Controlli Pnrr: Gdf e Cassa Depositi e Prestiti d’accordo sui protocolli

Importante contributo l’anticipazione di oggi sul numero di maggio di Leasing Magazine titolata “Un protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e la Cassa Depositi e Prestiti”. Si tratta di un intervento esclusivo del Gen.C.A.(r) Prof. Giorgio Toschi, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI), Croce d’Oro al Merito della Guardia di Finanza, già Comandante Generale della Guardia di Finanza, Consigliere di Stato e membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti.

Al fine di assicurare una più ampia attività di tutela della regolarità e della trasparenza delle misure previste dall’art. 27 del Decreto Rilancio (D.L. 19/5/2020, nr. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia”, convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 17 luglio 2020, nr. 77), nonché delle procedure di affidamento dei lavori, servizi e forniture anche sotto il profilo della prevenzione dai tentativi di infiltrazione criminale nel tessuto economico e, più in generale, del contrasto alle frodi nel settore degli incentivi nazionali e comunali e agli altri illeciti di natura economico-finanziaria, è stato recentemente firmato un Protocollo di Intesa tra la Guardia di Finanza e la Cassa Depositi e Prestiti.

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L’attività di collaborazione tra le due plurisecolari Istituzioni che nel 2020 hanno festeggiato, rispettivamente, 246 e 170 anni dalla loro fondazione, si sviluppa in linea con gli obiettivi assegnati alla Guardia di Finanza dal Ministro dell’Economia e delle Finanze – da cui il Corpo dipende direttamente – mediante la direttiva annuale per l’azione amministrativa e la gestione.

Il generale Giorgio Toschi

Il Protocollo di Intesa individua i responsabili ed i referenti per l’attuazione dell’intesa, sia sul piano programmatico sia su quello esecutivo. Ai fini del coordinamento delle attività in materia di Patrimonio Rilancio, del coordinamento delle attività in materia di procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture, per il Corpo provvederanno due Generali di Divisione del Comando Reparto Speciali (da cui dipendono i Nuclei Speciali che rappresentano le “punte di diamante” dell’attività operativa svolta dalla Guardia di Finanza), mentre per la CDP i responsabili delle Unità Operative Compliance e Antiriciclaggio e Procurement.

Sul piano esecutivo, invece, l’attività di coordinamento delle attività in materia di Patrimonio Rilancio è stata demandata al Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie (dipendente dal Comando Tutela Economia) mentre ai fini del coordinamento delle attività in materia di procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture, è stato messo in campo il Nucleo Anticorruzione del Corpo, vale a dire l’unità speciale della Guardia di Finanza istituita a seguito della costituzione dell’ANAC.

In maniera molto dettagliata sono descritte nel Protocollo le modalità esecutive della collaborazione per il perseguimento delle finalità collaborative: la CDP potrà infatti, laddove ritenuto opportuno, segnalare ai citati Nuclei Speciali le misure ed i contesti su cui stima utile siano indirizzate eventuali attività di analisi e di approfondimento, fornendo informazioni ed elementi di interesse, anche in quanto connotati da maggiori profili di rischiosità, anche ai fini antiriciclaggio; CDP potrà inoltre fornire alle unità operative del Corpo input informativi qualificati di cui sia venuta a conoscenza in ragione delle funzioni esercitate ed opportunamente selezionati, utili per la prevenzione e repressione di irregolarità, frodi ed abusi di natura economico-finanziaria o comunque ritenuti meritevoli di eventuali attività di analisi ed approfondimento.

Di particolare importanza è la previsione di un raccordo informativo tra le due Istituzioni e, pur nel rispetto del segreto investigativo, di un continuo scambio di notizie per consentire l’eventuale sviluppo delle autonome attività di competenza i cui esiti verranno reciprocamente segnalati.

La sede centrale della Cassa Depositi e Prestiti in Via Goito a Roma

La CASSA, ove ritenuto funzionale allo svolgimento delle attività oggetto dell’intesa, consentirà alle unità operative speciali della Guardia di Finanza l’accesso alle proprie banche dati; l’interscambio informativo sarà realizzato nel rispetto dei principi di correttezza, liceità, trasparenza e necessità dettati dal Regolamento (UE) 2016/679, nonché nell’osservanza delle disposizioni del DD.Lgsvi nnrr. 196/2003, 101/2018, 51/2018 e 15/2018. Particolari misure tecniche ed organizzative sono state inoltre previste per l’accesso alle banche dati allo scopo di garantire la sicurezza dei collegamenti e l’accesso selettivo alle informazioni necessarie, nonché precisi e severi vincoli a tutela della riservatezza per entrambe le “parti” dell’accordo, obbligate al vincolo di confidenzialità per quanto concerne le informazioni, i dati, il know-how e le notizie oggetto di scambio reciproco in attuazione del Protocollo.

Sempre allo scopo di «migliorare l’efficacia complessiva delle misure volte a prevenire, ricercare e contrastare le violazioni in danno degli interessi economici-finanziari dell’Unione Europea, dello Stato, delle Regioni e degli enti locali, connessi alle misure di sostegno finanziario del PNRR», la Guardia di Finanza ha altresì sottoscritto un Protocollo d’Intesa con la Ragioneria Generale dello Stato (RGS).

La Guardia di Finanza, quale forza di Polizia Economico-Finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle Regioni, degli enti locali e dell’Unione Europea e che ha, tra i compiti istituzionali, la funzione di prevenire, ricercare e reprimere gli illeciti ai danni della corretta destinazione delle risorse pubbliche, con questo accordo interistituzionale ha inteso rafforzare mediante il sistema di potenziamento del sistema nazionale antifrode, la sinergia con la RGS per contrastare i casi di frode, di corruzione, i conflitti di interesse ed i doppi finanziamenti che potrebbero presentarsi nella gestione delle risorse del PNRR, tenuto conto che il DL Semplificazioni ha stabilito che gli organismi di audit e monitoraggio del Piano siano istituiti presso la Ragioneria, facendo assumere a quest’ultima un “rilievo assoluto”, con compiti di governo, monitoraggio e con[1]trollo dell’impiego delle risorse dell’UE.

L’accordo di cooperazione GDF-RGS, che costituisce una cornice generale di riferimento per ogni possibile forma di cooperazione cui potranno aderire anche altre Amministrazioni centrali titolari di interventi previsti dal PNRR, si compone di ben nove articoli, prevedendo ogni particolare aspetto per rafforzare le azioni a tutela della legalità delle attività amministrative finalizzate alla destinazione e all’impiego delle risorse unionali, in coerenza con quanto stabilito dal decreto su richiamato.

Vengono inoltre individuati i referenti della collaborazione e le modalità esecutive per svolgere la stessa anche con specifica menzione dei referenti antifrode, le modalità di accesso alle banche dati prevedendo un ampliamento del livello di riservatezza e divulgazione dei dati.

Sin dalla resa di operatività dell’intesa, sono stati infine previsti incontri, seminari nonché interventi formativi rivolti ai dipendenti e corsi di aggiornamento professionale riservati al personale preposto allo svolgimento delle rispettive attività istituzionali, facendoli rientrare nei piani di formazioni delle rispettive Istituzioni in modo tale da non fare derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Giorgio Toschi

(Nella foto di copertina la Caserma Piave, sede del Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma)

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