28 C
Siena
lunedì, Luglio 14, 2025

Trump, i dazi e l’illusione italiana: “Quel che ci chiedi, noi eseguiamo”

Gianni Cuperlo accusa il governo Meloni di subalternità: “Serve un’Europa unita e consapevole, non l’ideologia sovranista che ci isola e indebolisce”

Volentieri ripubblichiamo il pensiero di Gianni Cuperlo espresso sulla sua pagina di Facebook

Credo abbia ragione, chi dice – la mia Segretaria, Elly Schlein, è tra questi – che la principale difficoltà nel rapportarsi a Donald Trump sia la sua totale, completa, inaffidabilità.

- Advertisement -

L’Europa, l’Occidente, il mondo intero è alle prese con un protagonista che non ha eguali o precedenti: un uomo che non è dotato di una sua strategia o lettura del tempo, ma risponde unicamente all’impulso dei propri interessi, istintivi, personali, patrimoniali.

Qualunque accordo, un governo o un gruppo di governi possano stringere con l’attuale inquilino della Casa Bianca, è probabile (se non certo) che venga stracciato senza batter ciglio in ragione della pura contingenza quotidiana.

Ecco perché, dal basso della mia incompetenza economica, mi sento oggi di sottoscrivere anche le virgole delle dichiarazioni rese dal premio Nobel, Joseph Stiglitz a proposito della lettera spedita ieri alla presidente della Commissione Europea: “È il ricatto di un bullo, l’Unione reagisca, ora bisogna colpire i colossi americani”.

Questo significa che l’Europa non ha il diritto-dovere di proseguire la trattativa sino alla data fatidica (ammesso che non arrivi un ulteriore rinvio) del 1 agosto?

No, ovviamente no, l’Europa quella trattativa deve proseguirla e deve farlo sulla base di un’unica certezza: che trattativa può esservi solamente in ragione dell’unità dell’Europa stessa, perché la logica di trattare ciascuno per conto proprio confidando nella benevolenza, nell’amicizia, o persino nella vicinanza ideologica con il 47º presidente degli Stati Uniti è destinata a rivelarsi una pura illusione.

Sull’impatto dei dazi al 30% non voglio annoiarvi con dati e statistiche che oggi riempiono le pagine dei giornali e segnalano un clima di allarme con la possibilità di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro, oltre che una quota significativa del nostro export.

Mi limito a dire che, in questo senso, è davvero sconcertante l’intervista che un esponente del governo in carica (il sottosegretario leghista Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro) rilascia stamane alla Repubblica.

Dice testualmente: “Siamo favorevoli a Trump perché fa una politica che fa bene al suo paese e apprezziamo le sue linee di azione sull’immigrazione e sulla protezione dell’economia interna. Esattamente le stesse cose che noi vogliamo fare per il bene dell’Italia”.

Stiamo parlando di una forza politica che è parte fondante dell’alleanza che oggi guida l’Italia e che offre a parole pieno sostegno a una presidente del consiglio che ha pensato, con un abbaglio degno della matita rossa, di poter conquistare fiducia e appoggio da parte di Trump, offrendogli in cambio la più mortificante delle subalternità (della serie “quel che ci chiedi, noi eseguiamo!”).

Nota aggiuntiva: si è conclusa ieri la due giorni dedicata dal PD (sotto la guida di Andrea Orlando) alle strategie industriali per il nostro paese: due giornate intense di contributi, relazioni, con la partecipazione delle forze sociali e delle categorie economiche a conferma che non è una mappa programmatica oggi a difettare, ma bisogna accelerare la costruzione di quella alternativa fatta di sigle, e soprattutto di un moto dal basso che esprima consapevolezza piena dei guai nei quali si trova la nostra economia e delle ricette impotenti (se non fallimentari) messe in atto sin qui dal nostro governo.

Stiamo camminando sul sentiero giusto: adesso è è tempo di accelerare il passo perché non è detto che la legislatura arrivi al suo compimento naturale.

Gianni Cuperlo (dalla sua pagina Facebook)

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI