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domenica, Novembre 24, 2024

Accoppiate del Palio, su tutte c’è quella degli “1”

E’ cominciata. Un gocciolone che ci vorrebbe un secchio per contenerlo… Cominciano così le bombe d’acqua?

La cosa mi distrae per l’ennesima volta. Scrivere dopo due prove di accoppiate cavalli-fantini, mi mette in angoscia, vorrei poter dire qualcosa di diverso, ma il pensiero torna sempre lì…

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Primo cavallo, primo fantino che se vince sarà alla sua prima decina, prima di orecchio, prima tra i prescelti, prima sorteggiata, prima a partire. Cos’è questa serie di numeri 1 che si accoppia con Vallepiatta? La Selva, una volta diciassettesima, la sciatta, in tutti gli elenchi che via via si facevano, è nel pieno della luce dei riflettori. E’ la sorte che la controbilancia per le due transenne messe in via de Fusari dopo la scossa di terremoto? Boh.

Il valore di questa accoppiata? Immenso. Lo stesso capitan Giorgi a domanda del collega Pagliai per i microfoni di Radiosienatv sul maltempo, risponde che se si corre di certo il 2/7 – e il meteo sembra prometterlo – pazienza per le prove!!

A dispetto degli amici che prediligono i ragionamenti piatti e in attesa di sapere se l’esclusione di Tale e Quale è per volontà o per vendetta, mi infilo nelle dietrologie. Un cavallo solo, tanto più forte degli altri, qualche difettuccio che gli si perdona tra i canapi ma che gli vale anche il farsi spazio, il miglior fantino che va a sceglierlo… Tittia ha un’enormità di meriti tra cui quello di aver imparato il giochino velocemente, ma se è solo contro tutti, quanto gli durerà? Questo mi porta a dire per ora che il miglior cavallo è “presidiato” più che montato.

E allora ecco gli altri. I cavalli prescelti sono 8 veterani (sedici palii corsi) e due esordienti. Solo Violenta e Zio Frac hanno vinto, l’ultimo Palio corso, un anno fa per il Leocorno se lo prese Violenta, il precedente per il Drago Zio Frac. Tre di loro sono fratellastri, nel senso che discendono dal medesimo stallone, Frac da Montalbo. Hanno differenze di percentuale di sangue arabo vistosissime a dimostrazione che poi sono le madri “a far tutto”: Anda e Bola (34.62%), Astoriux (49.06%) e Zio Frac (55.58%). L’altro esordiente, Veranu, è figlio di Vidoc III, un padre che ha una sterminata genealogia e che a Siena ha dato vincenti come Fedora Saura, Guess, Polonsky o Porto Alabe.

Tra i fantini, il “vecio” è Scompiglio (42), mentre la “spina” resta Tamurè (28), di poco su Ares. Tutti insieme hanno corso 133 palii vincendone 19, cinque di essi sono nati in Toscana (3 a Siena), tre sono nati in Sardegna (2 a Oristano), uno in Germania e l’altro ad Asti. Scompiglio (esordio) e Tempesta (3°) hanno vinto nei primi tre palii corsi, Atzeni ha dovuto attendere l’ottavo ma poi si è rifatto alla grande (9).

Per molti fantini questo – forse insieme a quello di agosto – è una sorta di Palio “diga”, al di là di esso, nulla sarà più simile. Quel parametro “testa” che va sempre considerato calcolandone le future prestazioni, quindi è quasi per tutti pericolosamente vicino alla soglia critica…

Proviamo quindi a mettere in fila le accoppiate sulla base di questo parametro. La Selva l’abbiamo già commentata e la lasciamo fuori…

“Testa tranquilla” (Giraffa, Tartuca, Onda e Drago).

Crediamo che in via delle Vergini – dove si è riformata l’accoppiata di agosto scorso, il lavoro per ora sia una prosecuzione del precedente che fu buono. Per Guglielmi – di nuovo a cavallo – il compito di riflettere su quanto sia importante per una contrada trovare un fantino con cui lavorare insieme e con lealtà. Nel precedente comune, il coraggio l’ha mostrato, ma anche con eccessivo azzardo che non sempre serve.

