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mercoledì, Aprile 2, 2025

Matteo Betti: una lezione di sport, vita e visione

Un monito per il calcio senese, un esempio per lo sport italiano

Abbiamo già dato conto dell’assemblea della USD Millenovecentoquattro. Ora riprendiamo il discorso di Matteo Betti, proponendovelo in versione semi-integrale per restituire tutta la forza del suo messaggio.

Un cammino lungo vent’anni

Betti ha ricostruito il percorso del movimento paralimpico italiano dal 2007 a oggi, sottolineando come ogni traguardo sia stato frutto di una visione chiara e di un lavoro costante. L’inizio è stato segnato dalla firma del protocollo tra il Comitato Italiano Paralimpico e il Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre, che ha permesso ai primi atleti paralimpici di entrare in un corpo sportivo militare. Questo passo, inizialmente di pura inclusione sociale, ha poi portato alla piena integrazione degli atleti paralimpici nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni sportive nazionali.

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Il suo racconto ha evidenziato come il movimento paralimpico abbia guadagnato credibilità grazie a risultati sportivi sempre più competitivi, dalla crescita della presenza degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi fino alla definitiva parificazione con gli atleti olimpici nel 2023. Un lungo cammino, fatto di battaglie legislative e culturali, che ha trasformato la percezione degli atleti con disabilità da figure simboliche a veri e propri professionisti dello sport.

Un parallelo amaro: il Siena Calcio

Accanto alla storia di crescita del movimento paralimpico, Betti ha tracciato un’altra linea del tempo, quella dell’AC Siena, con un destino opposto. Mentre gli atleti paralimpici riuscivano a consolidare la loro posizione attraverso un progetto chiaro e duraturo, la squadra di calcio cittadina viveva una serie di fallimenti e gestioni instabili.

Nel 2007, anno in cui i primi atleti paralimpici entravano nei gruppi sportivi militari, il Siena Calcio passava da Paolo De Luca a Lombardi Stronati, ma già l’anno successivo la società perdeva il suo ex presidente. Nel 2014 arriva il primo fallimento, seguito da un tentativo di rilancio sotto la guida di Antonio Ponte, che nel 2016 passa la mano ad Anna Durio.

Tuttavia, l’instabilità continua: nel 2020 il Siena non si iscrive alla Serie C, subendo un secondo default. Tra il 2020 e il 2024 si susseguono cinque presidenti, ognuno con una visione diversa e nessun progetto a lungo termine. Il 2023 segna il punto più basso, con l’esclusione dal campionato di Serie C per inadempienze finanziarie e il terzo crac della storia recente del club.

Visione e pianificazione: le chiavi del successo

Il racconto di Betti non è solo una cronaca, ma un messaggio chiaro: il successo nello sport, così come nella gestione di un club, non dipende solo dalla passione o dalla volontà di resistere, ma dalla capacità di pianificare, costruire e dare continuità a un progetto. Il movimento paralimpico ha avuto una direzione precisa, mentre il Siena Calcio ha vissuto di improvvisazione e soluzioni tampone.

Betti ha voluto sottolineare che il progresso non è mai casuale. La piena parificazione degli atleti paralimpici con quelli olimpici non è avvenuta per una concessione spontanea, ma è stata il risultato di un lavoro lungo vent’anni. Allo stesso modo, una squadra di calcio non può sperare di avere un futuro senza una programmazione solida.

Il suo intervento è stato un monito e un’ispirazione: serve un’idea chiara e la capacità di portarla avanti con costanza. La USD Millenovecentoquattro, nata per riportare il calcio senese alla sua gente, può trarre grande insegnamento da questa lezione di sport e di vita.

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