Occhio a bilancia, baci e baccelli: ecco l’augurio nordista degli incommensurabili Mario Mittelmann e Antonio Fiabane
Natale con chi, con i tuoi? Natale con Voi, lettori. Accendete il ceppo e mettetevi comodi: ce ne sono a bizzeffe di sillabi da scoprire, da non capire, da ammettere a se stesi comodamente sul divano che è passato un anno, e che quest’anno dura ancora, e non è facile e non è difficile ma è ogni volta diverso chiudere la porta che già entra un refolo del venticinque, e con che grazia andare a capo. E, se vi parremo amari, siamo qui a ricordarvi che di Natale nevica vaniglia: baci e baccelli, occhio alla bilancia del bilancio, al tappo, al san Silvestro che vorrebbe lui mangiarvi, altroché, foste titti qui.
Ma ci siete, tutti! Iniziamo.
Oggigiorno: come sempre senza alcuna indicazione per la notte.
Non è come adesso: l’evidente dissociazione sul piano temporale sconsiglia ogni proseguimento.
Gli / le: sdoganato l’uso errato grazie ai generi moderni.
Cyberbullo: non ostante gli sforzi mai potrà eguagliare il prestigio di uno dei mods.
Cyberbulla: la crisi irreversibile del velinismo.
Intelligenza artificiale: puntate seriamente, puntate.
Testa pensante: testa pesante, anche con cerchio.
Ci devo pensare: a pensare sarete voi nella vana attesa.
Sempre che: si legga mai.
E non solo: attenti, è spesso una minaccia.
Grandi sfide: l’importante non è fingere, è partecipare, da spettatore pagante.
Gran mondo: illusione ottica determinata dalla piccolezza delle persone che lo popolano.
Benessere: davvero molto più semplice di quanto si potesse immaginare: si tratta soltanto di acquistare prodotti o servizi.
Centro d’eccellenza: si fonda sull’elevato numero di pezzi piazzati e sul conseguente fatturato. A
seguire suggestioni.
Occhiali a raggi x: la produzione è cessata da tempo per estinzione della domanda risaputa, l’ultima partita fondo di magazzino era inspiegabilmente funzionante solo verso automezzi militari in movimento.
Calibro: dopo un vasto utilizzo nelle aule scolastiche per giocare a finta guerra ed il fondamentale utilizzo per la verifica di standard pretesi, imposti o di autosuggestione, c’è stato un lungo declino ed un prolungato abbandono, ma all’improvviso ecco il colpo di scena: è divenuto l’imprescindibile accessorio per recarsi in pizzeria, stante la necessità di misurazione di altezza, larghezza e spessore del cornicione al fine di potere fornire un’adeguata valutazione per classificare una pizza come autentica napoletana.
Il DNA degli italiani: sopravalutati, entrambi.
Sposata/o con un/due/tre figli(o): bene, molto bene, anzi benissimo, per l’Italia il curriculum può dirsi completo.
Perbene: che vada.
Bassa affluenza alle urne: prego attendere per non perdere la priorità acquisita.
Cottimista: vi farà vedere il bicchiere sempre tutto pieno.
Mentalista: se vedo un lumicino vi butto un confettino.
Terzista: un colpo al cerchio, uno alla botte, uno al colpo.
Aziendalista: a piè di lista, a piè d’azienda, a piè.
Tullio Gregory: se vi trovate al cospetto di interlocutori che a torto od a ragione ritenete di alto livello attribuite immediatamente a Tullio Gregory una qualsiasi vostra affermazione: nessuno avrà il tempo, il desiderio e probabilmente nemmeno l’interesse di verificarla, con la conseguenza che sarete ascoltati con maggiore attenzione e quasi certamente tenuti in maggiore considerazione con la possibilità di interessanti sviluppi futuri.
Salento: ancora un po’ più piano per favore.
Adorati nipoti: non siate fino alla fine di manica larga.
Successione: comunque vada ci sarà una successione.
