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giovedì, Novembre 21, 2024

Abbinate, Leocorno in cima, salgono gli outsider

C’è molto da dire. L’occhio cerca conferme e novità, tutte non sono evidenti, alcune non sono definitive. Stamani si è provato sotto un cielo grigio. Minaccioso? Quasi tutti i siti che davano chance per l’effettuazione di prova generale e parte delle cene propiziatorie qualche giorno fa, ora hanno corretto il tiro: la previsione è che sarà bagnato il primo pomeriggio. Sempre con la precisazione che siamo ai temporali di agosto, magari piove allo Stellino e niente in Piazza, oppure al contrario.

Cominciamo a rimettere a fuoco le due prove che così tanto preziose giudichiamo…

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Terza prova

Allora, ieri sera Piazza piena più dei giorni di Palio. Bellissima impressione. Ai canapi si è partiti con l’ordine di assegnazione – stamani quello inverso -: Onda, Chiocciola, Giraffa, Leocorno, Selva, Tartuca, Valdimontone, Lupa, Civetta e Nicchio di rincorsa.

Foto scattata per gentile ospitalità della Fondazione Mps

Sui visi degli “assassini” fra l’Entrone e il Verrocchino, sparisce quell’espressione divertita e rilassata della mattina per assumere quella improntata alla responsabilità. Non direi volti tirati, ma di certo espressioni che da distese si sono fatte tese.

Confermate le protezioni aggiuntive sulle briglie: ai lati per la Chiocciola, davanti per Selva, Leocorno e Nicchio. Al canape Violenta si mette di traverso, il Montone si fa più reattivo, Remorex, letteralmente, morde il freno, in questo caso il canape. Nevrile anche Reo Confesso. Si entra e si esce due volte, Selva e Giraffa perdono la posizione più volte, il Nicchio ha poco spazio per entrare e non lo fa.

Troviamo bellissima la sfida nella sfida fra il Nicchio di rincorsa e il Montone alto. Carburo e Scangeo si guardano negli occhi a lungo, fosse Palio sarebbe uguale e, alla fine, è il giovane dei Pispini che si afferma sull’esperto dei Servi, trovando l’attimo di disattenzione dell’avversario.

All’abbassamento cinque contrade sono fuori posto a centro canape: la Selva si inverte con il Leocorno, la Lupa guadagna due posizioni a spese di Tartuca e Valdimontone. Il Leco è il più pronto, ma riprende subito e il capo avanti lo mettono le tre contrade agli steccati: Chiocciola, Giraffa e Onda. La mossa è molto giovane. Fiancano comunque tutti, la Lupa si attarda un po’ e Gingillo opta per il viottolo di Beppe, la Civetta scarta per il canape che gli va giù davanti.

Si rialza subito Michel Putzu, ferite solo nell’animo…

Al primo San Martino la voglia di correre della Giraffa la fa sopravanzare la Chiocciola e scurvare prima, dietro ha l’Onda, la Lupa e la Civetta. Putzu continua a spingere e, alla pari di nomi più blasonati, si stampa sulle protezioni interne del Casato – si dice sempre il colonnino, ma lì non c’è un colonnino -; sbilanciandosi, cade e si rialza con Arestetulesu che sembra quasi volerlo attendere. L’Onda resta prima solo qualche metro, ma viene risucchiata dal galoppo della Lupa che gira prima al secondo San Martino con la Tartuca dietro che annulla in mezzo giro di galoppo quasi cinquanta metri di distacco. Ares riprende Remorex e la Lupa va a vincere con dietro, staccato, lo scosso della Giraffa e l’Onda che nel frattempo ha continuato il suo compitino.

Quarta prova

Stamani la novità. La caduta di Michel Putzu non è piaciuta alla Giraffa che si affida a un altro esordiente in predicato di correre – Federico Guglielmi -, vittorioso in batteria il 13 mattina con Zilla, 27 anni, senese, fisico longilineo, volto da “assassino”.

Ai canapi, Violenta è tranquilla, ma è Solu Tue Due che fa confusione. Si mette di traverso, sgambetta sulla Tartuca, provoca lamentele. La mossa – né giovane né vecchia – è nell’aria e arriva presto. L’ordine è corretto, solo Leocorno e Giraffa invertono la propria posizione. Fiancano tutti bene, salvo la Civetta che si accuccia prima di prendere il galoppo, mentre la Tartuca è un po’ rinserrata. Il Nicchio, libero agli steccati, si prende un vantaggio su Selva e Montone, la Giraffa viene fuori, Leocorno e Chiocciola si rialzano subito. Al primo San Martino scurva la Giraffa su Nicchio, Lupa e Civetta. Dopo un giro Guglielmi rialza il proprio barbero e va in testa la Lupa seguita dalla Civetta, mentre il Leocorno si produce in uno spunto da segnalare. Quando alla fine la Lupa si rialza, la Civetta recupera e vince la prova.

