ed è qui che Sherlock Holmes spiazza tutti, dicendo che Rache in tedesco significa “Vendetta”.
La seconda parte è ambientata negli Stati Uniti e precisamente nello stato dello Utah in una comunità mormone. In quel tempo c’era la poligamia e chi non era mormone veniva perseguitato o censurato. La poligamia venne interrotta definitivamente nel 1890 ed infatti la chiesa scomunicava, coloro che non osservano tale dictum.
Lo stile del romanzo è prevalentemente giornalistico e tutti i dialoghi in materia di criminalità si svolgono utilizzando termini specifici del linguaggio scientifico.
L’ambientazione, dato il periodo, è molto storica con le carrozze con cavalli e lumi di candele; e tanti sono i rumori, che vengono descritti nella storia e che portano il lettore in una realtà ad oggi sconosciuta. Le due parti vengono messe sapientemente in relazione al termine della storia e sarà questa correlazione, che porterà a scoprire il colpevole ed i vari perché sempre guidati dalla vendetta svelata all’inizio del romanzo da quel vocabolo tedesco.
La lettura di questo romanzo accompagna il lettore in una serie di situazioni complicate e spesso le varie deduzioni vengono avvalorate e poco dopo smentite con nuove prove che erano sfuggite durante l’investigazione e questo continuo altalenare di prove e controprove, appassiona alla lettura di questa storia molto coinvolgente ed ambientata in un’epoca storicamente molto lontana dal nostro modo di vivere con rumori e luci totalmente diverse.
Lo scrittore Arthur Conan Doyle morì a Croworough il 7 luglio del 1930 lasciandoci questa preziosa eredità di romanzi.
Interessante recensione, grazie Meri