19.5 C
Siena
sabato, Luglio 26, 2025

Ancora ad Est, ancora in viaggio

Un libro e una mostra di Pier Felice Finocchi

Userei la formula della lettera aperta… quindi: “Carissimo Pier Felice, è con grande gioia che torno a parlare di te in questa rubrica. Sei stato spesso ospite di Andata e Ritorno, e già in passato – seppur indegnamente – avevo provato a raccontare il tuo primo libro, Strade d’Oriente. Ora è uscito il nuovo: Ancora ad Est, edito da Effigi. Ma questa volta non parliamo solo di parole: ti accompagna una mostra di strumenti raccolti in una vita di viaggi, che si inaugura domenica 27 luglio alle ore 16 proprio con la presentazione del libro. Cominciamo dal libro – o meglio, togliamoci subito il pensiero della recensione”.

Ancora ad Est

Amo leggere, ma non mi considero un critico. Posso però dirvi perché questo libro va letto.

- Advertisement -

Va letto se siete viaggiatori – sì, viaggiatori dell’anima – perché tra queste pagine troverete incontri, storie, emozioni… proprio quelle che forse anche voi avete vissuto pellegrinando in terre lontane. Vi ritroverete a cullarvi nei ricordi, in quell’eco che ogni viaggio lascia nell’anima.

Io ci ho messo un po’ a finirlo. Non per la scrittura, che è fluida e piacevole, ma perché spesso mi fermavo. La mente iniziava a vagare. Era come se il libro facesse germogliare i miei ricordi. Allora lo chiudevo, lo poggiavo sulle gambe come una coperta… e lo lasciavo lì.

E se non siete viaggiatori? Proprio per questo dovreste leggerlo. Con lui potrete viaggiare con la mente, esplorare luoghi, accarezzare con gli occhi le splendide fotografie, entrare in mondi che spesso fatichiamo a comprendere, pieni come siamo di pregiudizi e paure.

Non voglio svelarvi altro. Volevo solo incuriosirvi. Spero di esserci riuscito.

E ora la mostra.

Mostra di strumenti musicali orientali (e non solo…)

Sarà aperta da domenica 28 luglio a domenica 3 agosto, presso il Centro Visite della Riserva Cornate e Fosini, in via Barlettai a Gerfalco (Montieri). Ecco il “quando” e il “dove”. Ma ora vi dico perché andrò.

Qualche mese fa, Pier Felice mi disse che avrebbe esposto i suoi strumenti. Io, pur non essendo musicista, sono sempre stato attratto dai suoni dell’Oriente: in quei paesi li senti per strada, ti accompagnano nella giornata, restano con te come compagni di viaggio.

Dopo quell’incontro, vedendomi incuriosito, Pier Felice iniziò a mandarmi dei brevi video. Disse che “strimpellava”, ma non era vero: accarezzava gli strumenti, uno dopo l’altro, uno più curioso dell’altro.

Non so quanto durò il gioco. Tre o quattro giorni, forse. Ogni tanto, nei momenti più impensati, arrivava il blip del telefono: e partiva un suono. Un Setar iraniano, un Rebab afgano, un Bağlama turco, e poi ancora un Ducimer, un Guzheng, un Sarod, un Santur

Io chiedevo: ancora un suono, e lui ogni volta mi accontentava.

Come finì il nostro gioco? Con un ultimo video: Pier Felice roteava in aria un grosso tubo di forassite – sì, proprio quei tubi flessibili da elettricista – che, girati in aria, emettono un uhhhh prolungato. Così finì il nostro gioco. Ma non la storia dei suoi strumenti. Ci vediamo al fresco di Gerfalco.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI