Storia di Noah, micino tripode

Il 4 ottobre dello scorso anno, per la ricorrenza di San Francesco, una coppia si trovava in visita al Santuario francescano di La Verna.

Mentre si recavano in visita ai Frati minori di Toscana, passeggiando sul viale principale, furono attratti da un forte ronzio e videro una nuvola nera inquietante a poca distanza.

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Incuriositi, si avvicinarono e, con grande stupore, videro che lì giaceva un gattino che i mosconi stavano aggredendo perché aveva una zampina dilaniata dai predatori e con la carne viva esposta.

Raccolto il piccolo che era ancora vivo, lo portarono a Siena per lasciarlo alle volontarie della Casina di A.mici Miei, che resesi conto delle precarie condizioni del micino, lo ricoverarono presso l’ambulatorio veterinario di fiducia.

Dopo un primo intervento eseguito la sera stessa per pulire e tentare di salvare la zampina, il giorno seguente l’evidenza clinica rese necessaria la decisione di amputare l’arto.

Questa parte della storia finisce qui, con Noah – il nome scelto per lui è quello della ragazza che l’ha per prima soccorso – che si e adattato alla sua condizione di tripode e corre felice…

Ma…. (1-continua)

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