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mercoledì, Aprile 2, 2025

Baja California, il richiamo dei coyote, le acque cristalline della Sierra

Terza puntata del viaggio di Luca Gentili nella Bassa California: grandissime bellezze e immani scomodità

Realizzato l’ingresso in Messico e lasciata la magia di San Ignacio e l’emozione dell’incontro con le balene grigie, il viaggio continua nel cuore della Baja: un mondo di sterrati polverosi, villaggi dimenticati e scorci d’oceano che spuntano come miraggi. Da San Juanico a Loreto, fino a La Paz e alla Sierra, ogni chilometro regala un frammento di Messico intatto e sorprendente, dove la strada è protagonista e la natura detta i ritmi.

S.Juanico: coyote lungo la battigia e sabbia traditrice

L’addio alla laguna delle balene è accompagnato dal verso di un falco e dalla comparsa di tre coyote sulla riva, come a salutare chi parte. Mi sono diretto verso San Juanico, tra mucche sperdute e tratti di “fesh-fesh”, quella polvere finissima che inghiotte le ruote mettendo alla prova la pazienza. Le braccia si irrigidiscono sul manubrio mentre la moto sprofonda, e ogni tanto occorre scavare per liberare le ruote con qualche trucco e un po’ di fortuna anche per avanzare solo di pochi metri.

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San Juanico – minuscolo insediamento di pescatori e surfisti – emerge come un puzzle di casette costruite all’occorrenza. Qui, per fare benzina devi rivolgerti al “gasolinero informal”, che vende taniche a bordo strada, e l’idea di un distributore vero rimane lontana. L’alloggio è spartano: un container riadattato con un’ampia finestra a dominare la baia. Per chi ama il surf e la solitudine, è un paradiso: spiaggia sconfinata, un golfo immenso e, di notte, un cielo così stellato da togliere il fiato, mentre i leoni marini si rotolano sulla battigia.

Nella Sierra verso Loreto: dal Pacifico al Mar di Cortez

Lasciato San Juanico, mi sono diretto a est verso Loreto. La strada – a tratti sterrata, a tratti praticamente inesistente – attraversa canyon e palmeti inaspettati, come a La Purísima, dove il fiume crea un’oasi verde in pieno deserto. Le soste non si scelgono, si subiscono: quando il terreno diventa più duro o le braccia hanno bisogno di riposo, spengo il motore e ascolto il silenzio, interrotto solo dal vento o dal passaggio di qualche pickup scassato.

Dopo la Sierra de la Giganta, appare finalmente il Mar di Cortez con le sue acque cristalline. L’arrivo a Loreto segna il ritorno alla “civiltà”: strade asfaltate, distributori veri e turisti che affollano il centro storico. Qui sorge la Misión de Nuestra Señora de Loreto Conchó, la “madre” di tutte le missioni gesuite della Baja, in un’atmosfera coloniale ricca di fascino. Tuttavia, per chi proviene dai silenzi del deserto, Loreto può risultare un impatto quasi brusco, con le sue insegne, i ristoranti gremiti e gli immancabili comfort moderni.

La Paz: day off tra spiagge da sogno e feste popolari.
Proseguendo verso sud lungo la costa, tra distese di cactus e raffiche di vento, si arriva a La Paz, città vivace e genuina, ideale per un giorno di riposo. Il suo lungomare (Malecón) è un tripudio di bancarelle, musica alta, ruote panoramiche e profumo di zucchero filato. Un mix di tradizione e modernità, con piccole orchestre che suonano e pescatori che scaricano casse di pesce fresco.

La vera gemma, a pochi chilometri, è Playa Balandra, una baia protetta con accessi limitati per conservarne la bellezza. L’acqua è così bassa che si può avanzare per decine di metri camminando nel mare, incorniciati da mangrovie e rocce scolpite dal tempo. Un piacere raro, reso ancora più speciale dalla consapevolezza che qui la natura è sovrana.

