USD Millenovecentoquattro ha presentato il volume di Paolo Leoncini
Lunedì, il cuore pulsante della passione bianconera ha trovato dimora nel Caveau Dinner Club del Bar Ristorante “La Favorita” in Piazza Giacomo Matteotti a Siena.
USD Millenovecentoquattro ha infatti presentato con orgoglio il volume di Paolo Leoncini, “IL BIANCO E NERO SPICCA. LE ORIGINI DELLA ‘ROBUR’ E DEL CALCIO A SIENA”, edito da Betti Editrice, offrendo un affascinante viaggio alle radici del calcio nella città del Palio.

La serata si è aperta alle 19:30 con un conviviale apericena presso il Caveau, un’occasione per i numerosi presenti di ritrovarsi e condividere l’attesa per la presentazione. Un gradito omaggio di Betti Editrice, un simpatico gadget, ha accolto gli ospiti.

Alle 21:00, l’attenzione si è spostata sulla presentazione vera e propria del libro di Betti Editrice, ha moderato l’incontro il presidente di USD Millenovecentoquattro, Simone Bernini.
Roberto Cresti ha offerto una preziosa introduzione di contesto, allargando lo sguardo oltre la nascita della Robur per esplorare le origini del calcio a Siena in senso lato. Ha sapientemente tratteggiato il profilo della Siena del 1904, una città in fermento politico e istituzionale, reduce dalle elezioni del 1902 che avevano visto l’affermazione dei liberali monarchici, pur con una buona performance del Partito Socialista Italiano.

Con un parallelo sorprendente con l’attualità, Cresti ha sottolineato come già allora si sentisse l’urgenza di rafforzare il trasporto ferroviario, ricordando il progetto della linea Siena-Empoli, rimasto incompiuto, e le rivalità che frenarono l’espansione verso Roma. In contrasto, l’Acquedotto del Vivo rappresentò una sfida superata con successo.
L’oratore ha poi evidenziato come cultura e turismo fossero già individuate come risorse cruciali per la città, con la prima grande mostra dell’antica arte senese e l’attenzione verso l’attrazione di “forestieri”, parallelamente alla nascita dell’Istituto Sclavo.
Un quadro vivido di una Siena di 120 anni fa, con dinamiche sorprendentemente attuali.

Un momento significativo della serata è stato l’arrivo del presidente del Siena Football Club, Jonas Bodin accompagnato da Thomas Gawell – accolto da un applauso – che, scusandosi per il ritardo, ha espresso il suo onore di trovarsi in una città dalla grande storia e da un popolo appassionato, manifestando la sua fiducia nel costruire qualcosa di positivo per il futuro del calcio senese e ringraziando per la pazienza dimostrata nell’apprenderne le peculiarità.

Giovanni Mazzini ha la parola, sottolineando l’importanza della ricerca di Paolo Leoncini e la bellezza della xilografia di Dario Neri che impreziosisce il volume. Ha evidenziato come il libro non si limiti a narrare le origini della Robur, ma esplori la nascita del calcio a Siena in senso lato, richiamando il titolo evocativo, “Il bianco e nero spicca”, un verso tratto dall’inno della squadra bianconera.
Mazzini ha poi offerto una breve ma incisiva disamina delle origini del calcio moderno, nato nei college inglesi con la definizione delle prime regole a Cambridge nel 1847/48 e la successiva rigidità normativa della Football Association. Ha ricordato come l’Impero britannico e i marinai abbiano diffuso il football in tutto il mondo, arrivando in Italia, a Genova, Palermo e Napoli, in un contesto in cui le attività fisiche ginniche erano inizialmente preferite, come testimoniato dagli esercizi di “palla vibrata” in Piazza d’Armi nel 1899, vinti dagli studenti liceali. Ha quindi tratteggiato la nascita dello Sport Club Senese nel 1904, in contrasto con l’associazione preesistente, la contemporanea l’introduzione della palla al cesto, inizialmente anche come sport femminile.
Mazzini ha poi toccato la fondazione della Robur nel 1907, avvolta da un alone di mistero, nata dall’unione di studio e divertimento, e il legame con la Ferro China Bisleri (da cui il nome “Robur”). Un aneddoto sulla prima divisa della Robur nel 1914 – maglia grigia, pantaloni neri e berretto rosso – ha aggiunto un tocco di colore storico.
I ringraziamenti di Bernini si sono estesi a Luca Betti, per il suo prezioso contributo editoriale.
Infine, ha preso la parola l’autore, Paolo Leoncini, che ha espresso la sua soddisfazione per l’immediata adesione dell’associazione USD Millenovecentoquattro al progetto del libro. Ha sottolineato la ricchezza di contenuti, immagini e storie presenti nel volume, capaci di restituire il senso di come il calcio abbia profondamente unito la città di Siena.
Pur non definendosi uno storico, Leoncini ha spiegato di aver attinto a numerose fonti giornalistiche dell’epoca, evidenziando come il confronto di idee avvenisse attraverso i diversi giornali, in un’epoca precedente alle moderne polemiche. Ha ricordato i tre giorni di accese discussioni sulla Mens Sana, legata a uno sport considerato “vecchio”, e le difficoltà iniziali nell’organizzare il calcio, superate dall’intervento di Ezio Francioni. Leoncini ha poi accennato all’ingerenza del fascismo nel calcio e al ritorno di Francioni nel 1939, bruscamente interrotto. Ha concluso con l’auspicio che la passione per il calcio a Siena rimanga viva, citando il libro di Maccheroni del 1970 e le presentazioni di Gianni Brera, per poi toccare il tema delle storie familiari legate al calcio senese.

La serata si è conclusa con un vivace scambio di opinioni e la possibilità per i presenti di acquistare il libro e confrontarsi direttamente con l’autore, lasciando negli astanti la consapevolezza di aver compiuto un emozionante viaggio alle radici di un amore, quello per la Robur e per il calcio a Siena, che continua a pulsare nel cuore della città.

Un invito ad acquistare e leggere il libro.
