Più difficile di quanto pensassi, voler apprezzare chi sale e chi scende dopo le prime due prove. Chiaro poi che si tratta di uno sforzo fatto da chi non vanta conoscenze specifiche. Ci rinunciai a ventidue anni. A Pian delle Fornaci fu indetto il primo corso per allenatori proprietari e caporali di scuderia. Me lo fecero far tutto, studiai anche, per poi sentirmi dire che non potevo aver il diploma perché erano cambiati i requisiti. Ci fu un rifiuto da parte mia. Da allora i cavalli li ho sempre avuti vicini, ma tra me e loro in genere c’era una staccionata. Come cavallerizzo, mi aveva formato a casa, soprattutto sull’uso delle mani, Eletto Alessandri detto Bazza, ma poi il mio peso crescente mi tolse ogni idea di futuro: da allora fu ammirazione e invidia per mia sorella.
Quindi, un paio di osservazioni generali. Quanto a finimenti evidenti per ora le stalle di contrada non si sono mostrate superindustriose. Il solo Reo Confesso (Lupa) ha indossato un paraombre frontale, di solito usato per impedire al cavallo di percepire la “sgradevole” vicinanza del canape. Non è un’invenzione della stalla: il cavallo lo indossava anche nella prima batteria.
Nulla sappiamo di tappi per gli orecchi, ma al canape i movimenti degli uni per alcuni cavalli rivelano allarmi ancora presenti.
Prima o poi i capitani vorranno ricordare a Bircolotti che se un allineamento è previsto, è bene che sia rispettato. Il proprio posto a canape abbassato lo avevano 4 contrade ieri sera e cinque stamani; comunque nulla di clamoroso a parte la Pantera ieri portatasi dal 9° al 4° posto (meno evidente la Civetta dall’8° al 6°) e la Lupa dal settimo al 4° posto stamani. Sui tempi di mossa, più vecchia quella di ieri, più giovane quella di stamani.
Le mani addosso. Quante ne hanno avute questi dieci cavalli ieri. Uscita di scuderia all’alba, le attese per entrare, la lunga sosta nel Cortile del Podestà con odori e vicinanze che non fanno immediatamente branco di famiglia, per taluni una galoppata intensa, la visita veterinaria, altre attese, il prelievo di sangue, il faccia a faccia con la folla urlante, l’incerto procedere verso una stalla sconosciuta con altri urli, il lavaggio, un po’ di foraggio, una nuova visita veterinaria, per alcuni forse una diversa ferratura e poi due ore di riposo incerto prima che tutto ricominciasse per la prova della sera.
Torre (in crescita) – Nulla per ora abbiamo da dire a Scompiglio che ieri prova la rincorsa di Viso d’Angelo (bene) e poi dichiara chiuso lo sforzo di giornata. Stamani cede gli steccati alla Civetta perché le pressioni verso il basso della Chiocciola allarmano il barbero e parte tra i primi. Sull’aire di un galoppo lanciato prende un San Martino e abbozza un Casato prima di rialzarsi.
Valdimontone (stabile con un meno) – Senza particolari lodi la rincorsa di stamani, pronta la partenza di ieri. Vitzichesu non è tra i migliori, né il peggiore: esordiente ha voglia di rompere la tensione quando la pista è sgombra davanti. E Mula, che non è attor giovane come si vorrebbe far credere dato che il tufo lo conosce dal 2017, forse in questo momento sente necessario trovar sicurezze che, peraltro, dai Servi quanto mai vogliosi di rifarsi un fantino giovane – il ricordo di uno in particolare, pupillo di Anna, non è mai cessato – questo sostegno psicologico potrebbe presto arrivare. Secondo noi Mula pensa più del necessario mentre corre, sintomatico ieri quando per due volte si è trovato di fronte il dubbio se rialzarsi o vincere la prova.
Drago (in crescita) – Concordiamo con chi dice che sta al di sotto le aspettative, ma il lavoro Atzeni lo conosce bene. Tra i canapi Zio Frac non è il più tranquillo, sembrerebbe anche uno di quelli che suda maggiormente, ma forse è il manto che lo fa risaltare – il caldo c’è per tutti – ma la mossa di ieri dall’esterno ha dato un senso di potenza e anche stamani un giro e mezzo di galoppo l’ha fatto. Crediamo che di qui a sabato il fantino saprà tutto quel che c’è da sapere su Zio Frac.
