Un intervento dalla pagina Facebook di Gianni Cuperlo
Tommie Smith entra nella storia dello sport (e non solo) il 16 ottobre 1968.
Succede alle olimpiadi di Città del Messico poco dopo che aveva vinto l’oro correndo i 200 metri col nuovo record del mondo: primo uomo a scendere sotto la soglia dei 20 secondi (record durato la bellezza di undici anni e che sarebbe stato superato nel 1979, ancora a Città del Messico, da Pietro Mennea).
Al momento della premiazione salì scalzo sul gradino più alto del podio e durante l’inno americano alzò al cielo il pugno chiuso dentro un guanto nero in segno di protesta contro le discriminazioni razziali del suo Paese.
Assieme a lui lo fece anche il suo compagno di squadra, John Carlos, che in quella gara era arrivato terzo (al secondo posto si era piazzato un atleta australiano, Peter Norman che durante la premiazione non alzò il pugno, ma indossò il simbolo dell’Olympic Project for human rights).
Smith e Carlos furono cacciati dalla squadra americana ed espulsi dal villaggio olimpico.
Oggi in una bella intervista ha dichiarato che sosterrà e voterà per Kamala Harris.
A dirla tutta, non poteva che essere così, ma leggerlo (almeno a me) ha fatto un grande piacere.