Fiorenza Anatrini, tesserata storica, spiega le ragioni della sua attuale partecipazione politica in attesa di passar la mano ai giovani
Dopo un anno e mezzo dalla sconfitta elettorale del Centro Sinistra a Siena, il Pd cittadino torna a congresso.
Cosa ne pensa Fiorenza Anatrini storica presenza del Pd di Siena?
“In questo momento storico così complicato, avrei preferito un congresso diverso incentrato sul ruolo di Siena in questa provincia, sul suo futuro, sui cambiamenti dei prossimi decenni, cioè tornare a quella politica che ho conosciuto negli anni ‘80 dello scorso secolo, quando, per esempio, uno dei partiti fondanti del Partito democratico, si interrogava con il Professor Enzo Tiezzi sui cambiamenti climatici… Invece dopo un anno e mezzo dalla seconda sconfitta elettorale alle amministrative della città e dopo un commissariamento, che io non ho condiviso, siamo al solito congresso incentrato, quasi esclusivamente sulle regole statutarie, con due candidati e una candidatura non accolta”.
Perché non hai condiviso il commissariamento?“
“Perché potevamo fare questo stesso congresso un anno fa. Il tempo non guarisce i mali, e il PD di Siena con tutti i sui problemi non meritava di essere commissariato. Sono sempre stata convinta che I problemi vanno affrontati e non rinviati, altrimenti si trasformano in rancori, ed è proprio quello che è successo dal 2012 ad oggi al Partito Democratico della città. Ci sono tre questioni che vanno affrontate: la vicenda Monte dei Paschi, su cui il Pd si è preso tutte le colpe da solo, la sconfitta alle amministrative del 2018 e la sconfitta alle amministrative del 2023. E’ necessario affrontare queste discussioni e trovare una sintesi condivisa”.
Cosa pensi di questa fase?
“Siena, oggi è una città “ingrigita”, che sembra incapace di vedere il suo futuro, per questo è necessario che il PD, che è il maggiore partito della città, esca dal suo sterile dibattito interno e torni ad occuparsi del Futuro di Siena. E’ necessario occuparsi dei veri problemi sociali, a partire dal costo della vita, dalla crisi delle attività industriali del territorio, dalla difficoltà a far crescere numericamente coloro che svolgono a Siena una formazione superiore, e mantenerli sul territorio. E’ necessario affrontare il tema demografico: Siena oggi registra uno dei livelli più alti d’Italia, di dipendenza strutturale. La diminuzione della popolazione attiva, che significa meno forza lavoro, rischia di far imboccare a questo territorio la strada del declino”.
“La destra che è al governo di Siena da oltre sei anni – continua Fiorenza -, non sembra avere un’idea di governo sugli aspetti più significativi dell’azione di governo, a partire dai temi del lavoro, delle infrastrutture, dello sviluppo economico, dell’urbanistica, del vuoto del piano commerciale e del turismo”.
Ma torniamo al congresso del PD, tu chi sosterrai? Rossana Salluce o Simone Vigni?
“Io non mi ricandiderò a far parte degli organismi dirigenti del PD di Siena; in questa comunità, con Partiti diversi, ho passato 38 anni della mia vita, ci sono invecchiata. Oggi nel PD c’è bisogno dell’impegno dei giovani, anche se sono convinta che il nuovo da solo non basta. Avrei preferito un congresso più unitario, insieme al gruppo “Promessa Democratica” ho lavorato per questo obiettivo e credo che potevano esserci le condizioni per realizzarlo, ma così non è stato”.
“Simone Vigni – dice ancora Anatrini – ha già fatto il segretario del dell’Unione comunale del PD, credo che la sua candidatura sia una candidatura di servizio per dare rappresentanza negli organismi dirigenti ad un gruppo di persone. Anch’io mi misi a disposizione nel 2017. Queste sono le regole del nostro Partito. Voterò Rossana Salluce, perchè la stimo: è una donna appassionata che sta svolgendo un gran lavoro nella lotta contro la violenza di genere, su cui anch’io, da assessore provinciale, mi sono impegnata molto. Rossana, spero che possa rappresentare una ventata di novità nel PD e nella politica cittadina”.
Quindi con questo congresso abbandoni la Politica?
“Assolutamente no, resto convintamente nel PD, e per quanto mi è possibile continuerò a dare un contributo, in particolare sul Diritto alla Salute e sulla difesa del Sistema Sanitario Pubblico e Universalistico”.
Cosa ne pensi di questa ultima discussione sull’accorpamento dei Circoli PD?
“Credo che il nuovo gruppo dirigente dovrà tornare su questo tema, il Commissario si è limitato ad accorpare i Circoli che non hanno una sede, così però emergono circoli troppo ampi, come ad esempio (Petriccio, Acquacalda e San Miniato), inoltre penso che una nuova organizzazione del PD cittadino debba avere una presenza anche nella Sanità e nell’Università”.
“Inoltre, credo – conclude Anatrini -, che la nuova segretaria o il nuovo segretario del Pd cittadino dovrà avviare, al più presto, un confronto per la costruzione di nuovo Centro Sinistra a Siena, un cammino di idee, un progetto partecipato dai cittadini nei quartieri, tra le forze sociali, economiche e culturali. Siena come abbiamo visto con il risultato delle elezioni europee, continua ad avere un capitale sociale progressista, c’è bisogno di costruire un percorso di democrazia partecipata per creare l’alternativa per il 2028”.