Gianni Cuperlo, da Facebook 26.03.2024
Credo siano nel giusto quanti spiegano che le giunte di Michele Emiliano e Antonio Decaro hanno trasformato Bari più di quanto non avessero fatto le amministrazioni di quella città nel mezzo secolo precedente.
Chiunque abbia conosciuto, anche solo superficialmente, la Bari di “prima” e quella del “dopo” con onestà non può che riconoscerlo.
Come ho scritto qui sopra nei giorni scorsi penso, al pari di tante e tanti, che Antonio Decaro sia un amministratore tra i più capaci e un uomo di assoluta onestà.
La destra ha usato un’arma impropria pensando di colpirne la credibilità.
L’effetto è stato un potente boomerang che ha avuto l’effetto di riempire sabato mattina quella incredibile piazza di Bari vecchia.
Negli ultimi tre giorni molto si è discusso attorno all’episodio che il presidente della Puglia, Emiliano, ha raccontato a quella piazza (l’essere andato assieme a Decaro anni addietro a casa della sorella di un capo cosca locale per chiarire che quel giovane assessore andava rispettato nel suo lavoro).
La destra ha scatenato una bagarre imputando a Emiliano (e Decaro) un comportamento incompatibile col ruolo ricoperto.
Decaro ha smentito di avere mai partecipato a quella visita ed Emiliano ha chiarito che forse era lui a ricordare male.
È uscita anche una foto di Decaro con due donne imparentate al capo clan (entrambe incensurate e completamente estranee a qualunque attività illecita o illegale).
Si è anche verificato che la foto, come migliaia di altre, era stata scattata durante una processione religiosa.
Bene, sino qui i fatti per come li abbiamo conosciuti.
Con un’aggiunta che mi sento di fare.
Ho iniziato col richiamo alla trasformazione positiva che Bari ha conosciuto sotto la guida di Michele Emiliano e Antonio Decaro.
Opere realizzate e giudizio dei baresi stanno lì a dimostrarlo.
Detto ciò l’episodio che Emiliano ha voluto ripetere sabato scorso davanti a quelle migliaia di cittadini è inaccettabile e penso sia giusto che il mio partito ne prenda con chiarezza le distanze.
Le ragioni che hanno indotto il presidente della Puglia a quella scelta le ignoro e mi paiono persino un problema secondario.
Ciò che resta, al di là dell’episodio in sé, è una idea del potere che Michele Emiliano e le persone anche del Pd a lui più prossime, hanno coltivato negli anni.
Una pratica denominata della “trasversalità”, ma che nella sostanza ha coperto a volte vere e proprie azioni di trasformismo a mio avviso incompatibili con quel rinnovamento della politica e del Pd che dovremmo sempre coltivare e praticare.
Qualche anno fa si votava per il rinnovo del comune di Nardò.
In due giornate diverse io e Peppe Provenzano andammo a sostenere il candidato ufficiale del Pd e del centrosinistra.
Perse.
Ma con un corollario non banale: che il presidente Emiliano sosteneva nei fatti la riconferma del sindaco uscente, esponente della destra più radicale.
Ecco, se un insegnamento sarebbe bene trarre dalle vicende di questi giorni è nel bisogno di sostenere con più determinazione e coerenza la sfida per un rinnovamento della politica e della sinistra.
Elly Schlein ci sta provando, direi che è stata votata da tante e tanti anche per questo.
Il suo sforzo va sorretto con tutto l’impegno necessario e per farlo nel modo migliore servono coerenza e sincerità.
Anche dentro noi.
Buona giornata e un abbraccio