Chiocciola (in crescita e in calo) – Sembra una delle situazioni in cui tutte le componenti devono impegnarsi al massimo in condivisione con il fantino. Nel senso che il galoppo di Zentile stamani è indubbiamente da Palio, risponde ai comandi quando lo si spinge, si alza e si abbassa con indifferenza; quando lo si richiama è meno maneggevole. La preoccupazione è per le energie che spende tra i canapi, energie che non sono infinite e che di qui a sabato potrebbero comportare un costo. Tutta questa irrequietezza tuttavia per ora non ha rappresentato un handicap definitivo quando il canape si abbassa: il cavallo si mette in azione velocemente e può ambire di essere fra i primi cinque a San Martino. Crediamo che con la ricerca di ulteriori alchimie può peggiorare, con un lavoro di cesello l’accoppiata può migliorare. Gingillo ha professionalità e condizione.
Istrice (stabile per sua scelta) – Forse la Contrada che ha meno problemi nell’accoppiata e più problemi nella strategia generale. Ma comunque dovrà anche affrontare il momento stasera o domani in cui prendere qualche curva con rischio e determinazione. Personalmente credo che ieri sera Sanna, mi veniva da dire Canu chissà perché, è stato il più pronto in partenza, solo che nel giro di un secondo dall’abbassamento ha ripreso Schietta a corto. Oggi ha chiesto di più alla cavalla che partiva dal nono posto e a San Martino era alle spalle del Bruco, seconda. Quello sarà il suo Palio, quello sarà il suo rischio. Sabato sera con l’Istrice davanti e i molti significati che una sua vittoria potrebbe comportare per chi la deve riprendere… Potrebbe essere l’elemento determinante per rendere vittorioso un fantino che sulla carta lo merita.
Lupa (in crescita) – Con il cavallo considerato l’ultimo del lotto, il Bruschellino, quanto ancora avrà questa patente?, se ne è andato via due volte fra i primi tre alla Fonte e ha galoppato con continuità. Quindi l’accoppiata, per le aspettative che può inspirare, convince. Reo Confesso quando la mossa si allunga si innervosisce, forse potrebbe non essere il più adatto per giochi tra i canapi. Ma quali giochi voglia fare la Lupa al di là di quelli evidenti non lo sa nessuno per ora. Di certo una contrada così cresciuta negli anni recenti, se c’è una tegamata in preparazione, la vedremmo piuttosto tra i cuochi.
Pantera (in crescita) – E chi sta meglio. Prima a San Martino ieri, prima oggi, Elias incollato sul dorso di Una per Tutti, poco stress, contrada unita, per ora sembra il crescendo di una cantata di Ettore Bastianini. Anche qui siamo al massimo delle aspettative di un’accoppiata che può prefiggersi obbiettivi giusti. Non travolgenti.
Bruco (stabile) – Quanto è bello Uragano Rosso, lo si è visto meglio oggi che ieri, complice il posto più basso. Piras che di Palii ne ha fatto uno solo, ma che negli anni di Covid è cresciuto largamente in esperienza, ha la fiducia di una contrada che poteva scegliere qualunque fantino e ha voluto lui. C’è tuttavia ancora lavoro da fare, per tenere tranquillo il cavallo, per non esser bruschi nei richiami, per non commettere errori.
Civetta (così così) – Avremmo voluto vedere di più da Vankook che tutti ci dicono di grande potenza e laboriosità. Anche lui ai canapi al momento si stressa e confonde gli altri. Ha in groppa un fantino di larghissima esperienza che ha bisogno di tempo per crescere insieme al cavallo. Stare sul secondo canape non è la soluzione: oggi non ha corso, ieri lo ha fatto poco. Anche qui conta la strategia di contrada che verrà condivisa con il fantino.
Leocorno (stabile con un meno) – Chiuso in basso nella prima prova, alto nella seconda, il Leocorno per ora decide di non figurare. Crediamo sia scelta condivisa. Il cavallo tiene bene ai canapi e sappiamo che ha ardimento e capacità di sorprendere; ad Andrea Coghe non mancano i migliori consigli. Dietro gli altri fa quello che serve per avvicinare Volpino alla carriera.
Ecco qui le valutazioni. Buttate là per gusto di competizione e assolutamente ridiscutibili. Niente di definitivo e comunque non ritocchiamo l’opinione comune sulle favorite che si è fatta la Piazza. Tutti stanno lavorando al meglio. Stamani capitani e di conseguenza i fantini sono stati ammoniti dal sindaco alla miglior tutela dei protagonisti equini che resta il tormentone principale dell’Amministrazione. Quello che abbiamo visto per ora ci dice che alla prima tornata arriveranno in tanti insieme. E sembra un Palio che per ora si svolge in linearità. Sarà vero?