Le indicazioni

Bartolo Ambrosione, mossiere del Palio

Ora, è chiaro che il 90% delle indicazioni sia dato dalla mossa e quindi segnaliamo ancora una volta che ci deve esser sintonia sui tempi di abbassamento fra mossiere e fantini. Con Bircolotti a luglio si è forzato molto, con Ambrosione qualcuno ha provato a rifarlo, diciamo per l’effervescenza del proprio cavallo. Chiaro che il mossiere però non potrà premiare gli indisciplinati e penalizzare i corretti, sennò sarà il caos.

Federico Guglielmi e Arestetulesu al primo Casato

L’ingresso in gioco di Federico Guglielmi, apparentemente cambia le cose solo per lui. Stamani, in una prova in cui tutte le contrade si sono rialzate, l’antipasto di quello che sarà la corsa ce lo hanno dato positivo, ma domani sarà tutta da vedere. Quest’accoppiata non ha tempi per migliorarsi e, siccome sa galoppare, sarà l’effervescenza del cavallo e del fantino, se non sfiniti dalla mossa, a mostrarsi in Piazza. Si annunciano, con tutto il rispetto, come elemento “folle” di questo Palio.

Terza e quarta prova hanno fatto segnalare la crescita delle intemperanze di Solu Tue Due, forte, partente e la cui strategia è al momento ignota. Il Nicchio come la Selva sono reattivi ai canapi, ma non hanno fatto vedere granché sulle curve lanciate. Sicuramente un Palio coperto il loro e quindi il valore di accoppiata ne risentirà fino alla prova finale.

Atzeni nel Leocorno, sta facendo un Palio alla Zio Frac, mostra poco, ma è un’accoppiata che sta crescendo – al momento la nostra preferita – e stamani ha anche provato un galoppo. Anche la Civetta galoppa, ma ha dei limiti sul canape: se la strategia data a Columbu sarà “avvelenata”, è chiaro che tutto avverrà alla mossa con nuova aggiunta di un elemento di follia in questa corsa.

Chiocciola e Tartuca sembrano improntare alla “sportività” la loro inimicizia: domani chi più ne ha… In entrambe le accoppiate c’è qualcosa che non torna però. Sembra non chiaro fra Remorex e Ares chi… indossa i pantaloni: il saurone umbro ha tanto da dare, il fantino invece vuole imporsi; non partono benissimo, ma neanche così indietro e la capacità di andare per traiettorie interne è comune a entrambi: promettono di avere un ruolo domani in Piazza.

C’è qualcosa che non torna nella riottosità a provare Viso d’Angelo da parte di Scompiglio. Con l’assurdo di riprendere il cavallo nella terza prova tra la fonte e San Martino con il rischio di farsi galoppare addosso. Quasi da far pensare che voglia risparmiarlo. Al passo, estremamente corto, abbiamo avuto l’impressione che abbassasse il posteriore e, ieri, è arrivato in Piazza con le “scarpe”. Solo una precauzione per proteggere una nuova ferratura dal lastricato o espedienti per sostenere gli anteriori?

Rimangono Lupa e Onda che sono le accoppiate che fanno registrare le migliori percentuali di miglioramento sul valore delle accoppiate. Gingillo sta facendo un lavoro da manuale su Astoriux. Ogni volta al cavallo viene dato modo di esprimersi in pista, a volte stimolato, a volte trattenuto. Non sono i migliori partenti, ma mostrano capacità nel recupero. L’Onda oltre a mostrare la miglior entrata di rincorsa, ha un cavallo la cui forza è superiore a quanto mostrato finora e Brigante sa di avere forse l’ultima occasione di mostrarsi da prima fascia purché accetti il concetto che, girando agli steccati, si compie meno strada.

Il qualcosa che c’è di più

Si fa un gran parlare di due cose. E cioè che le inimicizie salvo qualche brigliatina di Veleno sul muso di Violenta non si sono manifestate; e difatti i cinque migliori cavalli li hanno ottenuti le sei avversarie. Si fa un gran parlare del Tittia che ha messo a cavallo più “sodali” di quanti ne abbia messi Scompiglio – e forse questo è un motivo perché la Giraffa continua su una strada spuria, lasciando smontati  i vari Coghe, Bruschelli etc -; come al solito a Siena si parla, talvolta con esagerazione, mai a sproposito. Ma una cosa o l’altra. Se ci saranno killeraggi ai canapi, ogni strategia va in principio a farsi benedire e la mossa si annuncia lunga lunga.

Vediamo comunque se di qui a domani, potremmo commentarvi altri elementi e fare le nostre previsioni sulla miglior accoppiata.

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