L’argomento interessa. Ci è stato già rimproverato di esser stati un po’ troppo criptici nell’articolo di ieri sera. E di aver, per eccesso di prudenza, limitato la chiarezza. Ci riproviamo, quindi.
Il punto sul Pd è semplice. Un candidato a segretario per l’Unione comunale di Siena va trovato. Deve preferibilmente essere donna, giovane, in cordata con la segretaria nazionale Elly Schlein.
Altre ipotesi di donne, magari giovani, con un curriculum politico robusto ma non “schleineniane” non vengono accettate. E sì che ce ne sarebbe almeno una, sicuramente. Ma non va bene. Anche se non è dato sapere perché. Magari proprio perché suonerebbe come conferma della nostra maliziosa supposizione?
Il punto è che quelli che – scherzosamente ma non troppo – vengono definiti “i proprietari del marchio Pd”, provenienti dalla disciolta maggioranza, non riescono a mettere insieme un accordo largo. Sono incapaci di accettare autocritiche; e tantomeno capaci di sedersi a un tavolo con fogli bianchi da scrivere. E allora tentano la spallata. Il fatto compiuto è che dicono di aver iniziato la raccolta delle firme.
Il Commissario sta provando a dar loro man forte. Prima isolando un pezzo di partito indicandolo come possibile nemico del processo di rinnovamento. Poi accreditando e sostenendo una candidatura di parte – scricchiolante, diciamo così -, proponendo ai restanti di salire sul carro poiché quella è considerata l’unica proposta possibile. In tempo utile. Qualcuno ha accettato. Ma non è detto che tutto riesca.
Qualcuno ha considerato, raccolta firme e atteggiamento del Commissario, un atto di forza. Di fatto ha fatto saltare, a questo punto, il progetto di chi voleva lavorare per una candidatura la più unitaria possibile.
Ora, o chi non è d’accordo con questi metodi lancia una proposta alternativa, oppure i democratici andranno a congresso con una sola proposta, sperando che qualcun altro salga sul carro e vada in soccorso della vincitrice.
C’è anche chi pensa – a Roma? – che prima di arrivare dritti alla rottura definitiva, qualcuno potrebbe tornare sui suoi passi e “suggerire” una candidatura “istituzionale”, del piddino senese più alto in grado – il Parlamentare? – che chiuda la fase commissariale per aprirne una nuova interlocutoria e più casalinga.