Verso la Sierra: Santiago e la cascata Sol De Mayo

Ripartendo da La Paz, ho lasciato l’asfalto per inoltrarmi di nuovo nell’entroterra. Dopo una breve tappa a Santiago, con la sua piccola missione circondata da un palmeto lussureggiante, la strada diventa bianca e accecante: un toboga di sabbia che mette alla prova chiunque. Curvare su questo fondo scivoloso richiede pazienza e determinazione: il rischio di cadere è alto, ma la ricompensa è enorme.

Il Rancho Ecologico Sol De Mayo appare improvviso, tra capre e piante spinose. È un’oasi di tranquillità con capanne costruite in mattoni rossi e tetti di paglia, senza vetri alle finestre ma protette da reti contro gli insetti. Scendendo lungo un sentiero roccioso, si scopre una cascata scenografica che precipita in una pozza verde smeraldo, circondata da canneti e massi levigati. Anche d’inverno ci si può tuffare per un bagno rinfrescante, e i più audaci si lanciano da pareti di quindici o venti metri.

Qui, l’unico sottofondo è il vento tra gli arbusti, il belato delle capre e il silenzio della Sierra. Un preludio alle prossime tappe e agli ultimi angoli inesplorati di questa penisola unica.

Il viaggio continua…

Questo tratto di Baja California ha aggiunto nuovi capitoli all’avventura, passando dall’infinito blu del Pacifico alle acque turchesi del Mar di Cortez. Si può dormire in container e ranchi sperduti, affrontare sabbie “mobili” e tôle ondulée, incontrare coyote, cavalli liberi e l’immancabile cordialità dei benzinai improvvisati. Eppure, ogni fatica, trova la sua ricompensa: un tramonto sul mare, un’alba tra gli scogli, la risata di un pescatore che offre un’ostrica appena raccolta.

Ora, con la Sierra alle spalle e i ricordi di una cascata segreta ancora vivi, la Baja si prepara a un nuovo capitolo: la lunga risalita verso nord, fino a chiudere il cerchio a Long Beach. Ma questa è un’altra storia, da vivere chilometro dopo chilometro, lasciando che la polvere del deserto e l’odore di salsedine continuino a raccontare l’essenza di una terra che sembra volerti abbracciare, anche quando ti mette alla prova. Perché la Baja non è solo una destinazione: è un modo di viaggiare, di adattarsi e di meravigliarsi, senza mai dimenticare la straordinaria semplicità che la contraddistingue.

Consigli imperdibili lungo la strada San Ignacio-Sierra

Sterratone da San Ignacio a San Juanico
Avventura pura su polvere e “fesh-fesh”, con incontri inattesi (mucche nel nulla, coyote in riva al mare) e panorami da cartolina.

San Juanico
Surfisti, pescatori e un container diventato stanza d’albergo: un microcosmo genuino dove il gasolinero fa parte del folklore.

La Purísima
Un’oasi di palme affacciata su un fiume, incastonata fra canyon e colate di lava solidificata. Il verde nel deserto non è un miraggio.

Loreto
La “madre” delle missioni, la vivacità dei locali e la brezza del Mar di Cortez. Luogo ideale per chi cerca un mix di storia e mare cristallino.

La Paz
Se si arriva in periodo di carnevale, ci si trova catapultati in una festa popolare travolgente, con il Malecón animato da bancarelle, musica e colori. Da non perdere poi le vicine spiagge (Playa Balandra in primis) per un bagno da sogno.

Continua…

Santiago
Piccola missione circondata da un lussureggiante palmeto. Un frammento di storia religiosa racchiuso tra le montagne e il mare.

Rancho Ecologico Sol De Mayo
Cascata spettacolare, pozza verde smeraldo, silenzio assoluto. Qui si vive la Baja come un ritorno alla semplicità, dormendo in case di mattoni e respirando lo spirito del deserto.

(3 – continua)

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