Crediamo che Murtas sia un buon interprete per una dirigenza, quella della Tartuca che ha molte competenze e molta voglia di applicarle al Palio; a Una per Tutti si può far fare di… tutto, meno che competere con il fisico di Violenta o Reo Confesso.

Il Drago non ha motivo per angosciarsi, il motore ce l’ha, il fantino per spingerlo anche, la testa del fantino quindi si allineerà a quel che gli dicono pancia e muscoli che nel suo caso è “la meglio” cosa.

L’Onda ha un gruppo che ha troppa esperienza per sentirsi vincente un metro prima di quello successivo al terzo bandierino. Tutto il buono che Brigante ha avuto dal Palio l’ha avuto nell’Onda. Per Viso d’Angelo – il cavallo dalla genealogia più mitica – Sanna vuol dire qualche chilo in meno rispetto Scompiglio e soprattutto la possibilità di fare un Palio che non sarà da solo contro tutti come nel 2022. Quindi la tematica è complicata perché si vuole vincere, ma l’affiatamento nel lavoro è buono.

Testa tradizionalmente “pesante” (Istrice, Torre, Chiocciola e Nicchio).

“Siamo qui per partecipare”, nessuna di queste contrade può dirlo. Per un motivo o l’altro il cencio in chiesa devono smettere di farcelo portare alle altre. Quello messo meglio per condizioni e sorteggi è Gingillo in Salicotto. Sta lavorando bene, quanto ha lavorato per la Lupa lo scorso anno. Posto che la contrada lo lasci tranquillo la sua testa non può non pensare che un suo successo dovrà passare sullo spingere forte senza garanzie e il suo insuccesso sulle prestazioni di Malborghetto checché se ne freghino in vicolo della Fortuna.

In San Marco non si è neanche provato a fare il discorso del “sta qui da noi per la prima prova, vediamo il cavallo, poi decidiamo”. Tutti gli esperti equini si sono messi a gareggiare per dire quanto galoppo ha Anda e Bola e Scompiglio ce l’hanno inchiodato su un cavallo che invece stamani qualche difettuccio ha cominciato a mostrarlo. Scompiglio è un grande, ma la sua testa deve tenere conto del “come se”… Come se avesse un cavallo favorito.

Elias Mannucci per un Palio senza compiti tattici, ma con grandi popolazioni cui render conto. Turbine ha già corso con coraggio “scriteriato” e il Nicchio questo dovrà chiedergli; rispetto al Palio in San Marco con Solo Tue Due stavolta il mezzo giro che serve in più ce l’ha. Sicuramente ha in testa un suo percorso, ma con tutta la simpatia deve prepararsi a gestire l’imprevisto come l’uscita dai canapi di stamani. O sarà perché la dirigenza ancora non è sicura di portarlo al Palio?

Quanto tempo per pensare c’è fra Camollia e Piazza! Quante cose ti dicono! Quanto ti potrebbero amare! Le strade di Ares e Istrice erano destinate a incrociarsi, ma se il fantino piemontese non fa alla svelta a vincere il Palio sarà il solo Morfeo a rendere proseguibile questa strada. Anche qui c’è il bene massimo della freddezza da tutelare dall’ambizione propria e della contrada.

Testa al momento non utilizzata (Aquila)

Di certo capitan Lorenzini avrà fatto i propri conti. Non c’è la situazione del Palio del milione della Selva nel ’53, il primo di un’epopea. E comunque quel milione si è così rivalutato che l’Aquila non potrebbe mai pagarlo. Questo, per me è un fatto positivo, l’Aquila non ha testa da spendere su quel che faranno gli altri, ma può contare solo su ciò che farà da sé. Il ritorno di Scangeo la riporta a un Palio non lontano dove Paris dimostrò davvero tutto quel che aveva e che è piaciuto a contrade come Bruco e Nicchio. Come per l’Onda, ma forse anche più dell’Onda, qui non ha altro da fare che lavorare per portare al Palio un cavallo esordiente che romba davvero tanto. Non lo dico spesso, ma quest’Aquila mi sta mandando buoni segnali.

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