Riceviamo e pubblichiamo da Niclo Vitelli, ma un attimo prima di questo articolo denso di osservazioni critiche, vogliamo ricordare chi è… Classe 1954, è stato Segretario della Federazione del Pci della Versilia, Consigliere Comunale e Assessore a Viareggio, Presidente del Festival Pucciniano negli anni Ottanta e ha fatto parte successivamente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago, Capogruppo del Pci al Comune di Seravezza e Consigliere dell’Associazione Intercomunale Versilia, Dirigente alle Relazioni Industriali al Cantiere Navale Sec di Viareggio, Responsabile del CTL di Legacoop nella Provincia di Lucca, Responsabile di Lega Pesca Toscana, delle politiche concertative di Legacoop Toscana fino al Luglio 2019. Nel 1995 con Pezzini Editore ha pubblicato il Libro ‘C’eravamo tanto amati’; nel Luglio del 2016 con Edizioni Clichy-Firenze Leonardo Edizioni ha pubblicato il libro ‘Un bel dì vedremo Il Festival di Giacomo Puccini. Cronaca di un’incompiuta’ e nell’aprile 2021 con Cinquesensi Editore ha pubblicato il libro Hop Frog Futuro anteriore. Vive a Piano di Conca nel Comune di Massarosa.
E’ difficile commentare la fase congressuale del Pd versiliese e viareggino. Se si trattasse di una forza politica diversa potremmo anche far finta di nulla: non ti curar di loro ma guarda e passa!
Il Pd in Versilia, però, ha ancora moltissimi elettori di sinistra che, più per ragioni nazionali o di valutazioni di quadro, continuano in qualche modo a buttare giù la scheda votata nell’urna. In questi giorni la stampa locale ha dato molto spazio alle vicende congressuali del Pd.
Quanti sono riusciti a capirci qualcosa? Secondo lor lettori cos’è il Pd in Versilia e a Viareggio? Io ho capito che le varie fazioni (orientamenti? progetti? proposte programmatiche?) o forse sarebbe meglio dire i dirigenti con incarichi e più visibili hanno raggiunto un’intesa per la conduzione e conclusione unitaria dei congressi.
Non vi entusiasmate però: non su opzioni e progetti ma su un assetto che prevede che l’attuale Sindaco di Camaiore diventerà Vicesegretario con “licenza di iniziative autonome” (che vorrà dire? Qualcuno lo può spiegare meglio?) e che il segretario uscente, Riccardo Brocchini, rimarrà al suo posto, certamente per i grandissimi risultati ottenuti nel passato (sic!), mantenendo contemporaneamente i nuovi impegni in qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Massarosa.
Da quanto si riesce a capire, la mozione presentata da Del Dotto, che veniva data come esplosiva, è invece stata accettata da tutti e sarà l’unico documento in discussione. Dalla mozione emerge qualche timido accenno di analisi della situazione locale e di alcuni problemi che però solo genericamente vengono citati. Tutto il resto è una sorta di sermoncino su cosa si dovrebbe essere, cosa non bisogna fare, come si dovrebbero affrontare i problemi, su cosa dobbiamo essere consapevoli, su cosa c’è bisogno, sui peccati mortali e veniali che non debbono essere commessi.
La mozione rimanda a dopo la discussione l’individuazione chiara degli obiettivi e dei tempi dell’azione politica, degli strumenti di attuazione e dei soggetti dotati di miglior energia e capacità per interpretare ogni funzione e responsabilità necessaria.
Mi chiedo di cosa discuterà quindi il Congresso se la mozione è deprivata di contenuti, opzioni, scelte, strategie, programmi e obiettivi?
Questa è l’insostenibile leggerezza dell’essere. Per non parlare poi della serie di dichiarazioni – di Stalinmiani, ohhps scusate, volevo dire Simiani, il Commissario del Pd viareggino, di Riccardo Brocchini, del candidato unico alla Segreteria comunale di Viareggio Filippo Ciucci – che sono, purtroppo, chiose di metodo (non certo quel discorso di Hegel), esortazioni, moniti, richiami all’unità, promesse di palingenetici cambiamenti ma…- non si osi troppo per favore- sempre nella continuità.
Continuità di che cosa? Non un approfondimento dei problemi, di alcune situazioni specifiche della Versilia – ad esempio la Lecciona, le cave, gli usi civici, gli alberi che crollano o sono rasi al suolo mentre è in corso la di Cop 26, la situazione degli appalti e sub appalti, le manifestazioni culturali arrugginite e i centri di cultura che languono, il sistema di smaltimento e di protezione dell’ambiente etc -. Non un accenno a ciò che succede nelle periferie, nelle frazioni, nelle zone collinari e montane, alla scuola, ai giovani; né obiettivi chiari, né programmi politici, né riflessioni su come le nostre zone si preparano o dovrebbero farlo a quel dopo Covid che ci auguriamo prossimo.
