Berebem-na-na, il Palio lo vince una bre-na-na

Il sorriso non manca pur se nella pioggia e il fango

Mamma mia, che immagini ci regala il nostro Roberto Bassan. Magari a palio finito si scrive per benino quali sono i suoi recapiti così chi volesse guardare per completo quelle immagini di cui, pur copiosa, stiamo offrendo solo una selezione, ha la possibilità di farlo.

La comparsa del Valdimontone rasente ai materassi che raggiunge l’entrone in fila indiana è da choc, ma le sue foto documentano anche l’affetto e l’interesse che suscitano fuori di piazza questi carabinieroni e caribinierone, carichi di medaglie.

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Con uno di loro scopriamo che Fulvio Muzzi, il mastro delle chiavi di Siena e Mens Sana, l’indispensabile di Comune e Università, il colui che c’è sempre, sa fare anche di rammendo. Eccezionale.

Ma quello che è più eccezionale di tutto sono i sorrisi, soprattutto i sorrisi di ragazza e donna, sempre indossati in questi giorni di Palio, anche sotto la pioggia, anche nel fango. Sarà anche perché finora in questo Palio tutti sono stati di buonumore ed apparentemente non sono “girate” ad alcuno. Gioia porta gioia, letizia porta letizia.

Purtroppo solo qualche ora ancora. Fra qualche ora uno vince gli altri vanno al letto. Una volta andavano al mare, ma ora le finanze della città non sono più quelle, e quindi stanno a casa a sentire il berebem-na-na o il didlindin din din, ossia tamburi scordati o campanelle, così recitanti per il “citto” che arriverà in qualche contrada.

A dire il vero, dato che per noi è tema tanto di oggi che dei prossimi giorni, saranno in pochi ad ascoltare perché in centro centro, a Siena, ormai ci stanno pochissimi.

Ma questo è argomento che sfilacceremo in inverno, dato che ad esso è collegato lo sviluppo della città e la sopravvivenza delle contrade.

Un grazie intanto a tutti i visitatori della nostra città in questi giorni. La Festa l’avremmo fatta a prescindere, ma i visi felici che ridono fanno piacere.