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lunedì, Marzo 10, 2025

Bitcoin e criptovalute, labirinto senza uscite

Tra opacità, rischi legali e volatilità: l’investimento crypto è una scommessa, non una strategia

Bitcoin e criptovalute sono argomenti che ricorrono frequentemente nelle domande rivolte ai consulenti finanziari indipendenti. L’avvento dei Bitcoin risale a circa 15 anni fa e ha generato nel tempo soddisfazioni, ma anche delusioni e perdite dolorose per investitori impreparati. Il sistema delle criptovalute non è mai stato chiaro e trasparente come dovrebbero esserlo gli strumenti di raccolta del risparmio, un bene essenziale riconosciuto e garantito anche dalla nostra Costituzione.

La gestione delle criptovalute è singolare: viene effettuata in modo non controllato, affidata a un “azionista di maggioranza” sconosciuto che detiene il potere di amministrare una ricchezza non interamente sua.

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Come addetti ai lavori, sappiamo bene che non esistono agganci reali di convertibilità tra Bitcoin e valute tradizionali, oro o beni materiali. Non esiste un sistema di regolamento universalmente riconosciuto per le transazioni, e la garanzia dell’anonimato ne ha favorito l’uso per finalità illegali: riciclaggio, commercio di armi, droga e tratta di esseri umani.

Solo pochi Stati marginali hanno riconosciuto i Bitcoin come moneta “legale”, mentre nella pratica le criptovalute sono state utilizzate principalmente per speculazione. Il vero problema risiede nell’estrema volatilità delle quotazioni: balzi improvvisi e imprevedibili hanno causato danni seri a investitori ingenui. Fare previsioni professionali è quasi impossibile, e i rischi rimangono elevati, nonostante il trend storico in crescita.

Paragono questo strumento alla “catena di Sant’Antonio” che molti ricordano dall’infanzia: un circolo finanziario assimilabile a un gioco d’azzardo, dove le regole sono oscure e non codificate. Le autorità di vigilanza monitorano la situazione, ma il controllo effettivo manca. Persino il nuovo Presidente americano ha esaltato le criptovalute, promuovendo una piattaforma alternativa alle banche tradizionali, da lui definite “nemiche dei conservatori”.

In conclusione, il sistema delle criptovalute rimane criptico, sconosciuto ai risparmiatori, che rischiano di diventare vittime di una speculazione selvaggia e slegata dall’economia reale. Il mio giudizio è netto: diffidate sempre di ciò che non si comprende, specie se privo di garanzie tangibili.

Gianfranco Antognoli

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