Un pacco di discorsi astratti, avvertimenti, melensi consigli, condito da un florilegio di richiami vuoti, di nonsense: “affrontare una nuova stagione per ricostruire il partito crescendo sull’esperienza passata e proiettandosi avanti…” Il Pd a Viareggio è passato in un giorno da 7.374 voti alle Regionali 2020 ai 2.894 alle comunali; nel voto a Massarosa il Pd non cresce da anni: 2.165 voti alle comunali mentre aveva 2.258 voti alle Regionali 2020 e alle comunali del 2019 2.260 voti. A Seravezza, nel 2011, 5.140 per Ettore Neri mentre nel 2021 i voti per la candidata Pd Valentina Salvatori sono 1936.
E ancora… “dobbiamo essere capaci di valorizzare gli uomini e le donne del Pd di Viareggio… tenere assieme le varie componenti del PD… che deve valorizzare le competenze e l’esperienza di tutti gli iscritti…”, oppure “… progetto politico ed organizzativo di svolta con una maggiore presenza della Versilia nelle scelte per i temi strategici come l’ambiente, infrastrutture e lavoro – il capitolo però lo potrete cercare invano perché non c’è, va scritto integralmente, attualmente ci sono solo pagine in bianco -. Ciò che preme però, manco a dirlo, è andare alla “… scadenza della Presidenza della Provincia perché dobbiamo cercare di avere l’alternanza ed eleggere per la prima volta un Presidente versiliese…” e infine “… Vogliamo un riconoscimento della Versilia in ambito regionale a livello politico ed istituzionale per esempio una persona che si occupi del Pnrr e dei finanziamenti per la ripresa…”.
A Viareggio il partito è stato decapitato, una mannaia ha tagliato storie, percorsi, contributi, culture per un’operazione politica di avvicinamento a Del Ghingaro. Avvicinamento, intendiamoci, che poteva essere anche politicamente giusto ma avrebbe dovuto essere discusso e confrontato in un Partito, quello prima della ghigliottina, che a stragrande maggioranza la pensava diversamente e si era espresso negli organismi eletti e regolarmente validati fino ad allora.
Ed ora Simiani – ora l’ho scritto bene – ci dice che sulla questione della tessera richiesta da molti dei decapitati – anche da molti che hanno subito la decapitazione senza appoggiare altri candidati o esser in lista in altre liste – sarà comunque la Commissione di Garanzia che si dovrà pronunciare. Quando? I tempi che sta utilizzando la Commissione, vista naturalmente la complessità delle questioni (sic!) e tenendo conto di quanto tempo è già passato da allora, sembrano assomigliare a quelli della giustizia ordinaria…
“Perché– è ancora il Commissario che precisa, scocciato e infastidito da queste pulci nelle orecchie: la nostra priorità è “… parlare del futuro della città e della Versilia insieme al Consiglio Comunale a alla Giunta Del Ghingaro”.
Sembra di capire che c’è una identificazione totale tra il Pd di Viareggio e l’attuale amministrazione comunale. Quindi, cogito ergo sum, il futuro del Pd a Viareggio è dentro un civismo dove pezzi di ex forzisti e moderati di destra stanno con i piedi ben piantati! Però, mentre a Viareggio la linea di Stalinmiani – scusate Simiani – è questa… altrove, guarda caso dove le cose sono andate un pochino meglio anche per le divisioni del centrodestra, si è lavorato su un’altra prospettiva.
E la mozione Del Dotto, oltre al catechismo della dottrina, dice qualcosa di preciso su questi problemi di prospettiva politica? Macché!
Molti si illudono che la logica su cui si muove il Congresso sia quella del programma, delle scelte, degli obiettivi, delle proposte, dell’analisi critica, di cosa non ha funzionato nell’organizzazione, dei problemi che sono venuti emergendo.
Oggi, per commentare i fatti del Pd versiliese bisognerebbe avere in tasca, come quando si girava in auto senza la tecnologia satellitare, la cartina con le mappe dei personaggi, delle correnti – parola forse troppo grossa e impegnativa qui in Versilia dove suggerirei di usare il più modesto spifferi -. Soprattutto la carta dei desiderata dei senatori potenti, del più noto Conte Zio, degli assessori regionali della provincia, del sindaco di Viareggio nel suo continuo sfoglio della margherita… M’ ama, non m’ama, m’ama non m’ama e perché no, anche se con un garbo diverso, di Del Dotto.
Centrano le loro prospettive, i loro interessi, le loro ambizioni ad avere una collocazione e/o una ricollocazione in questo dibattito congressuale alquanto strano? Per leggere il congresso del Pd versiliese bisogna per forza diventare esperti di Risiko e delle strategie per spostare le truppette e i vari caporali, sergenti e maggiori da una parte all’altra dello scacchiere del potere: da Lucca a Viareggio, da Camaiore a Viareggio, da Onorevoli a Sindaci, da Viareggio a Lucca o a Firenze, da Firenze a Lucca.
Non a caso è già stata comunicata la previsione di un’allerta traffico: nei prossimi mesi bollino rosso sulle strade regionali della Toscana.
Per il Pd non mi pare sia questa la via giusta per recuperare una vocazione di sinistra e per svolgere un ruolo di aggregazione e di cambiamento: vocazione che oggi in Versilia è alquanto sbiadita e offuscata. Spero di sbagliarmi ma se il buon giorno si vede dal mattino… allora il Pd versiliese sta camminando nel buio della notte!
Niclo Vitelli