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domenica, Settembre 8, 2024

Storia manichea o esempio evolutivo

Le Nuotatrici, il coraggio, le teorie di Dawkins in questo supplemento di #oltreognivittoria

Faccio ammenda. Al termine di una piacevole chiacchierata con il dottor Paolo Benini, ho segnalato sui social che una domanda il mio interlocutore mia aveva trascurato – se non letteralmente “cagato” – oggi ricevo ampia risposta dal dottor Paolo che, pizzicato sul vivo, ci dà la sua interpretazione di una storia vera finita sul grande video (dr)

Caro Duccio, di recente mi hai chiesto un’opinione sul film “Le Nuotatrici” e io ti ho “cagato”. Ho cercato di evitare l’argomento perché di solito vengo frainteso, sorte di quelli come me. Ma visto che mi solleciti ti rispondo.

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Questa è un’occasione perfetta per condividere con te una prospettiva che sento molto vicina, radicata nelle teorie di Richard Dawkins e nel suo libro “Il gene egoista”. Come sai, tendo a cercare spiegazioni scientifiche ai fenomeni umani, piuttosto che abbracciare le narrazioni animistiche, quasi banali del bene e del male così comuni oggi e che poi vengono demolite da palesi contraddizioni che molti preferiscono rimuovere.

Mi identifico molto con le idee di Dawkins riportate nel suo libro “Il gene egoista” e cerco di vedere il mondo attraverso quella lente. “Le Nuotatrici” racconta la straordinaria storia delle sorelle Yusra e Sara Mardini, due giovani nuotatrici siriane che, fuggendo dalla guerra civile nel loro paese, affrontano un pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo. Durante questa traversata, il loro gommone smette di funzionare e le due sorelle si gettano in acqua, nuotando per ore per trainare il gommone fino a terra, salvando così la vita a tutti i passeggeri.

Alla luce delle teorie presentate in “Il gene egoista”, vedo questo atto di eroismo e sacrificio non solo come un gesto altruistico che è la strada più semplice, ma come una strategia evolutiva. Dawkins ci insegna che la selezione naturale opera a livello dei geni piuttosto che degli individui o delle specie.

Gli atti di altruismo, che sembrano avvantaggiare altri a discapito di chi li compie, possono in realtà favorire la sopravvivenza dei geni condivisi. Nel caso delle sorelle Mardini, benché non stiano salvando parenti stretti, il loro comportamento può essere interpretato come un esempio di altruismo reciproco.

In situazioni di emergenza, l’aiuto reciproco può aumentare la sopravvivenza del gruppo e, di conseguenza, anche quella individuale a lungo termine. Questo comportamento è vantaggioso perché crea legami e aspettative di reciprocità che possono essere utili in futuro, il tutto meccanicamente, in automatico. Inoltre, possiamo vedere le loro azioni come espressione di valori culturali e morali, quelli che Dawkins chiama “memi”.

Questi memi, o idee culturali, come il sacrificio per il bene comune e la solidarietà, si diffondono e influenzano il comportamento delle persone.

La storia delle sorelle Mardini ha avuto un impatto mediatico significativo, diventando un potente meme culturale che ispira e motiva altri. Il loro coraggio e la loro resilienza, la capacità di adattarsi a situazioni difficili e trovare soluzioni creative, sono tutte caratteristiche che possono essere viste come vantaggi evolutivi.

La selezione naturale favorisce quei tratti che migliorano le possibilità di sopravvivenza in condizioni avverse. La loro storia non riguarda solo la sopravvivenza fisica, ma anche la trasmissione di valori culturali e sociali.

In conclusione, Duccio, mentre molti vedono questa storia come un esempio del trionfo del bene sul male, io preferisco interpretarla attraverso la lente della scienza evolutiva. “Le Nuotatrici” mostra come il comportamento umano, compreso l’altruismo, possa essere spiegato attraverso le dinamiche della selezione naturale e culturale. Gli atti di sacrificio e solidarietà delle sorelle Mardini non sono solo gesti nobili, ma rappresentano strategie evolutive profondamente radicate nei nostri geni e nei nostri memi.

Spero che questa prospettiva ti offra un modo diverso di vedere il film e di comprendere le motivazioni dietro i comportamenti umani. Non è solo una questione di bene e male, ma di come siamo programmati a livello genetico per sopravvivere e prosperare.

(…) Paolo Benini

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