Fiorenza Anatrini, in preparazione dell’incontro del 4 aprile, a sei anni dalla scomparsa della legale senese, ripercorre il cammino contro la violenza di genere a Siena
Ho conosciuto Bruna nel 1980 nella sede della Federazione Comunista di Viale Curtatone, io ero all’inizio della mia esperienza politica come funzionario della FGCI, Bruna stava iniziando la sua carriera da avvocata, era una brillante redattrice del “Nuovo Corriere Senese”, una donna del PCI, già impegnata nella difesa dei diritti delle donne.
Nel 1979 a Siena c’era stato un caso di stupro di una giovane ragazza da parte di un gruppo di ragazzi presso il “Lago dei Vecchi”, un fatto che scosse la città, nello stesso anno la RAI mandava in onda “il Processo per Stupro” con l’avvocata Tina Lagostena Bassi. Sarà la stessa avvocata Tina Lagostena Bassi, a difendere la ragazza senese che aveva subito lo stupro.
Fino alla fine degli anni settanta lo stupro, in Italia, nonostante tutti i progressi sociali ottenuti, era considerato “un delitto contro la moralità pubblica e il buon costume”. Non un abominio dunque, contro le donne e gli esseri umani oggetto della brutalità altrui, ma un reato contro la morale o poco più in una nazione in cui era ancora in vigore il così detto “delitto d’onore” (abrogato solamente nel 1981). Bruna si impegnerà molto su questi aspetti giuridici, promuovendo e partecipando a molte iniziative, mettendo a disposizione delle battaglie sui diritti il suo sapere.

Tra me e Bruna nacque subito una bella amicizia che durerà per sempre. Bruna mi accoglierà nella sua famiglia, facendomi vivere l’affetto, che non dimenticherò mai, di mamma Franca e di nonna Livietta e l’amicizia con la sorella Marinella e il cugino Franco, che prosegue tutt’oggi. Abbiamo vissuto insieme tanti momenti belli: le ferie in montagna, in Sicilia, a Vico del Gargano, all’Isola D’Elba.
Sul piano politico le iniziative della prima metà degli anni ottanta: la battaglia del referendum in difesa della legge 194 “per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”; le iniziative sulle libertà sessuale con le ragazze comuniste; le manifestazioni in difesa dell’ambiente e contro i Missili a Comiso. Successivamente avrò modo di apprezzare il suo lavoro come consulente nei Centri Parti Opportunità delle Provincia, e nel ruolo di Consigliera di Parità dal 2003 al 2009.
Il 4 Aprile vogliamo ricordare Bruna, con amiche e amici, a sei anni dalla sua improvvisa e prematura scomparsa. L’incontro oltre al ricordo, sarà incentrato sulle politiche contro la violenza di genere a Siena: un percorso dal passato a oggi.
Bruna è stata, insieme ad altre, una protagonista della creazione del primo centro di ascolto per le vittime di violenza sessuale nella nostra città e della nascita dell’Associazione “Donna Chiama Donna”. Tutto ciò è avvenuto per la lungimiranza di una Amministrazione Provinciale, capace di dare risposte concrete ai diritti delle persone. Purtroppo anche oggi il tema della violenza sulle donne rimane una piaga della nostra società. Cercheremo di approfondire il percorso fatto e le iniziative oggi presenti nella nostra realtà, con le protagoniste di ieri e di oggi.