Costone più forte, la prossima per la Note di Siena sarà ad Arezzo: già uno spareggio?
Non è stata una bella partita quella del PalaOrlandi, diciamo la verità. Tra due squadre che come era normale che accadesse, sentivano molto l’impegno dell’undicesima di campionato e tutto quanto l’ambiente attorno a loro aveva contribuito a creare, tra scaramucce pubbliche e private, cori e striscioni sui quali preferiamo non addentrarci.
Arrivate al match con gli stessi punti in classifica, le due formazioni senesi hanno dimostrato di approcciare la partita con buona solidità, non risparmiando da una parte e dall’altra contatti al limite del consentito sui quali gli arbitri hanno sempre optato per la tolleranza.
Ad eccezione dell’episodio (o forse meglio dire uno degli episodi) decisivi del match, quando a poco meno di tre minuti dalla fine sul punteggio di 56-53, dopo un fallo subito da Marrucci, Gianluca Prosek cade nella trappola di capitan Gigi Bruttini e gli rifila una gomitata vistosa, che gli arbitri sanzionano, giustamente, con il fallo antisportivo (nella foto le spiegazioni arbitrali a Collini e Betti).
E’ uno degli episodi chiave di un match nel quale è regnato sempre l’equilibrio, con la Mens Sana brava a chiudere i primi 20 minuti di partita in vantaggio di 7 lunghezze, ed il Costone altrettanto bravo a colmare questo gap in men che non si dica ad inizio della terza frazione.
Il prosieguo è stato un costante punto a punto, nel quale i gialloverdi si sono dimostrati un po’ più cinici rispetto ad una Note di Siena a cui invece è mancato il killer instinct, quello che serve per vincere partite del genere, soprattutto in trasferta.
Merito del Costone, che invece ha saputo sfruttare questo aspetto, grazie soprattutto a due giocatori: Ferdinando Nasello, sulla cui qualità non occorre tornare e Luigi Bruttini, che nei derby mostra sempre il lato migliore di sé. E forse non è una cosa proprio casuale.
La Mens Sana invece recrimina sulla (solita) disparità nei numeri dalla lunetta (26-9 il dato in favore del Costone), oltre che su percentuali troppo basse nel secondo tempo per pensare di vincere la partita. Non ha tirato bene neppure il Costone, ma se un paio delle sei triple aperte tirate da Matteo Neri fossero andate dentro, forse la storia della partita sarebbe potuta essere diversa. Lo stesso se la vena realizzativa di Pucci non si fosse manifestata unicamente con sette punti sette a inizio dell’ultimo quarto.
Vero anche che il Costone pure ha sbagliato conclusioni aperte che avrebbero potuto indirizzare il match, arrangiandosi però molto meglio a rimbalzo (43-32) e qualche extrapossesso ha sicuramente pesato sull’inerzia del match.
Gialloverdi dunque che staccano di 2 punti in classifica i biancoverdi, che comunque al giro di boa di metà stagione sono sesti in classifica (6v/5s), mentre il Costone gira quarto (7v/4s). La strada è ancora lunga e la sensazione è che per entrambe ci sarà da tribolare molto, anche perché vincere in trasferta in questo campionato sembra essere cosa per pochi davvero.
Solo Empoli, Lucca e San Miniato infatti hanno piazzato colpi esterni degni di nota. Tutte le altre invece hanno sofferto abbastanza lontano da casa. Segno che il fattore campo ha avuto spesso un peso determinante.
La Mens Sana di blitz esterni ne ha fatti registrare due, uno a Spezia e l’altro a Castelfiorentino. Andranno difesi tra le mura amiche, provando magari a “blitzzare” qualche altro punto in trasferta, per cercare di arrivare tra le prime sei di questa prima fase, sapendo anche che, qualora ciò non accadesse, non sarebbe la fine del mondo.
La concorrenza è tanta e la sfida di domenica prossima ad Arezzo ha l’aria di un altro bello scontro diretto.