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venerdì, Novembre 22, 2024

La Bari di prima e quella di dopo

Gianni Cuperlo, da Facebook 26.03.2024

Credo siano nel giusto quanti spiegano che le giunte di Michele Emiliano e Antonio Decaro hanno trasformato Bari più di quanto non avessero fatto le amministrazioni di quella città nel mezzo secolo precedente.

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Chiunque abbia conosciuto, anche solo superficialmente, la Bari di “prima” e quella del “dopo” con onestà non può che riconoscerlo.

Come ho scritto qui sopra nei giorni scorsi penso, al pari di tante e tanti, che Antonio Decaro sia un amministratore tra i più capaci e un uomo di assoluta onestà.

La destra ha usato un’arma impropria pensando di colpirne la credibilità.

L’effetto è stato un potente boomerang che ha avuto l’effetto di riempire sabato mattina quella incredibile piazza di Bari vecchia.

Negli ultimi tre giorni molto si è discusso attorno all’episodio che il presidente della Puglia, Emiliano, ha raccontato a quella piazza (l’essere andato assieme a Decaro anni addietro a casa della sorella di un capo cosca locale per chiarire che quel giovane assessore andava rispettato nel suo lavoro).

La destra ha scatenato una bagarre imputando a Emiliano (e Decaro) un comportamento incompatibile col ruolo ricoperto.

Decaro ha smentito di avere mai partecipato a quella visita ed Emiliano ha chiarito che forse era lui a ricordare male.

È uscita anche una foto di Decaro con due donne imparentate al capo clan (entrambe incensurate e completamente estranee a qualunque attività illecita o illegale).

Si è anche verificato che la foto, come migliaia di altre, era stata scattata durante una processione religiosa.

Bene, sino qui i fatti per come li abbiamo conosciuti.

Con un’aggiunta che mi sento di fare.

Ho iniziato col richiamo alla trasformazione positiva che Bari ha conosciuto sotto la guida di Michele Emiliano e Antonio Decaro.

Opere realizzate e giudizio dei baresi stanno lì a dimostrarlo.

Detto ciò l’episodio che Emiliano ha voluto ripetere sabato scorso davanti a quelle migliaia di cittadini è inaccettabile e penso sia giusto che il mio partito ne prenda con chiarezza le distanze.

Le ragioni che hanno indotto il presidente della Puglia a quella scelta le ignoro e mi paiono persino un problema secondario.

Ciò che resta, al di là dell’episodio in sé, è una idea del potere che Michele Emiliano e le persone anche del Pd a lui più prossime, hanno coltivato negli anni.

Una pratica denominata della “trasversalità”, ma che nella sostanza ha coperto a volte vere e proprie azioni di trasformismo a mio avviso incompatibili con quel rinnovamento della politica e del Pd che dovremmo sempre coltivare e praticare.

Qualche anno fa si votava per il rinnovo del comune di Nardò.

In due giornate diverse io e Peppe Provenzano andammo a sostenere il candidato ufficiale del Pd e del centrosinistra.

Perse.

Ma con un corollario non banale: che il presidente Emiliano sosteneva nei fatti la riconferma del sindaco uscente, esponente della destra più radicale.

Ecco, se un insegnamento sarebbe bene trarre dalle vicende di questi giorni è nel bisogno di sostenere con più determinazione e coerenza la sfida per un rinnovamento della politica e della sinistra.

Elly Schlein ci sta provando, direi che è stata votata da tante e tanti anche per questo.

Il suo sforzo va sorretto con tutto l’impegno necessario e per farlo nel modo migliore servono coerenza e sincerità.

Anche dentro noi.

Buona giornata e un abbraccio

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