Lievito madre: di tutte le congetture.
Cibo: sta per alimentarsi, cosa che non è più.
Cibo terapeutico: ah, i bei tempi delle brioche.
Escalation: la solita parola tutta americana.
Vecchio rimbecillito: non è ingiuria, è il mercato che chiede.
Venerdì nero: l’incapacità conclamata di sapere dare colore alla settimana.
Carissimo Pinocchio: il recapito potrebbe non essere assicurato a causa della genericità ubiquitaria del destinatario.
Gineria: moltitudine di gini, anche di legno.
Diceria: quanto fa sempre imbufalire quella dell’untore.
Io che descrivo cortei sintomatologici con esplicita relazione di causa ed effetto: recensendo paninoteche, piadinerie, kebab, pizzerie e ristoranti su TripAdvisor.
A 360 gradi: ci ripetiamo, si intende sempre a novanta, e voi.
Tangente: è geometria, non opinione.
Il problema è ben lontano dall’essere risolto: quindi i problemi sono diventati più d’uno.
Percorsi del gusto: al momento non è noto se con l’anno nuovo sarà possibile l’istituzione di un nuovo percorso alternativo al pistacchio – caramello salato.
Il nostro tagliolino: che ne sarà di lui? Oh, poverino!
Piange il cuore: considerate peraltro che il portafoglio potrebbe ridere, anche molto.
Un presepe di qualità ter: verificate immediatamente la stella cometa e nell’eventualità che la stessa faccia cucù avrete la certezza immediata di trovarvi di fronte ad un presepe contraffatto.
Babbo Natale gonfiabile: se utilizzate questa tipologia di Babbo Natale è indispensabile l’appunto scritto sul calendario per il rifornimento del gruppo elettrogeno al fine di prevenire l’afflosciamento nei primi giorni dell’anno nuovo e le conseguenti amarissime considerazioni.
Canti di Natale: il loro tristo declino è iniziato con l’utilizzo improprio come jingle non belli.
Panettoni e pandori artificiosi: con i loro improbabili rivestimenti talvolta granulari ed i loro inserti striati policromi di variegate tonalità sono i primi a comparire sugli scaffali, a volte anche prima dell’inizio dell’autunno, e gli ultimi ad andarsene, risultando non di rado ancora presenti nel periodo carnevalesco, è un fenomeno che si ripete continuativamente dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso e sul quale mancano completamente studi e pubblicazioni, così parimenti risulta inspiegabile l’indifferenza e l’assenza di ogni accanimento nei loro confronti da parte di tutti gli impregnati assuefatti alla contemporaneità.
Panettone rivisitato: si esplicita qui la necessità impellente dell’istituzione di un tribunale per i diritti del panettone.
Presepe offensivo: se temete di allestire un presepe che ritenete possa offendere rinunciate ad allestire un presepe. Anzi no, allestite proprio il presepe che avevate in mente e rimanete lì a guardare: vedrete che nessuno si sentirà offeso. Provate e credete, credete e provate.
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Partecipa talvolta: Sabina Borgatti
Antonio Fiabane: Vezzano Bellunese, vivente, all’età di diciannov’anni è salito provvisto di un biglietto di seconda classe ordinaria per Venezia sul treno Marco Polo, rapido di sola prima classe con supplemento e prenotazione obbligatoria; il fatto è stato raccontato alcune settimane dopo dallo scrittore Nantas Salvalaggio, che viaggiava sulla medesima carrozza ferroviaria, in un articolo di una fortunata rubrica su un settimanale di grande diffusione: in esso si affermava che era in atto un cambiamento epocale irreversibile per azione di alcuni giovani iconoclasti che sradicavano ogni tradizione consolidata e cristallizzata. I fatti successivi non hanno confermato le affermazioni dello scrittore veneziano.
Mario Mittelmann: Klagenfurt, vivente, tra il 2007 ed il 2008 ha scritto quattro storie di Topolino marxista che sono state tutte rifiutate senza una motivazione allegata.