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giovedì, Luglio 17, 2025

Non si vive di solo Sinner

Serve una cultura sportiva più ampia. Onore a Gregorio Paltrinieri

In Italia c’è una tendenza consolidata: confondere la grandezza sportiva con la visibilità mediatica. Un atleta vale quanto è visto, quanto è cliccato, quanto riesce a incasellarsi nel format televisivo del momento. Ma lo sport vero non funziona così. E ogni volta che Gregorio Paltrinieri torna sul podio, questa distorsione si rende evidente.

Il 16 luglio 2025, oggi, Paltrinieri ha conquistato la medaglia d’argento nella 10 km di nuoto in acque libere ai Mondiali di Singapore. Un risultato straordinario, ottenuto in condizioni ambientali estreme (acqua a oltre 30 gradi), contro avversari fortissimi e con una tenuta mentale che ha dell’incredibile.

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A 31 anni. Una frase che racconta tutto.

Qualche settimana fa, a Roma, l’ho incontrato per caso. Niente interviste, nessuna formalità. Una chiacchierata semplice. A un certo punto mi dice, con serenità disarmante: «Ho ripreso voglia. Ho ricominciato ad allenarmi con grinta».

Detta così, sembra una banalità. Ma non lo è. Detto da lui, uno che da oltre dieci anni nuota due volte al giorno, dieci volte a settimana, con un solo pomeriggio libero, significa una cosa sola: ha scelto ancora, consapevolmente, la strada più dura.

Una strada fatta di ripetizione, solitudine, sacrificio — e migliaia di chilometri ogni anno percorsi in vasca o in mare aperto. Migliaia. Letteralmente. Il valore di ciò che non urla.

Il nuoto non è uno sport silenzioso. Ma è certamente meno centrale nei palinsesti rispetto ad altri. Gregorio, però, è un campione ovunque: dentro la vasca, fuori dalla vasca, nella gestione, nella longevità, nel metodo.

Il problema, semmai, è culturale: tendiamo ancora a confondere il livello di attenzione con il livello di valore. Ci sono milioni di persone che conoscono Sinner, com’è giusto che sia. Ma ce ne sono molte meno che conoscono Paltrinieri.

Eppure, guardando le carriere, possiamo dire che Gregorio ha già vinto molto di più, in termini di titoli internazionali assoluti.

Proporzionando, Sinner ha ancora strada da fare — che certamente farà, perché ha talento, dedizione e una traiettoria brillante -. Ma è importante che ci abituiamo a riconoscere la grandezza anche dove c’è meno rumore attorno.

Un riassunto (incompleto) dei suoi titoli

Gregorio Paltrinieri ha vinto tutto, ovunque, più volte. Questo è un breve riassunto delle sue medaglie principali. Qualcuna sicuramente l’ho dimenticata, ma bastano queste per capire di che livello stiamo parlando.

Olimpiadi
• Oro nei 1500 metri stile libero, Rio 2016
• Argento negli 800 metri, Tokyo 2020
• Bronzo nella 10 km in acque libere, Tokyo 2020

Mondiali (vasca lunga e acque libere)
• Oro nei 1500 metri: Kazan 2015, Budapest 2017, Gwangju 2019
• Oro negli 800 metri: Gwangju 2019
• Oro nella 10 km in acque libere: Budapest 2022
• Argento nella 5 km in acque libere: Budapest 2022
• Argento nella 10 km in acque libere: Singapore 2025

Europei
• Molteplici ori e podi nei 1500, 800, 5 e 10 km, sia in piscina che in acque libere. Titoli a pioggia dal 2012 al 2024.

Mondiali in vasca corta
• Oro negli 800 e nei 1500 metri: Melbourne 2022, Doha 2014

Altro
• Vincitore della Coppa del Mondo FINA 2022
• Oro ai Giochi Olimpici Giovanili 2010
• Record europei junior nei 1500 metri

E molto altro di ugualmente importante che certamente ho dimenticato.

Il punto

Il punto non è fare classifiche. Ma ristabilire proporzioni. Non si misura un atleta con i follower, né con gli ascolti in prima serata, né con quante persone si collegano a un evento.
Si misura con la qualità, la continuità, la resilienza, l’esempio. E in questo, Paltrinieri è — da anni — un riferimento assoluto.

Chi oggi parla di cultura sportiva, dovrebbe partire da qui. Da uno che ha già vinto tutto, e che ancora oggi ha voglia di ricominciare.

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