Riceviamo e pubblichiamo un’anteprima di Leasing Magazine di Renzo Ponzecchi…
Telelavoro, lavoro a distanza, lavoro agile, smartworking, parole che hanno lo stesso significato: è possibile lavorare in luoghi diversi dalla propria sede operativa. Forzatamente applicata durante la pandemia Covid, continua ad essere per molti lavoratori, attraverso accordi aziendali, un’alternativa al lavoro in presenza.
Una modalità di lavoro che prima era prerogativa soltanto di alcune fasce di dipendenti di grandi aziende. E’ interessante fare un’analisi su quanto il lavoro a distanza sia presente in Europa. La diffusione del telelavoro rispecchia il tipo di società e il rispettivo mondo del lavoro. La Scandinavia terra con un forte senso civico ed equità sociale, lo smartworking è da anni largamente diffuso. Dal 2011 la Finlandia si è dotata di una normativa sul telelavoro con il 92% delle imprese che permettono di adottare gli orari e dove essere operativi. La diffusione del lavoro a distanza in Italia nel periodo prepandemico oscillava fra il 2-3%, mentre nei paesi nordici aveva raggiunto il 18-20%. Uno studio della “ The Global remote work index 2023”, elaborato dall’azienda Nordlayer definisce la Danimarca “il Paese dove si lavora meglio da remoto”.
In un recente sondaggio del Norwegian Institute of Transport Economics riporta che il 74% degli intervistati ha dichiarato: “di essere altrettanto efficiente o più efficiente quando lavora da casa rispetto a quando lavora in ufficio. Diversi studi internazionali dimostrano tendenze analoghe. I lavoratori che operano in smart working sono più felici, fanno meno assenze per malattia e hanno più energia, oltre ad avere un maggior senso di lealtà nei confronti dei datori di lavoro quando possono lavorare in modo flessibile”. Dichiarazioni che coincidono sulla libertà di organizzare il lavoro e gestire gli impegni familiari. In Italia già con la legge n°81 del 2017e il suo successivo aggiornamento del 30 giugno 2022 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” al Cap II Art.18 descrive norme sul “Lavoro agile”.
La sua diffusione strutturale potrà avvenire dopo aver risolto alcune criticità, quali il costo del lavoro da remoto; la regolamentazione e il rispetto del diritto alla disconnessione; la risoluzione delle problematiche di salute e sicurezza; rischi di stress e isolamento del lavoratore. Privacy: l’obbligo di prevenire intrusioni nella vita del dipendente. All’interno della legge si auspica che le problematiche prima evidenziate, siano affrontate attraverso la contrattazione collettiva. Facilitare il lavoro, con lo swartworking, a chi ha vinto un concorso nella P. A. in una sede molto lontana dalla propria abitazione può essere una intelligente soluzione.Cambia il modo di lavorare, cambia il mondo che gli sta intorno. Meno uffici da riempire, meno richieste di affitti per appartamenti o posti letto, meno punti pranzo, meno auto in circolazione. Meno capannelli alla macchinetta del caffè. Un’economia da riscrivere. Più voglia di uscire dopo il lavoro, con una socialità che si riprende i suoi spazi. I locali si riempiono per i classici aperitivi o per una semplice cena fra colleghi, anche loro con una giornata passata in smartworking.
Concludo questa analisi sul lavoro a distanza con quello che Andrew R. Jassy amministratore delegato di Amazon, ha scritto ai suoi dipendenti: «Hey team, abbiamo deciso che torneremo a essere presenti in ufficio come prima dell’inizio del Covid». Cioè cinque giorni su cinque, «quando guardiamo indietro agli ultimi cinque anni, continuiamo a credere che i vantaggi dello stare insieme in ufficio siano significativi. Abbiamo osservato che è più facile per i nostri compagni di squadra apprendere, modellare, mettere in pratica e rafforzare la nostra cultura». In tutte le situazioni ci sono sempre i punti mediani di discussione. La forma lavoro che ogni azienda richiede ai suoi dipendenti è un vestito che viene ritagliato sulle esigenze della stessa La produzione di idee, studi sulle innovazioni digitali, sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, la scrittura nelle più varie forme e altri lavori d’impronta intellettuale possono essere senz’altro lavori da fare in remoto. Dove l’intuizione creativa si associa con la manualità credo che sia indispensabile la presenza. Presenza indispensabile dove il prezioso lavoro manuale rende le idee materia.
Renzo Ponzecchi